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UNA PURA FORMALITA' regia di Giuseppe Tornatore

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ULTRAVIOLENCE78     9 / 10  17/02/2008 18:34:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di Tornatore avevo visto "Nuovo Cinema Paradiso" e "La leggenda del pianista sull'oceano", ed entrambi mi avevano lasciato perplesso. Ma questo film mi ha letteralmente esterrefatto. Elementi surreali, metaforici, simbolici, metafisici si mescolano sapientemente per dare forma ad una storia formidabile che si incentra sulla progressiva presa di coscienza da parte di un uomo, visto dagli altri come un grande artista, sulla sua intima natura meschina e ipocrita.
Bellissima l'ambientazione kafkiana in cui si svolge l'interrogatorio condotto da un commissario, la cui figura può essere letta come la coscienza ipostatizzata del protagonista. Lo stesso commissariato può essere visto come una rappresentazione dell'anima di Onoff (pseudonimo che cela dietro di sè una diversa identità dello scrittore) e del suo lento disvelarsi come testimonia lo stillicidio che si consuma all'interno dell'edificio: il subentrare del sereno e il ritorno alla normalità nel commisariato coinciderà con la verità di Onoff.
Bellissima l'idea dell'omicidio come simbolica rappresentazione dell'annichilimento del sè esteriore, dell'identità visibile che fa posto a quella vera e occulta, e culminante in un finale che dà adito a disparate interpretazioni (su cui ci si può davvero sbizzarrire).

Come al solito impeccabile la direzione del regista di Bagheria, che in alcune sequenze dà il meglio di sè.

A torto considerato un film minore di Tornatore, ma probabilmente si tratta del suo vero capolavoro.