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LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

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Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     10 / 10  06/10/2005 18:56:19 » Rispondi
Un film controverso ma ricco di pathos e atmosfere del cristianesimo originario. La pellicola è stata bocciata dai laici e dagli atei come racconto che va contro ogni regola estetica: un insulto al buon senso visivo e all'equilibrio mentale.
Accusato di sadomasochismo dalla stampa benpensante e colta. Criticato duramente dalla stampa ad orientamento religioso. Stroncato dal buon dizionario dei film Morandini 2005.
Nella rivista teorica bimestrale "Segno Cinema" quasi tutti i critici gli hanno dato un voto bassissimo.
Quasi tutti hanno voluto vedere questo film come normale strumento estetico e letterario e quindi in base a ciò tracciare un giudizio. Nessuno ha voluto entrare in un ordine di idee più vicino al messaggio racchiuso nel film.
E' un film di grandissima tecnica visiva che riesce in modo eccellente a riprodurre il pathos religioso cristiano: quello delle origini, con le sue atmosfere storiche. Un film non per tutti ma soprattutto per cristiani di grande fede e coerenza, cristiani fermi all'origine del cristianesimo (vedi evangelici delle assemblee di dio) che era altamente drammatico e cupo.
Il film visto da questa prospettiva è straordinario e stupendo, unico: evoca la questione del corpo, delle sue sofferenze legate tutt'oggi al rapporto etica-desideri, alla coerenza dell'etica che fa soffrire anche il corpo in modo indicibile. Un'epoca volgare come la nostra ( basti notare l'etica in politica) non poteva apprezzare questo film, doveva per forza rimuoverlo nel campo dell'inestetica e della stupidità del dolore legato a una idea superiore. Chi oggi soffre per un'idea superiore fino al punto di farsi crocefiggere o frustare?
Il corpo oggi gode di ogni attenzione e cura estetica fino al punto di diventare un feticcio. Toccare oggi questo feticcio con le immagini della passione di Cristo originaria, cruda, brutale, si rischia di essere considerati fondamentalisti cristiani. Per i fedeli questo film è di una poesia eccelsa.
I critici italiani non hanno dato a Cesare quel che è di Cesare presi come sono da uno spirito di senso della realtà a tutti i costi. Hanno detto giustamente meglio di questo film i critici dilettanti.