frine 9 / 10 26/11/2005 01:06:00 » Rispondi Premettendo che non ho letto il libro, il film mi è parso davvero notevolissimo. Secondo me non è il caso di discutere fino a che punto sia attendibile, sul piano scientifico e psichiatrico, l'analisi della malattia mentale del protagonista. In fondo, il film è soprattutto un noir, ed è prevalentemente giocato sul punto di vista di Spider, un ragazzino solitario e pericolosamente creativo, come sono appunto i ragni. I deliri di Spider adulto secondo me hanno un interesse relativo: o meglio, ne hanno in quanto aiutano a comprendere lo svolgimento dei fatti (parlo sempre del film, e non del libro, ovviamente). Gli indizi ci sono, ma dissimulati con mirabile abilità. A un certo punto, lo spettatore è in grado di cogliere il nocciolo del problema, ed è proprio allora che tutto diventa chiaro. Molto dipende da _quando_ si arriva a quel punto. Lo spettatore potrà sentirsi gratificato dalla propria abilità, ovvero frustrato dalla propria distrazione. Non ho particolarmente apprezzato Ralph Fiennes, che in questo caso è un pazzo frignante (In "Schindler's List" era solo pazzo, ne "Il paziente inglese" è solo frignante, ma la sostanza cambia poco). Comunque funziona, beninteso. Vorrei invece sottolineare la mirabile interpretazione della Miranda, sfatta e dolente Diana Dors dei nostri tempi. Un'attrice maiuscola. .