Volt 5 / 10 30/10/2006 20:32:45 » Rispondi per buona parte del film onestamente non ci ho capito un beneamato niente, non si riusciva a collegare i nomi alle facce e la storia sembrava un pò campata per aria....confusionaria. Poi come spesso accade il finale ricostruttore tipico ti fa aprire gli occhi su tutto ........ o quasi.. Ottime le ambientazioni, ottimo il cast, belle le atmosfere, però il film in sè non mi ha convinto moolto..sono sicuro che se lo rivedessi domani, lo guarderei con occhio diverso e forse coglierei particolari che non ho colto con la prima visione. Colpa mia o della confusione creata da De Palma?... strano perchè considero De Palma un grande regista da sempre. Quindi un voto a metà che non è una sufficienza, ma nemmeno una tragedia.
LOS ANGELES (USA) - Non si è mai saputo da chi sia stata uccisa. Anche se il nome della vittima è stato portato alla fama mondiale prima dalla letteratura e poi dal cinema. Ora però è possibile farsi un'idea di chi possa averla ammazzata, attraverso i documenti originali dell'indagini resi disponibili dall'Fbi sul proprio sito web. Se qualcuno volesse saperne di più sul caso «Dalia Nera», raccontato da Brian De Palma nel film con Scarlet Johansson tratto dall'omonimo romanzo di James Ellroy, il Federal Bureau Investigation invita a leggere i files sul truculento omicidio della ventiduenne starlet fatta a pezzi a Los Angeles nel gennaio del 1947 annunciando sul proprio sito web di aver appena pubblicato i rapporti sulle indagini relative alla morte di Elisabeth Short.
LE INDAGINI - Sebbene le investigazioni fossero sotto la giurisdizione del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, l'Fbi ebbe tuttavia un ruolo di supporto nelle indagini sul delitto della giovane il cui corpo sezionato venne ritrovato il 15 gennaio del 1947 tra l'erba di un sobborgo di Los Angeles. L'assenza di tracce di sangue sul quel corpo mutilato come fosse un manichino, lasciarono ritenere la polizia che l'omicidio fosse avvenuto in un altro luogo. Dai documenti pubblicati, si legge come il Federal Bureau arrivò ad identificare la vittima soltanto 56 minuti dopo il ritrovamento del cadavere, tramite le impronte digitali spedite da Los Angeles con la «Soundfoto», un fax primitivo usato allora dalle agenzie di stampa, e che vennero subito confrontate con quelle conservate a seguito dell'arresto della Short a santa Barbara in stato di ubriachezza nel 1943. I DOCUMENTI PUBBLICATI - Sul caso «Dalia Nera», l'Fbi pubblica i certificati di nascita e morte dell'aspirante starlet, descrizioni fisiche della Short al momento della morte, gli interrogatori effettuati in giro per il Paese alla ricerca di un movente e di un colpevole che non sarebbe mai stato trovato. Tra il materiale, anche una lettera anonima, probabilmente inviata dall'assassino, gli interventi della stampa, che riuscì ad arrivare prima della polizia sul luogo del delitto e a scattare foto che lasciarono impressionata l'opinione pubblica. Non solo: nei files vi sono anche le analisi di esperti criminologi del Federal Bureau, i quali rilevarono come la mutilazione del corpo della Short fosse stata effettuata con grande precisione. Ed un memo che invitava gli agenti dell' Fbi ad effettuare indagini tra gli studenti della Facoltá di medicina della Southern California Medical School. Tanti elementi che hanno spinto un autore come James Ellroy a immaginare una possibile soluzione ad un caso che nella realtà non ebbe mai un colpevole.