vito corleone 8 / 10 30/06/2008 21:16:01 » Rispondi Il film è veramente particolare. Spike Lee con questa sceneggiatura non originale tratta dal romanzo di Benioff mette a nudo la paura di un uomo qualsiasi,in questo caso di uno spacciatore. La paura di Monty (un eccellente Edwart Norton) è quella di andare in carcere per 7 lunghi anni della sua vita ed è quella di dover cancellare il rapporto con i suoi 2 amici veri (un broker e un professore ebreo), l'amore con la sua bellissima ragazza, e soprattutto la liberta' ed il rimpianto di non essersi sistemato prima nella vita in modo onesto. Molto bello e significativo il monologo davanti allo specchio che dapprima vede il protagonista scagliare contro tutti,anche contro chi gli vuole bene,senza motivo,ma alla fine capisce che la colpa è solo sua (come dice anche Frank,stereotipo della arroganza e della franchezza); davvero significativo anche il sogno fatto in macchina in una 25esima ora immaginaria. Lee ha ambientato il film dopo l'11 settembre 2001 inserendo nelle scene riferimenti che non erano previsti nel romanzo. L'intreccio dei flash-back e flash-forward non è fatto molto bene,lo spettatore non riesce a capire bene il tempo della narrazione fino a che non finisce il film.
Alla fine Monty litighera' con Francis e si fara' gonfiare un po' per evitare di farsi stuprare e pestare in carcere,un po' per suscitare rabbia negli amici al fine di farli soffrire di meno alla rottura di un'amicizia che molto probabilmente non si riallaccera' ed un po' per il senso di colpa che lo ha portato a dubitare di tutti anche del suo amore.