Bonvi 8 / 10 28/10/2008 13:25:09 » Rispondi Tre nomi: Stiller, Downey Jr. e Cruise.
Il primo: oltre a dimostrare di essere un Attore con la A maiuscola (non ha mai provato ruoli "diffili" ma quelli per cui è pagato gli riescono molto bene) dimostra di essere intanto un buon regista e, sicuramente, un buono sceneggiatore (qui con l'aiuto di altri, ma tant'è).
Il secondo: una spanna sopra agli altri (Stiller compreso) per espressività ed atteggiamento. Ovviamente il suo non è un "ruolo" impegnato ma il suo personaggio è decisamente scritto bene a priori e portato con molta cura sullo schermo dalla sua grande personalità e capacità.
Il terzo: beh, Cruise è Cruise. Basterebbe dire questo. Invece no, si può (e in questo caso, credo, si debba) dire di più. Si può iniziare col dire che sebbene il suo personaggio non sia che un semplice cameo (anche se resta sullo schermo svariati minuti e minuti e minuti) si deve per forza notare la qualità di questo Attore che porta in vita un perfetto (e ripeto: perfetto) produttore di Hollywood scafato, a tratti giganteggiante e orribile nelle sue performance.
Tropic Thunder (a cominciare dall'idea di fondo del realizzare un film su una storia non vera) è sicuramente una pellicola intelligente, a tratti esilaranti, con qualche momento di leggera caduta qua e là (a mio avviso imputabili alla, purtroppo, alla presenza non così sfruttata di Jack Black, terzo protagonista ma solo sulla locandina).
Non si tratta di discutere sulle gag e sui momenti ricchi di comicità. Questo film va letto sotto un'altro punto di vista.
Credo fermamente che, con tutta probabilità, non si vedeva un film di questo tipo dai tempi di HOT SHOTS che, per altro, è più surreale ed esplicitamente "oltre" nelle sue esagerate trovate di comicità.
Tropic Thunder è una commistione fra HOT SHOTS e una critica (feroce) allo showbiz d'oltreoceano (ne esistono altri, comunque?). A cominciare dal produttore GROSSMAN, letteralmente "l'uomo dell'incasso", un'esplicita dissacrazione di tutto quello che a Hollywood è più caro: i soldi, le false amicizie e l'arrogante ignoranza basata su qualche nozione mal conosciuta.
I personaggi sono ben delineati ed alcuni molto, molto ben caratterizzati (su tutti, Kirk Lazarus, l'attore dal metodo Stanislavskij così radicato da avere difficoltà ad uscire dal proprio personaggio).
L'unico vero neo di questo film è la mancanza scenica di Jack Black (almeno fino a pochi minuti dalla fine) purtroppo data dal suo personaggio troppo caricaturale. Cosa che riabilita il degno lavoro del giovane Jay Baruchel nei panni di Kevin Sandusky e che lo pone, alla fine, come il vero terzo protagonista della pellicola.
Alcune trovate, poi, sono interessanti come l'esplicitazione, ormai perenne, di Ben Stiller della sua passione smodata per la saga di Star Trek a cominciare dal nome del personaggio di Downey Jr., Kirk Lazarus, che è la commistione perfetta fra il nome del capitano dell'Enterprise della serie originale ed il nome di un alieno che ha dato tanto filo da torcere al capitano ed al suo equipaggio in uno degli episodi della prima serie.
Era già toccato, ai tempi, al personaggio negativo di Zoolander, Mugatu, in realtà nome di una specie aliena di una serie di Star Trek targata Kirk & co.
Questo senza pensare alla sequenza di Star Trek sull'i-Pod di Tugg Speedman durante la nottata passata sotto la pioggia.
Tropic Thunder, quindi, è un ottimo film che centra esattamente il bersaglio ed arriva alla meta che voleva raggiungere: divertire con intelligenza, senza mai scadere nello scontato, aiutandosi anche con un cast, inoltre, che vede Nick Nolte molto "nel personaggio" ed in grado di rendere con dignità un reduce del Vietnam ormai vecchio e roso dalla rabbia.
Davvero degni di nota sono, inoltre, i primi 10 minuti utilizzati per inquadrare alla perfezione i vari protagonisti, utilizzando l'escamotage di trailer cinematografici (realizzati davvero bene) e speciali televisivi.
Distante anni luce (restando in tema di Star Trek) da improbili idiozie come i vari Scary Movie, i vari American Pie e ridicoli tentativi di imitazione di grandi capolavori vari, Tropic Thunder si pone esattamente in quel contesto semiserio che tanto, una volta, spopolava al cinema con successo.
Ma riesce a farlo con un pizzico di serietà in più, e condito da uno humor nero a tratti decisamente azzeccato.
Insomma ... una goccia di leggerezza intelligente in un mare (quello della comicità cinematografica) sempre più inquinato da idiozie ridicole viste negli ultimi anni (salvo rare eccezioni).