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GRAN TORINO regia di Clint Eastwood

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Constantine     10 / 10  20/03/2009 01:24:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eastwood ormai non dovrebbe in alcun modo stupirmi, tanto è assodata e inattacabile la mia stima sia per l'attore che per il regista, eppure non posso che rimanere stupefatto da come quest'ultimo "Gran Torino" si sia rivelato uno dei suoi migliori film. Clint ci regala una sorta di commiato con il suo Walt Kowalsky, che sembra uscito direttamente da un western crepuscolare, a disagio con un mondo che non comprende, che non gli hanno "spiegato" e con il quale non vuole mettersi al passo. L'odio come forma di difesa, la paura della morte, la paura di non aver dato un senso alla sua vita, la solitudine, sono talmente tanti i temi trattati durante l'arco narrativo della pellicola che sarebbe riduttivo trascriverli tutti. Esistono ancora registi dotati di questa eccezionale grammatica cinematografica, di questo enorme gusto, e di grandissima intelligenza. Vedere "Gran Torino" solo, come una forma di saluto o di riflessione sulla fine di un certo genere di pellicole, sarebbe comunque sbagliato come lo sarebbe altrettanto definirlo solo un film che parla di razzismo, siamo di fronte ad un grande film, dalla fotografia alla colonna sonora, scritto e diretto da un fenomenale cineasta. Per concludere vorrei soltanto esprimere il più sincero desiderio di invecchiare così...

"Avete mai fatto caso che ogni tanto si incontra qualcuno che non va fatto incazzare?... Quello sono io."