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NELLA MENTE DEL SERIAL KILLER regia di Renny Harlin

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Invia una mail all'autore del commento Matteo Bordiga     7 / 10  21/08/2005 15:36:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Viaggio nella mente del serial killer…dal punto di vista soprattutto dell’organizzazione pratico-logistica dei suoi delitti, della “creatività omicida”. Poca importanza riveste l’introspezione psicologica, lo studio delle motivazioni che possono indurlo all’assassinio.
Impossibile abbandonare la sala prima dei titoli di coda: gli omicidi annunciati da una implacabile indicazione temporale (l’ora in cui avverranno), il senso di sottrazione che si impadronisce dei “reclusi” nell’isola mano a mano che cadono, uno dopo l’altro, nelle trappole dell’imperscrutabile serial-killer…
Tutti ingredienti esplosivi, ben mescolati (forse con un po’ troppa insistenza?) con scaglie di horror e, soprattutto, azione, in perfetto stile americano (nei suoi pregi e difetti). Ma tutti ingredienti già utilizzati, molto più sapientemente, da una certa signora Agatha Christie, nel suo “Dieci piccoli indiani”. Solo che, a differenza de “Nella mente del serial killer”, “Dieci piccoli indiani” regalava un finale straordinario, che rendeva impossibile l’identificazione del colpevole. Godibile, ma decisamente meno geniale, il finale del film di Harlin. Da 6,5, non di più.
Se voleva essere una sfida a stelle e strisce contro la britannica regina del giallo, naturalmente è stata persa, monsieur Hastings…pardon, Renny Harlin.