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NEMICO PUBBLICO regia di Michael Mann

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Rand     8 / 10  09/11/2009 15:20:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il nuovo film di Michael Mann è giustamente elogiato o bistrattato, a seconda dei gusti. Devo dire che anch'io mi aspettavo un film diverso, invece...
Mann cambia illuminazione e fotografia, a molti non è piaciuto, ma riflettendoci probabilmente ha ragione lui, invece della fotografia patinata, fa un film in digitale, con illuminazione naturale, senza artifizii, scelta discutibile, ma realistica, infatti è la mancanza di definizione, di centramento sul dettaglio che disturba lo spettatore. Sarebbe stato perfetto se avesse girato in bianco e nero, ancora più reale. Chiudo questa parentesi, ne apro altre, molti dicono che la sceneggiatura è troppo scarna, essenziale, secondo me è giusto così, questo è il film che assomiglia di più a Heat, Dilinger/Neal si muove con una banda, come in Heat, Mann cita Heat più volte, il passato ritorna nel futuro e viceversa, Dilinger poggia la pistola su un comodino, come Neal, si muove come lui, rapido e sicuro. Ma è anche differente, l'azione è essenziale, entrare in una banca e uscirne in un minuto e quaranta secondi, senza sparare, con ostaggi. Ma non è sempre così, un compare simile a Wengro, sadico e violento crivella di colpi un poliziotto inerme, senza senso. Ma la violenza non l'ho è, l'alter-ego di Dilinger, Melvin Purvis ovvero Vincent Ana di Heat, un confronto che non può essere possibile, Dove Vincent era passionale, istrionico, sboccato, Purvis e freddo, zelante, malinconico, senbra uno strumento di Hoover, comandante in capo psicopatico che non ha mai arrestato nessuno, un vigliacco che fà usare qualunque mezzo per fermare i criminali. Cosa è più criminale? Derubare una banca o privare di tutto un uomo e la sua famiglia perchè non ha un lavoro?Dilinger è figlio della depressione, come lui tanti altri, pochi amici, molti nemici, mafiosetti accondiscendenti che per non avere problemi con il potere lo isolano, pronti a venderlo se necessario perchè rovina gli affari.
Mann segue i personaggi, veloce, inquadrature rarefatte, in cui esplode la violenza di mitra Thompson e pistole, bisogna rimanere freddi, non esitare, come in Heat. Ma mai abbandonare gli amici, Dilinger lo sa, da solo non sei nessuno...
Notevole la sparatoria nel bosco, vecchio stile, brutto doppiaggio di Bale, che certo non aiuta, ma appare comunque perfettamente calato in un poliziotto che non può avere dubbi sul suo operato, invece ne ha, traspare, dagli occhi, sono gli occhi dice Jhonny quando ti guardano non puoi abbandonarli. Purvis lo sà, il cerchio si stringe, tutti conoscono dilinger ma quasi nessuno l'ha mai visto, sguscia con facilità, davanti a chi non sa guardare, evade, corre dalla sua donna, ma come Neal deve essere pronto ad abbandonarla, se sente puzza di sbirri dietro l'angolo, by, by Blackbird. Bella la colonna sonora di Eliot Goldenthal, finale ultima scena, simbolo della cinematografia di Mann, chi ha ucciso Dilinger va via di spalle, e la porta della cella si chiude dietro di lui.
Perchè è la distanza tra criminali e legislatori che li rende così simili.