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UNA PURA FORMALITA' regia di Giuseppe Tornatore

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outsider     10 / 10  16/04/2012 11:12:11 » Rispondi
"Una pura formalità" è un capolavoro. Accidenti bacco, mi son detto ieri quando ho potuto seguire questo meraviglioso frutto di Tornatore, merito di queste reti alla portata del digitale gratuito che propongono film di sicuro interesse.
Il fatto che non lo avessi visto l'ho vissuto come una colpa, più vedevo il film, più mi piaceva, più ero avvolto in quell'atmosphera che resterà negli annali del cinema, più capivo di essere colpevole di non averlo visto.
Il film è un'opera del 1993 in realtà, probabilmente l'uscita nelle sale fu nel 1994.
In realtà, se dovessi commentare l'opera, dovrei scrivere tanto, forse troppo, forse in modo troppo enfatico ed entusiasmante perché la sensazione di soddisfazione, pienezza, commozione, ammirazione mi ha intriso ed ancora adesso, mentre rubo istanti al lavoro, sono permeato da tale sensazione. Alla fine stancherei il lettore e dunque soprassiedo. Mi limiterò a qualche considerazione di tipo tecnico.
Gli attori sono eccellenti, a dire il vero a me piace troppo Polanski e dunque sono attratto dalla sua recitazione come una calamita. In ogni caso qui la validità è indiscutibile. L'ambientazione, il ritmo, la musica, le inquadrature, le componenti ( pioggia – disordine – sudiciume e cose improbabili) non solo fanno da sfondo ma costruiscono la scena. Le dinamiche, come la fuga ed il ritrovamento, i flashback, sono guide mirabili per lo spettatore e, in alcuni particolari, avvicinano chi guarda alla mente di Depardieu ( cosa non torna?). Alla fine tutto torna, ma lo spettatore lo capirà con il protagonista, il senziente vivrà, sentirà la commozione mirabilmente infine riassunta in un brano profondo, di incommensurabile bellezza che chiude i titoli di coda : "Ricordare", in cui un Depardieu, vacillante come un bambino in quell'italiano francesizzato dalla cadenza, ci culla in note e parole splendide dal significato strappalacrime. Significato, questo, che toccò il cuore del vecchio sapiente BaFFo, ammirato dalla visione di un'opera di tal bellezza, in una sera di freddo e piovoso Aprile, accompagnato dal fumo del sigaro, con la copertina sulle gambe.
E dunque, oh pargoli, spingervi alla visione per cultura sarà per me un obbligo. Vi indicherò con indice fermo e sapiente la via della visione et cum voce calda e sicura Vi darò il significato della visione, che risiede nel dovere di conoscere un simil lavoro, se si vuol di cinema parlare.
Pollice su da Outsider.
JOKER1926  20/04/2012 03:02:00 » Rispondi
Grande commento, mi fa piacere del tuo pensiero.
Qui siamo dinanzi ad un film metafisico che si avvale di concezioni che vertono in psicosi. Fra metafore, simboli e concezione.

JOKER1926
outsider  20/04/2012 19:45:39 » Rispondi
caro joker, proprio oggi pensavo che non riesco a togliermi dalla mente quelle note della canzone "ricordare" , con la splendida quanto stentata voce di Depardieu.
grazie dei complimenti, si sa, noi facciamo parte di quel cenacolo degli "uomini eletti per affinità elettive", dove i vecchi, i maturi e i giovani, si fondono in un fluido sentir comune senza tempo, assurgendo al principio secondo cui lo spirito è aeterno.
a prestissimo.