Marlon Brando 8½ / 10 29/08/2007 15:24:22 » Rispondi La trasposizione cinematografica del meraviglioso racconto di Dostoevskiy è resa in modo eccezionale da Visconti soprattutto per quanto riguarda l'"italianizzazione" del racconto: traferito a Venezia, il regista trasforma bene il clima e le serate pietroburghesi nella realtà italiana, sicuramente di sfondo alla vicenda, ma curata nei particolari. Infatti la scenografia è quella di una Venezia anonima e incolore, in cui sono i sentimenti e gli stati d'animo dei personaggi a darle tono e vitalità, talvolta chiari, talvolta scuri. La trama è diversa in molti punti rispetto il romanzo breve da cui trae spunto, ma la dimensione della notte del protagonista è fedele e il contrasto con la nevosa alba della triste scoperta ne accentua il dramma. Mas*****nni, bravissimo come al solito, rende al meglio un personaggio vivido e concreto, in cui ci si ritrova soprattutto quando è incredulo dinnanzi alla cangiante e, purtroppo, insondabile natura femminile. La storia è stata inoltre "proustizzata" (pare faccia molto figo dirlo) in modo efficace, anche se forse con un po' troppa voglia di "stupire" del regista, con lo scambio dei luoghi del presente e del passato per quanto riguarda la storia d'amore di Natalia con l'inquilino. Leone d'argento a Venezia.
il felliniano 24/11/2007 04:16:37 » Rispondi La città del film non è Venezia, ma Livorno. Lo si spiega nei contenuti extra del dvd del film. La scenografia, ricostruita nel teatro 5 di Cinecittà, ripropone una Livorno "rivisitata", non uguale a quella vera. Il quartiere della città in cui il film ha luogo è il quartiere Venezia.