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TROY regia di Wolfgang Petersen

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Dan Rose     6 / 10  13/03/2006 23:28:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah, a me non è piaciuto più di tanto, ma non per Brad Pitt o Ettore,ma per la cosa che più mi affascinò alla prima lettura dell'Iliade di Omero :

"Erano lì da dieci anni sotto le mura di Ilio"

Un particolare che nel film non esiste, capisco i tempi cinematografici, ma sembra che il tutto si risolva in una settimana al massimo...

Altro particolare la forzatura di Patroclo cugino il cui legame con Achille è troppo forzato dall'introduzione al personaggio.
L'introduzione allo stesso Achille è francamente un'americanata.
Molte scene le trovo forzate collegate per forza di cose all'opera, ma senza una loro anima parallela che le guidi nella storia dandogli più credibilità.. che serve perchè il film vuole essere realistico.
Non ci sono tutti gli dei rappresentati dal vecchio Omero, Achille diventa quasi un'iconoclasta al tagliare la testa ad Apollo...
Con un buon sceneggiatore sarebbe potuto essere un ottimo film.
Così mi è parso poco più di un contenitore pseudostorico di 2 ore e 40.
frine2  14/03/2006 00:32:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vabbè, ho l'impressione che tu l'Iliade l'abbia letta davvero...magari un po' di tempo fa (sbaglio?).
Secondo me la questione dei tempi è poco rilevante. Omero, in effetti, accetta il dato tradizionale relativo ai dieci anni. Ma la narrazione antica comporta tempi brevi (pensa alla tragedia, che risolve tutto in un giorno!) e lo stesso Omero si ritaglia un arco temporale di poche settimane.
Solo poeti minori, oggi quasi dimenticati, tentarono di narrare ciò che il poeta dell'Iliade aveva escluso o ridotto a pochi cenni marginali: l'antefatto della guerra e la sua conclusione.
Secondo alcuni storici moderni, la guerra di Tr.oia potrebbe essere stata solo una serie di brevi incursioni finalizzate a fare bottino. La città non sarebbe mai stata definitivamente conquistata e il cavallo di legno sarebbe solo la metafora di un terremoto (essendo il cavallo animale sacro a Poesidon, dio "scuotitore della terra"). L'inesistenza di notizie precise sui primi nove anni di guerra lascia in effetti forti dubbi sull'effettiva durata dell'assedio.
Il film tenta di rendere la storia più realistica, escludendo gli dèi dall'azione, trasformando Achille in un uomo adulto e disincantato (in luogo del ragazzino quindicenne della tradizione) e riplasmando le dinamiche di battaglie e duelli (quelli omerici, infatti, non corrispondono a nessuna tattica bellica storicamente plausibile).
Sul 'cugino' Patroclo mi sono già soffermata più volte. Achille e Patroclo vengono descritti come amanti solo in un'epoca molto posteriore ad Omero (V-IV secolo), quando la pederastia era divenuta molto diffusa. Ma con molti problemi, perché secondo la tradizione i due erano quasi coetanei, e la cultura greca guardava di traverso le relazioni omoerotiche tra due persone adulte (mentre era accettato l'amore di un adulto per un ragazzo). In fondo il film, facendo di Patroclo un adolescente, strizza l'occhio alla pederastia greca più di quanto avesse fatto lo stesso Omero.
La scena di Achille iconoclasta secondo me è una delle più riuscite del film. Stando al mito, Achille conquistava il tempio di Apollo uccidendo in modo sacrilego il principe Troilo che vi si era rifugiato come supplice. Di qui l'ira decennale del dio nei confronti dell'eroe. Secondo Christa Wolf ("Cassandra"), un Achille feroce e brutale addirittura _taglia la testa_ dello sventurato Troi.lo e rapisce la di lui compagna Briseide, serva del tempio. Il film ristabilisce un certo equilibrio: Achille, semidio presuntuoso e violento, offende Apollo , ma in modo simbolico, _tagliando la testa_ della statua anziché quella di un essere umano supplice. Questo lo rende meno odioso, e permette di apprezzare le sue qualità di uomo, anche se inevitabilmente intrecciate con la sua brutalità di semidio.
Che lo sceneggiatore Benioff abbia utilizzato il libro della Wolf è rivelato da alcune corrispondenze sorprendenti fra i due testi. Comunque sia chiaro: Benioff è uno scrittore ed è un uomo colto. Non possiede forse una cultura classica molto solida, ma il teutonico Petersen e i suoi prestigiosi consulenti hanno aggiustato alcune cose qua e là.
Certo, l'impresa non era facile e i difetti ci sono (ad esempio, avrei apportato tagli drastici all'insipida love story fra Paride ed Elena...cosa che Petersen in effetti voleva fare, poveraccio). Ma il film rimane comunque il prodotto di uno sforzo notevole, e, almeno per quanto riguarda il mondo greco, non credo che il cinema sia mai riuscito a fare di meglio.

Dan Rose  26/03/2006 21:36:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'Iliade l'ho letto un bel pò di tempo fa.. ma le mie impressioni sono quelle che alla fine l'opera mi ha lasciato dentro. Il progetto di Troy prevedeva semplicemente cose che a me non mi hanno entusiasmato, sicuramente lo sceneggiatore è un uomo colto e preparato, ma io avrei basato il film sull'opera di Omero e non su eventi storici non ben documentati (che alla fine si rivelano un gran mucchio di ipotesi). Vedi quella spadata di Achille sulla statua di Apollo non l'ho proprio digerita, e secondo me mai Omero, o nessuno scrittore greco per lui, avrebbe mai pensato di scrivere una cosa del genere.
frine2  27/03/2006 00:38:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno scrittore greco non so, ma un moderno sì: Christa Wolf, nel romanzo "Cassandra", 'manifesto' del femminismo di fine '900.
Ci sono analogie sorprendenti fra la sceneggiatura di Benioff e il romanzo della Wolf.
Comunque ci sono esempi di mitomania iconoclasta anche nella tradizione greca. A parte la vicenda di Aiace Oileo, che, pur di violentare Cassandra, l' avrebbe strappata dal tempio di Atena trascinando con sé anche la statua della dea cui la ragazza si era aggrappata, sto pensando a Erostrato, che avrebbe bruciato il tempio di Artemide a Efeso solo per conquistare gloria (!) e lo avrebbe fatto proprio il giorno della nascita di Alessandro Magno, quasi come presagio della vocazione violenta e tirannica del sovrano macedone.
Secondo la tradizione epica antica, invece, Achille avrebbe offeso Apollo uccidendo il principe troi.ano Troilo nel tempio del dio.
Come vedi, ci sono molti punti di riferimento possibili. Grazie comunque per le tue osservazioni: da mesi sto cercando di capire che cosa di questo film abbia tanto infastidito parte del pubblico. L'irriverenza verso la religione sembra essere uno dei motivi principali. Ma bisogna considerare che alcuni eroi greci, essendo in sostanza dèi declassati, spesso osavano misurarsi con gli dèi e anche offenderli.

frine2  27/03/2006 00:46:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
uffa...con la Wolf sto diventando ripetitiva...;-)
Dan Rose  28/03/2006 02:40:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie anche alle tue colte affermazioni ;) Anche io non vorrei ripetermi ^__^ ma ti torno a dire che più che il concetto di quello che dice la wolf o quello che realmente ha fatto Achille, io parlo del gesto pratico di tagliare la testa a una divinità, è il massimo affronto. E' ben diverso tagliare la testa a un sacerdote, paradossalmente, visto che apollo è statua.. Il gesto fisico in sè è ,nell'immaginario greco, assolutamente sopra le righe. Conta il fatto che in realtà nel film non aveva alcuna importanza tagliare quella testa se non fare un affronto ai *****ni stessi.
Mi sembra inoltre che in quel periodo storico le armature greche fossero ben altre, ovvero le classiche con elmo chiuso stile corinzio.
frine2  28/03/2006 20:24:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le armature omeriche sono varie e spesso anacronistiche. La più vicina all'uso miceneo è quella di Aiace, con il caratteristico scudo a torre (Iliade 7) che nel film è stato riprodotto. Anche la mazza è micenea. Gli altri personaggi del film hanno elmi e gonnellini a borchie metalliche di tipo miceneo, ma combattono con tattiche più recenti, basate più sull'agilità che sulla forza bruta (questo nel film è evidente nella coreografia del duello fra Aiace e Ettore, che presuppone la conoscenza del libro 7; naturalmente Aiace non muore in quell'occasione, ma questo è un altro discorso).
Infine Achille, semidio e guerriero 'fuoriclasse', ha armi 'avveniristiche', interpretate nel film mediante il ricorso all'elmo corinzio, più o meno riconducibile all'età dello stesso 'Omero' . Secondo alcuni, la leggenda della presunta invulnerabilità di Achille sarebbe nata dal fatto che l'eroe avrebbe indossato armi di ferro: ma se è vero che nell'Iliade Achille ha pugnali di ferro (es. libro 18), non lo sono però la sua corazza e il suo elmo. Secondo me la leggenda dell'invulnerabilità nasce dal fatto che A.chille era estremamente rapido e agile e schivava tutti i colpi