Vedere il proprio figlio ucciso dal gas e avere la consapevolezza che tutto quello è opera sua, ogni comando, ogni organizzazione. Vederlo subire lo stesso trattamento degli altri, definiti ebrei, buttato come un animale dentro una camera e poi ucciso, forse questo è stato il momento più toccante e significativo del film. Un padre che subisce la perdita del figlio quando egli stesso uccide i figli degli altri.
Nella Germania degli anni '40 dove gli ebrei vengono perseguitati Bruno, anche se sembra un bambino un pò stupidino e che ancora vive nella bambagia, è l' unico a capire, o meglio, a non darsi una risposta al male che gli sta intorno. L' incontro con un suo "coetaneo" ebreo dove non nota nulla di sbagliato nel stringere un' amicizia con lui.
Nonostante sia tallonato da suo padre, da sua madre, inizialmente, il tenente di turno, il professore e infine da sua sorella a non frequentare ebrei perchè animali, molesti e selvaggi continua a vedere solo e soltanto dei "contadini".
Ma alla fine, in fondo, tutti quanti son consapevoli della devastazione che stanno provocando; alcuni lo nascondo molto bene e altri, si lasciano andare. Da vedere assolutamente e sopratutto (non fate il mio errore) vedetelo con persone serie o da soli.