ferro84 7½ / 10 02/01/2010 00:12:44 » Rispondi Non amo Spike Lee, sempre troppo verboso e prolisso, in questo caso però, essendo il film un'introspettiva su un personaggio, risulta essere quanto mai congeniale e adatto a raccontare l'analisi della vita che Monty fa prima di recarsi in carcere.
Sicuramente un affresco toccante e sopratutto un film che all'apparenza sembra costruito su Edward Norton mentre in realtà è un vero e proprio dramma corale.
Mi discosto invece su quelli che considerano questa una delle migliori interpretazioni di Norton, poichè penso che ci troviamo in presenza di un caso di miscasting. Non si capisce per quale ragione Monty faccia certe scelte di vita, considerando il fatto di avere amici straricchi per quale motivo non chiederne aiuto? Forse per competizione? Forse per orgoglio? Forse per ripicca? Stranamente per quanto il film si soffermi sui personaggi non riesce a sviscerarne in pieno le contraddizioni. Si insiste molto sulla faccia pulita di Monty, effettivamente Norton non è molto credibile, certo in American History o in Fight Club non si poteva dire lo stesso, perchè Spike Lee non lo rende un gangster? Forse per aiutare la simbiosi con il pubblico(tipico trucchetto hollywoodiano)? Insomma un pò non è fisicamente adatto, un pò ne fa un personaggio troppo pulito, non in cerca di redenzione ma solo di autocommiserazione e questo è forse il GRANDE LIMITE DEL FILM.
Norton non mi ha convinto ed è stato del tutto eclissato dalla Dawson e dal sempre mitico Hoffman.
Ad ogni modo chi ama Lee amerà alla follia questo film, per tutti gli altri è una seria riflessione sulla vita, peccato per l'eccessiva lunghezza e lentezza evidente sopratutto nella seconda parte e per una colonna sonora eccessivamente melodrammatica.