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RATATOUILLE regia di Brad Bird, Jan Pinkava

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  19/03/2008 10:41:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fino a qualche anno fa nel periodo natalizio era radicata consuetudine che giungesse nelle sale il film d’animazione delle feste,solitamente prodotto di alta qualità e unico ,o quasi, nel suo genere,capace di attirare in sala frotte di spettatori di tutte le età.Da qui l’inevitabile saturazione del mercato che da anni ci propina questo tipo di film con almeno un’uscita mensile.Scoperta l’ennesima gallina dalle uova d’oro,si è tentato di sfruttarla quanto più possibile andando ovviamente incontro ad uno scadimento del prodotto sotto ogni punto di vista.
Fortunatamente però c’è questa magica casa di produzione,la Pixar,che non sbaglia un colpo proponendo sempre film molto gustosi e ben realizzati.
“Ratatouille” non fa eccezione,dotato di una storia dal ritmo travolgente, priva di qualsiasi scadimento di tono o di momento tediante,ricca di personaggi divertenti e simpaticissimi,curata nei minimi dettagli con un livello delle animazioni a dir poco stupefacente.
Bellissime le scene più concitate,anche se in generale è tutto il film ad essere realizzato in maniera perfetta,basti notare il lavoro fatto sulla mimica facciale e sulla pelliccia dei topi.
Gli immancabili messaggi positivi arrivano senza forzature, sempre inseriti in maniera mirabile nel contesto della pellicola nonostante siano innumerevoli…si va dai pregiudizi nei confronti di chi è diverso, alla condizione della donna nel mondo del lavoro,dall’importanza della famiglia,alla celebrazione della forza di volontà che può far raggiungere risultati impensabili,alla denuncia nei confronti di un certo tipo di mercato di massa che privilegia la quantità alla qualità.
Ideale per chi ha voglia di un film da guardarsi a cuor leggero,capace di far tornare bambini come accade ad uno dei personaggi della pellicola,lo sgradevole critico culinario Anton Ego, in una delle tante scene memorabili e poetiche che “Ratatouille” presenta.