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IL BERRETTO A SONAGLI regia di Eduardo De Filippo

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elio91     8½ / 10  06/04/2012 17:30:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"CIAMPA- Non è questo, signora mia. Vuol che gliela spieghi io, la cosa com'è? Lo strumento è scordato.
BEATRICE- Lo strumento? Che strumento?
CIAMPA- La corda civile, signora. Deve sapere che abbiamo tutti come tre corde d'orologio in testa: la seria, la civile, la pazza. Sopra tutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile; per cui sta qua, in mezzo alla fronte.
Ci mangeremmo tutti, signora mia, l'un l'altro, come tanti cani arrabbiati... Non si può. Io mi mangerei ‑ per modo d'esempio ‑ il signor Federico. Non si può. E che faccio allora? Do una giratina così alla corda civile e gli vado innanzi con cera sorridente, la mano protesa: ‑ «Oh quanto m'è grato vedervi, caro il mio signor Federico!». Capisce, signora? Ma può venire il momento che le acque s'intorbidano. E allora... allora io cerco, prima, di girare qua la corda seria, per chiarire, rimettere le cose a posto, dare le mie ragioni, dire quattro e quattr'otto, senza tante storie, quello che devo. Che se poi non mi riesce in nessun modo, sferro, signora, la corda pazza, perdo la vista degli occhi e non so più quello che faccio!"




Eduardo rilegge in napoletano il suo maestro Pirandello in un'interpretazione famosissima di Ciampa che è rimasta nella storia del teatro. La sua immagine smagrita, di uomo mediocre, "pupo" sballottato quà e là dai capricci gelosi di una donna e dall'etichetta di una cittadina diventa nel secondo atto una maschera di grottesca follia, sporca di sangue, sbrecciata in una sorta di vendetta in cui la pazzia si ripaga con la pazzia.
Pur essendo l'ultima commedia trasmessa in televisione dei cicli di Eduardo, è significativo che l'autore napoletano abbia voluto chiudere con una commedia non sua e che ha soltanto tradotto in dialetto napoletano: l'incontro con Pirandello, di cui condivideva alcuni assunti tematici (soprattutto sul conformismo e l'etichetta che gli altri ti affibbiano) lo accompagnerà per tutta la sua vita di drammaturgo anche se attenuata da un umorismo inizialmente meno cinico e greve, per poi giungere ad uno stato molto simile al pirandellismo in tante delle commedie tarde.
L'Abito nuovo, scritta a 4 mani con il maestro, riesce addirittura ad essere meno avvincente e compatta del Berretto a Sonagli, pur essendo un grandioso lavoro anche quello.
E andando indietro nel tempo, la prima commedia di una certa importanza di Eduardo, Uomo e galantuomo, può essere riletta quasi come una parodia del Berretto a Sonagli quando ancora Eduardo non avrebbe forse neanche potuto immaginare che un giorno il "suo" Ciampa sarebbe stata una delle sue migliori e più amate interpretazioni. I finali delle due opere sono addirittura speculari.
Un caso? Ho pochissimi dubbi, direi di no.

Da vedere e rivedere, ringraziando Eduardo e Pirandello per quello che ci hanno donato in termini di arte e cultura. Due maestri, cosi lontani e vicini, da non dimenticare altrimenti siamo perduti.