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THE HURT LOCKER regia di Kathryn Bigelow

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Requiem     7½ / 10  01/02/2009 14:44:13 » Rispondi
Ho sempre amato molto Kathrin Bigelow e adoro "Il buio si avvicina", Strange days" e "Point break".
Di indubbia competenza, come dimostra ampliamente anche in "The hurt locker", la Bigelow dopo il bel "Il msitero dell'acqua" e il pacchianissimo "K19" mancava dal set da molti anni, per poi ritornare con un film sulla guera in Iraq.
E questo a me non va giù. Io volevo commentare un altro film d'azione o un fantascientifico o comunque un film di genere. E invece dopo aver aspettato un mucchio di anni, come il suo ex marito (solo che quest'ultimo è diventato un multimiliardario), ci troviamo a commentare un film sull'Iraq, a pochissimo di distanza da film simili di altri nomi grossi quali Paul Haggis e Brian De Palma.

Oltretutto "The hurt locker" non mi ha nemmeno convinto molto. Quali sono le posizioni della regista? In realtà la Bigelow non giudica (e per questo è ideologicamente ambigua), ma mostra la vita di un gruppo di artificieri in Iraq che rischiano la vita tutti i giorni e poi tornati a casa, non si reintegrano (..."la furia della battaglia provoca spesso una dipendenza letale...la guerra è una droga") e addirittura ritornano.

La Bigelow spiazza, su questo non c'è dubbio. Però liquida troppo velocemente il ritorno a casa dei soldati, e oltretutto lo fa con un paio di aneddoti piùttosto banali (si veda invece "Nella valle di Elah).
Ma d'altra parte "The hurt locker" è comunque un film riuscito, capace di assegnare le star (Guy Pearce e il protagonista di "Strange days" Raph Phiennes) a mere comparse, affidandosi invece a volti più comuni.

In particolare è ottima la scelta dello strepitoso il protagonista che sfida la sorte ogni giorno fregandosene altamente delle regole.

Almeno due sequenze da antologia.
La prima, l'incipit che ci porta immediatamente sul campo di battaglia senza introduzioni, con un soldato (Pearce) che indossa una tuta speciale tipo astronauta per disinnescare un ordigno.
L'altra, sempre diretta e montata dalla Bigelow in maniera superlativa, è quella con l'altra star , Ralph Phiennes, nella quale soldati vengono uccisi da cecchini piazzati a un km di distanza.
Sempre grandiosa la regista americana, le immagini rimangono scolpite nella testa, come quasi sempre nelle regia di una Bigelow sempre maledettamente brava.

Speriamo altre prove nel breve periodo.