goophex 1 / 10 19/07/2012 04:43:52 » Rispondi Marian Dora, la regista di questo "film", dovrebbe farsi una cenetta a lume di candela con Nacho Cerdà. Questa trasposizione cinematografica dell'orrore compiuto da Armin Meiwes è quasi un canto d'amore verso il cannibalismo e il suo artefice. La regista racconta le violenze e i contatti omosessuali dei due protagonisti in modo totalmente maniacale. Quando si tratta un tema così incredibile, terrorizzante e di difficile comprensione forse si dovrebbe cercare di entrare più nella psicologia del soggetto in se, senza dover necessariamente mostrare ogni minimo disgustoso dettaglio, sia esso sessuale o violento. Rinchiudete questa malata.