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MATRIX RELOADED regia di Andy Wachowski, Larry Wachowski

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Invia una mail all'autore del commento Ruggero     9 / 10  10/06/2003 21:01:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Qualche cavolatina ce l'ha pure matrix, ebbene sì, Vedi l'esagerazione nei combattimenti che dovevano secondo me essere come quelli del Primo Film, e il Party a Zion. Ma per il resto si conferma il film rivelazione del secolo. Io capisco che per chi non è un appassionato di Computer il film possa risultare pesante e sensa senso, ma ragazzi dovete vedere il Film sotto l'oottica che tutto quello che vedete è una metafora in termini Umani di un Computer ogni riferimento è riportato al Mondo dei PC e dei programmi se non capite questo non apprezzerete mai il film, chi l'ha ideato è un pazzo scatenato, siamo abituati a creare metafore sul nostro mondo e mai viceversa...e Non ditemi che è scontato perchè chi lo avrebbe mai immaginato che Matrix veniva riavviato in continuazione per sfruttare l'energia degli uomini, e poi scontato cosa che alla fine rimani con mille dibbi e perplessità, vedi l'utlima scena quando lui blocca le macchine!!! é un film geniale che ovviamente non è piaciuto a mia madre che non riesce neanche ad astrarre la figura del fabricante di chiavi o del personaggio di Mr. Smith!!!
Complimenti, cmplimenti e complimenti... speriamo che il terzo sia un degno finale per qualcosa che rimarrà nella storia.
robbie  13/06/2003 12:20:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
la metafora è molto più vasta secondo me
ma sicuramente si può interpretare ogni personaggio come parte di una grande rete informatica ... abbiamo virus, firewall, schede di rete e persino un personaggio che corrisponde ad un router
Inhocsignovinces  11/06/2003 02:40:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusa, ma ti devo correggere. La metafora è più profonda che quella che tu prospetti, cioè Uomo-computer. Io credo che la metafora sottesa al film sio piuttosto Uomo\Dio\natura. Infatti il mondo di matrix, in cui il reale sfugge e si intravede sempre una realtà superiore di cui l'uomo non è consapevole stà a simboleggiare proprio l'intangibilità di ciò che stà al di sopra di noi, l'inconoscibilità di chi sia il "creatore" di tutto il percepibile. Io crdo che matrix sottointenda che spesso la vita che viviamo altro non è che un gioco, per quanto sia reale e per quanto importante ci sembra quello che facciamo. Il fatto che in matrix si prendano in considerazione mondi fittizi creati da un supercomputer è forse più una metafora della perdita di valore intrinseco di ogni azione umane se non sottesa alla vera conoscenza di ciò che l'uomo veramente è. Come tu saprai matrix trae ispirazione dal pensiero di Berkley, filosofo medievale che ipotizzò che noi umani altro non saremmo che cervelli immersi in delle vasche a cui**** fa percepire la realtà in cui noi viviamo. Questo è il punto: fino a dove la conoscenza dell'uomo si può spingere per conoscere la verità, finora i primi due fil ci hanno voluto dire che esistono sempre sovrasistemi maggiori: il primo poneva la differenza fra semplice accettazione della realtà e il domandarsi se esiste qualcosa di superiore(pensiero); il secondo ci dice che anche dopo il riconoscere una realtà superiore, non si può addivenire con il nostro solo pensiero a capire che cosa governi veramente il mondo(fede).
Il messaggio è insomma: per quanto reale ci possa sembrare la realtà l'uomo non potrà mai aver la certezza che ciò in cui vive altro non sia che un gioco in cui piace credere: la verità è presente solo nella mente di chi la osserva: l'uomo è in continuo lottare fra la sua parte tangibile e il suo sentore che qualcosa di più ci deve essere....
andreadf  12/06/2003 15:19:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sul dialogo dell'arhcitetto con neo: questa secna mi ricorda la scena finale di twin peaks, quando l'agente cooper dialoga con strani personaggi all'interno della loggia nera. non trovate?


robbie  13/06/2003 12:16:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
al di là della scena ...
nn per niente l'architetto si chiama architetto ... è un appellativo fuori luogo per una macchina o per un informatico che mi ha incuriosito da subito
è un collegamento con un altro personaggio del film ed entrambi hanno a che fare con il medioevo e con le logge