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UOMINI CHE ODIANO LE DONNE regia di Niels Arden Oplev

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  01/09/2009 16:05:32 » Rispondi
Non ho letto il romanzo,ma la sensazione è che se lo avessi fatto sarei rimasto ancor più deluso da questo film,alla fine il solito canonico thriller,privo di particolari colpi di scena,con una trama che incalza solo per la prima metà della pellicola per poi aggrovigliarsi su se stessa in un giochino cinematografico ormai risaputo,tutto sommato tollerabile ma tutt’altro che sorprendente.
Ciò che lascia interdetti è la grossolana caratterizzazione dei personaggi,la durata fluviale faceva presagire una bella introspezione dei protagonisti,ed invece c’è poco di cui rimanere soddisfatti.Sono infatti troppi gli argomenti trattati e Niels Oplev tenta di affrontarli al meglio senza mai però sciorinare l’idea vincente e spiazzante.Giusto il personaggio di Lisbeth pare avere potenzialità,non soltanto per il torbido passato a cui è legata ,ma anche per l’attitudine anticonformista evidenziata dal suo look fuori tempo massimo.
La forma è quella di un prodotto uguale a tanti altri,con una storia imbottita a più non posso da svariate sottotrame e snodi spesso illustrati in maniera deprecabile,ad esempio dopo la risoluzione dell’enigma si rivelano particolari importanti sulle vite dei protagonisti,che però proposte in quella maniera più che attenzione suscitano tristezza.
Poco illuminati anche i dialoghi,mentre spesso si scade in una causa-effetto abbastanza elementare,è invece interessante analizzare il mondo in cui si scoprirà celarsi il marciume,per la verità abbastanza intuibile sin dalle prime battute e anche in questo caso dallo sviluppo non sbalorditivo ma degno di considerazione se collegato a dovere con il mondo del capitalismo,cosa che presumo accada nel romanzo.Fondamentalmente sin dal titolo si capisce che la prevaricazione e l’abuso sul più debole è rappresentato attraverso il rapporto tra uomo e donna,con il (presunto)sesso debole solo inizialmente alla mercè del maschio,poi inevitabilmente condannato a soffrire per le sue nefandezze.Infatti è tutta da seguire la punizione del tutor di Lisbeth,scatenata da un abuso sicuramente molto crudo e decisamente disgustoso,quasi fuori contesto in una pellicola in cui i particolari più agghiaccianti sono sempre sullo sfondo.
Anche sull’utilizzo delle ambientazioni ci sarebbe da disquisire,le algide e grigie atmosfere scandinave vengono utilizzate poco e male,ed è un peccato.Pollice verso anche per il protagonista maschile in quanto privo di qualsiasi appeal.
Non è un film totalmente fallimentare, vanta degli spunti intriganti soprattutto nella prima parte,per il resto viaggia su binari convenzionali,lasciando che l’iniziale interesse si tramuti sempre più in un freddo distacco.