Un rapporto di amicizia autentica, di condivisione e di fratellanza, un legame vero e sincero fra Lefty, un vissuto uomo della mafia, ed un agente infiltrato dell'FBI. La lenta e progressiva immedesimazione nel ruolo del malavitoso Donnie Brasco, porta l'agente Joe Pistone a vivere fianco a fianco con il suo più anziano mentore, che lo introduce fra i "bravi ragazzi" della cosca, garantendo sulla fedeltà del giovane e condividendo con lui ogni ogni idea ed ogni piano. Il rapporto sempre più incrinato con la famiglia, la rinuncia ad una vita personale ed alla propria intimità, catapultano Joe in un gioco ad altro rischio, cancellando quasi il suo ruolo di poliziotto e facendolo sempre più immedesimare nel ruolo di criminale, inserendolo in una storia di cosche mafiose che certo non può far da eco al capolavoro "Quei bravi ragazzi" di Scorsese. Qui però la storia è vissuta sotto un altro punto di vista, quello dell'agente infiltrato che, una volta scoperchiato il "calderone" dell'organizzazione, cerca di salvare la pelle al proprio vecchio amico della mala. Progetto, quello di Joe, che tuttavia non potrà mai realizzarsi, tanto che la polizia, alla resa dei conti, liquiderà il buon poliziotto con una misera medaglietta al valore ed uno squallido assegno di cinquecento dollari, mentre invece il gangster Lefty troverà una fine amara, per aver garantito e fatto ingenuamente affidamento su di un uomo dell'FBI.
Aletheprince 01/11/2007 17:28:59 » Rispondi Concludendo il mio precedente commento (mi è partito il tasto "invio"....), non posso che apprezzare ed esaltare l'ennesimo magistrale lavoro cinematografico sulla mafia americana, dove il giovane Johnny Deep, ricalcando il successo di Ray Liotta in coppia con De Niro, addirittura gareggia e forse supera in bravura l'immenso Al Pacino... che sia già un anticipo per un passaggio di consegne fra miti del cinema?