_Hollow_ 10 / 10 02/12/2010 20:08:32 » Rispondi A volte il passaggio a qualcosa di nuovo spiazza e rende i registi, oppure gli attori, incapaci di adattarsi all'innovazione. Questo è successo col passaggio dal muto al sonoro e in maniera minore pure con quello dal bianco e nero al colore. Kurosawa, se possibile, è riuscito quasi a migliorarsi. Certi film suoi, quelli più strettamente intimi ed esistenzialisti, che vedevano come protagonisti eroi comuni immersi nella povertà e inumanità, probabilmente rimangono perfetti dipinti su di una tela grigia e bicolore. Invece per "Ran" il maestro adopera tutto il suo genio, rendendo questa trasposizione cinematografica del Re Lear shakespeariano un'autentica opera d'arte, sfruttando a meraviglia il progresso e le nuove opportunità artistiche che l'ingresso del colore ha portato con sé, trasformando il suo film in una sorta di dipinto in movimento. Imperdibile.