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IN MY COUNTRY regia di John Boorman

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  08/01/2005 14:51:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
(il voto ideale sarebbe un 6.5) Ma alla fine, perchè tutta questa crociata contro Boorman? Non è il suo film migliore? Ma è decisamente uno dei film più ingiustamente bistrattati degli ultimi anni... Troppo patinato, politicamente corretto? Mica vero. La critica all'estabilishment del potere, o all'opportunismo di una certa carta stampata (da brividi i commenti razzisti al seguito dei processi) lascia esterefatti, mentre la love story potrà sembrare scontata e prevedibile ma se si fosse chiamato lost in translation avrebbe esaltato chiunque In realtà il divario tra bianchi e neri anche nell'aspetto sessuale a tratti enfatizza i clichè (sulla virilità sudafricana per es.) dall'altra esteriorizza un'esperienza in comune non necessariamente legata alle differenze di pelle I critici che non hanno visto questo hanno probabilmente colto soltanto un'aspetto senza riuscire mai a comprendere che il sentimento del film è tale e quale al desiderio di giustizia e diritto sancito senza il bisogno di cedere criminalmente alla vendetta un tema caro a Boorman fin dai tempi de "la foresta di smeraldo" (fatalismo diranno i più)
Curioso poi quel personaggio spregevole del neo-nazista disilluso che sembra un Kurtz dell'apartheid... purtroppo il personaggio non è stilizzato degnamente e come molti altri rischia di diventare un veicolo effettistico per proteggersi da eventuali critiche Certo, questo film come molti altri del genere (penso allo sciagurato attenborough, "grido di libertà" è davvero minimo rispetto all'enormità di una figura come Biko) banalizza molto, ha la colpa di concentrarsi unicamente su personaggi e situazioni superflue e di abbozzare appena temi che avrebbero potuto sfociare nel capolavoro (come "un mondo a parte" per es.) ma c'è comunque un alto lirismo, la mano di Boorman esplora soprattutto la bellezza di una terra martoriata, linciata dalla follia e dalla violenza umana, e non c'è soltanto l'opportunismo dilagante hollywoodiano a catturare lo schermo Possibile che tutte le colpe debbano essere attribuite a un film onesto decoroso e in fin dei conti utile quando di opere sullo stesso tema realmente ributtanti e reazionarie nel loro finto germanesimo hanno avuto il plauso della critica? Un 7 all'onestà, al di là dei limiti di cui ho parlato prima