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UNDERWORLD regia di Len Wiseman

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astropelle     6 / 10  25/07/2005 14:59:24 » Rispondi
. Vampiri che non usano alcuno dei 'classici' poteri vampirici (a parte un'arrampicata sul soffitto ed un mostrar di denti della bella vampirozza bionda che il regista poteva anche non mettere, tanto non c'incastra niente).
. Vampiri che non cacciano più gli umani ma bevono sangue sintetico (?!?);
. La banda dei Licantropi che, se non si trasformassero, potrebbe passare anche per una gang cittadina di serie B;
. Nessun vero umano nel film, a parte due o tre personaggi del tutto secondari;
. Nessun rapporto fra il mondo Underworld e quello 'reale' a parte rarissime occasioni;

?!? Che significa ciò? Che film è?
Vediamo di dipanare il mistero.

. Il PUNTO CHIAVE da comprendere se si vuole capire questo film è che il regista ha voluto creare un mondo fantastico, ERSTRANEO AL NOSTRO, che vive di LEGGI PROPRIE - la scena dell'arrivo della locomotiva a vapore lo dimostra. Essa NON HA SENSO se riferita al mondo odierno ma è proprio questo non-sense che il regista desidera produrre: per far comprendere che il film, a partire dal castello da favola del Re Cattivo (Kraven e poi Victor), è ambientata in un mondo CHE NON E' QUELLO REALE. Il titolo "Underworld", che focalizza l'attenzione sull'ambientazione della storia ("mondo nascosto" appunto) più che sulla storia stessa (perché non chiamare il film "BloodHunters" o qualcosa di simile?) lo dimostra.

. In questo mondo i Vampiri ed i Licantropi sono di casa: ecco perché essi non mostrano nessuno dei loro connotati specifici, a parte i Lycan che saltuariamente si trasformano prima di un combattimento (e perché mai, visto che combattono con i mitra? per dare maggior bersaglio alle pallottole dei vampiri? Chiaramente la trasformazione non ha senso: essa viene mostrata in quanto è l'unica cosa che permette di identificare i Lycan come licantropi); il regista vuole dare l'impressione che Vampiri e Licantropi siano 'normali', cioè i 'veri' abitanti di Underworld.

. Di conseguenza, i combattimenti si riducono a sparatorie come se le due fazioni invece che Vampiri e Licantropi fossero Guardie e Ladri.

. Dunque, del classico horror rimane solo l'ambientazione darkeggiante -ma non troppo-, qualche zampata di Lycan, il trucco e poco più.

. Il fatto che sia ambientato SOLTANTO DI NOTTE -atmosfera classicamente azzurrata- è perciò obbligatorio: è l'unica cosa che dà un tocco dark al film.

. A questo punto è chiaro come mai molti cultori del mondo dei Vampiri non abbiano apprezzato il film; semplicemente perchè esso non parla DI Vampiri e DI Licantropi ma descrive una storia CON Vampiri e CON Licantropi.

. "Underworld" non è un horror/fantastico ma piuttosto segue la falsariga del thriller. Esso infatti contiene tutti gli STEREOTIPI DEL GENERE: l'INVESTIGATORE SFAVATO (in questo caso investigatrice sfavata) per motivi personali che segue la traccia che la porta ad investigare/proteggere il suo uomo; l 'INVESTIGAZIONE che è ostacolata dal CAPO il quale in realtà fa il doppio gioco; la BANDA DEI CATTIVI che poi tanto cattivi non sono (in questo caso il thriller si può dividere in due categorie: quello più duro, dove i cattivi rimangono cattivi e perciò la bandaccia rimane malvagia fino alla fine; quello più favolistico/sentimentale dove alla fine si scopre che anche i
cattivoni hanno un cuore. Per mantenere l'aspetto favolistico del film, il regista segue questo secondo filone); la PERSONA INVESTIGATA, anch'essa sfavata per motivi personali (aveva perso la fidanzata in un incidente stradale) che è da proteggere e della quale infine l'investigatore si innamora; il CAPOCCIA PATERNALISTICO, in questo caso Victor, che protegge la protagonista ma che in realtà l'ha tradita... ecc

. L'unica variazione sul tema è l'inversione dei ruoli: l'investigatore protettore è una donna, la pulzella da investigare e da proteggere è un maschiaccio Lycan.

. Se lo si guarda secondo lo schema da me tracciato sopra, "Underworld" è un thriller con una spruzzata di horror vampirico: un'idea basalmente accettabile, sicuramente innovativa, adatta a differenziare il film dalla indigestione di pellicole sui vampiri classici. Il problema è che mischiare due generi così diversi non è facile: quello che può accadere (e che in questo film è accaduto) è che la pellicola non sia né carne né pesce. Alla fine lascia una sensazione di incompiutezza del tipo "OK: Lycan e Vampiri si sono menati di santa ragione; lei va con il maschiaccio e si vendica di Victor; qualcuno è morto sparato; la profezia o che cavolo fosse si è avverata; era tutto in atmosfera buia azzurrata... ma che EMOZIONI VOLEVA TRASMETTERMI il film?"

. Non è un caso che i film si classifichino in generi e sotto-generi: ognuno di essi ha i SUOI METODI per trasmettere CERTE E SPECIFICHE EMOZIONI. Mischiarli fra loro è pericoloso: si rischia che i diversi metodi si annullino l'un con l'altro più che sommarsi, appiattendo tutto il film.

. Infine, i RIFERIMENTI: essi sono molti ed anche espliciti, a partire da Romeo e Giulietta (che è la chiave portante del film, tante che potremmo definire "Underworld" il "Romeo e Giulietta" dei Vampiri) a Matrix per la protagonista Selene/Trinity, ecc.

. Di positivo, la FIGURA DELLA PROTAGONISTA: Kate Beckinsale ha proprio il phisique di role adatto a Selene: una donna tutta nervi e azione, che nella sua tecnica di combattimento rifiuta di provare una qualche emozione per lasciarsi guidare dalla propria determinazione di uccidere e di rimanere viva per continuare a uccidere - in questo l'aiuta anche l'abito che indossa, fatto apposta per smagrirla ed evidenziare le tensioni del corpo.
Il problema è che il regista non le fa mai cambiare marcia: posso perciò capire che vedere una tipa continuamente sfavata/in******* per due ore di fila, qualunque sia il contesto, alla fine stufi.

. Buona anche la FOTOGRAFIA: non eccezionale ma pulita. Anche le SCENOGRAFIE del castello sono buone: danno l'idea di ricchezza, aristocrazia e potere (quelle dei sotterranei sono invece decisamente banali).

. Per la RECITAZIONE, niente di eccezionale ma d'altronde i personaggi erano così stereotipati nei loro ruoli che o sei un attore da Oscar o non riesci a sfondare lo schermo. Unica eccezione il capo Lycan, che in alcune occasioni riesce a personalizzare in qualche modo il suo personaggio.

Bye.