Una grande idea sviluppata egregiamente. Un film molto duro che annienta le speranze di una famiglia intera in un modo casuale e inaccettabile, tutto per colpa di una scelta del nostro Juan (ragazzo emblema della perfezione) che lo porterà alla distruzione di tutto quello che ha e della propria esistenza. Si parla di tante cose in Cella 211, del destino, della denuncia alle istituzioni, della politica, dell'amore, dell'amicizia, del tradimento, del bene e del male che alberga in ognuno di noi e in ogni gruppo di persone, che siano carcerieri o carcerati. Ottimi i dialoghi e la regia ma il più grande pregio del film è Malamadre, interpretato da un grande Tosar perfetto in tutte le emozioni del personaggio, che ruberà di fatto la scena anche al protagonista. Piccola parentesi, Malamadre è inferiore solo a Sawyer nel mettere i soprannomi. Tutto il film è la trasformazione di Juan, il suo passaggio dall'innocenza alla rabbia per un mondo ormai inutile per lui. Dal momento della morte di Elèna Juan non esisterà più, diventerà veramente Mutande, un carcerato pieno di odio che non ha più niente da perdere; e l'ultima inquadratura ci fa capire che, a prescindere da come fossero andate le cose, in quella cella lui era già morto.
Noodles_ 30/10/2010 02:51:37 » Rispondi Carina la citazione di Lost :)
-Uskebasi- 30/10/2010 21:42:21 » Rispondi ...e obbligatoria. Mi ha segnato la vita, almeno una volta al giorno penserò a Lost. Per sempre.
Noodles_ 02/11/2010 10:03:13 » Rispondi Si, una grande serie. Peccato per il finale a mio parere molto deludente...
-Uskebasi- 02/11/2010 11:32:37 » Rispondi Non so se già ci sei stato cmq se vuoi puoi dire la tua qui sul blog di Oh Dae-Soo. Come vedrai a me e a lui non ha deluso (io sono J.Locke lì), ad altri si, ma se non leggerai ti capisco perchè i messaggi non sono pochi.