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ESSERE JOHN MALKOVICH regia di Spike Jonze

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aiemmdv     9 / 10  29/06/2008 13:59:37 » Rispondi
Kaufman ci regala ancora una volta una trama brillante e a dir poco surreale.
La figura del burattinaio usata come brillante metafora del ruolo di un attore: Così come il primo costruisce le proprie marionette per" diventare qualcun'altro" anche l'attore ,nelle sue molteplici interpretazioni di vari personaggi, deve sempre "diventare ciò che interpreta".
Non è forse in tal senso quest'ultimo il burattinaio di se stesso?
E allora logico che" i due io" riescano a compaciare alla perfezione trovando piena e armoniosa fusione sia fisica che metaforica.
Ma il film non è solo questo: è il viaggio prima degli altri dentro l'io, poi dell'io dentro il proprio inconscio, ed infine degli altri nel subconscio dell'io.
E per quanto la trama possa essere complicata , bisogna dare merito a Jonze di averla resa di facile comprensione delineandola in maniera semplice e lineare.
L'unica pecca è che il film non si sofferma ad affrontare le questioni filosofiche che tali "viaggi" comportano.
Ed è questa la differenza tra un gran film ed un capolavoro.