Alpagueur 7 / 10 06/11/2020 17:42:25 » Rispondi Maniac è uno di quei film difficili da definire. Anche se sembrerebbe facile raggrupparlo in una categoria a causa dell'argomento, questo è in realtà un film difficile da classificare. Non è proprio un film dell'orrore e nemmeno uno slasher. Certo, ha le sue tipiche scene di suspense slasher con la ragazza casuale che corre e si nasconde dall'assassino ei momenti cruenti sono tutti lì, ma c'è qualcosa in questo film che si distingue dalla maggior parte degli altri del suo genere. Questo, secondo me, è tipico dei film con effetti speciali di Tom Savini dei primi anni '80. La natura ruvida e inquietante della maggior parte di quei film non sarà mai duplicata. E non sto parlando di film come "Creepshow" o "Il giorno degli zombi" (anche se questo è inquietante) di Romero, sto parlando di film come "Venerdì 13", "Rosemary's Killer", "The Burning" e "Nightmare" (anche se Savini ha detto di non aver mai lavorato a quel film sembra certamente nel suo stile). "Maniac" parla semplicemente di un uomo di nome Frank (interpretato molto bene dall'attore Joe Spinell) che è stato tormentato da sua madre quando era molto giovane. Di conseguenza, è cresciuto fino a diventare una persona malata che uccide le donne, fa loro lo scalpo usando i loro capelli come parrucche da inchiodare a una collezione di manichini che detiene in casa propria. Finisce per innamorarsi di una donna di nome Anna (Caroline Munro) e quando la vede sembra un tipo normale. Tutto questo porta a un climax interessante. Ora, la trama è piuttosto semplice ma il film ha abbastanza suspense da mantenere vivo l'interesse. Lo ammetto, i primi 40 minuti sono stati un po' lenti, ma una volta quando la storia inizia ad addentrarsi maggiormente nel comportamento di Frank quando è da solo e poi quando cerca di relazionarsi con Anna, le cose iniziano a riprendersi. Naturalmente, le scene di sangue di Savini sono eccellenti proprio come il resto del suo lavoro. Vediamo Savini stesso nel film in una scena piuttosto famosa in cui si fa schizzare il cervello dappertutto all'interno di un'auto. Tuttavia, essendo io stesso un fan del sangue, questo non è sicuramente il film più cruento che abbia mai visto. Ma dopo aver ascoltato il cast e il regista parlare del film, non credo che fosse destinato a esserlo. Lo stesso Joe Spinell ha detto che il film non era violento come un film di Herschell Gordan Lewis, ma doveva essere più realistico e scioccante. Quindi, quando si guarda questo film è importante saperlo invece di entrare nel film aspettandosi una vera festa del sangue. Il regista William Lustig dirige e mostra di sapere cosa sta facendo dietro la telecamera, creando alcune scene di inseguimento molto terrificanti, in particolare quella nella stazione della metropolitana deserta (che mi ha ricordato parecchio quella dell'investigatore privato Arrosio in "Quattro mosche di velluto grigio" di Argento del 1971).
Molti hanno giudicato questo film inquietante e di cattivo gusto, per via del fisico di questo serial killer, grasso e squallido, che va in giro la notte per le strade di New York a sventrare, strangolare, scuoiare, sparare, accoltellare donne (ma anche un paio di uomini), respirando affannosamente durante l'arco dell'intera pellicola (sicuramente è asmatico). E che questo è davvero tutto ciò che accade...sangue, tanto, ma nessuna storia oltre a quella. Il killer maniaco Frank Zito uccide una persona dopo l'altra e alla fine il film finisce. Non abbiamo una vera spiegazione delle sue condizioni mentali se non che sua madre (morta diversi anni prima in un incidente d'auto) usava rinchiuderlo negli sgabuzzini da bambino, abusando psicologicamente e fisicamente di lui. Il primo omicidio su una spiaggia, di una coppia di giovani, a molti ha ricordato il modus operandi del mostro di Firenze, ma devo dire che quello era più metodico...a parte che lui usava sempre una pistola calibro 22 long rifle con proiettili Winchester serie H, e solo dopo infieriva sulla vittima, mentre Frank usa le mani, sfrutta la sua molte per strangolare anche gli uomini, spara a bruciapelo con un fucile tipo doppietta che detiene in casa con tanto di custodia ad hoc, salta sui cofani delle macchine, pugnala alle spalle con grossi coltelli, insomma ha un modo di operare alquanto variegato. Gli unici con cui parla sono i manichini che custodisce nella sua piccola e sporca casa, mettendo gli scalpi delle sue uccisioni femminili sulla loro testa, prima del fatidico incontro con la fotografa Anna, che lo aveva sbadatamente incluso nella inquadratura a Central Park. Frank leggerà l'indirizzo nell'etichetta del suo zaino, e si presenterà a casa sua per riavere indietro la foto che lo ritraeva e che poteva costituire una potenziale prova che avrebbe permesso prima di identificarlo e poi condannarlo. In tutto il film uccide una coppia sulla spiaggia, una prostituta, una modella, una coppia in macchina e un'infermiera. Il finale è altrettanto strano. Va nella sua stanza e poi immagina tutte le persone che ha ucciso che lo attaccano nel suo letto e gli tagliano la testa! Quando la polizia lo trova, Frank è morto ma si è pugnalato alla pancia, quindi nessuna decapitazione.
La colonna sonora è terribilmente rozza (ho dato un'occhiata veloce alle composizioni musicali di questo Jay Chattaway, e, a parte "Invasion U.S.A.", col mitico Chuck Norris, non ho notato niente di rilevante). "Maniac" è un ottimo esempio di splatter degli anni '80 a basso costo e piacerà sicuramente a tutti coloro che amano gli horror sporchi e sanguinolenti. Gli effetti speciali di Tom Savini sono fantasiosi e opportunamente grotteschi e gli attori non sono neanche lontanamente cattivi come ci si potrebbe aspettare, con Joe Spinell che ci offre una grande performance come personaggio del titolo. Solo per la sua performance e per i brutali trucchi fx di Savini, "Maniac" è un valido investimento di tempo.
Niko.g 06/11/2020 18:14:13 » Rispondi Scusa una curiosità sui doppi commenti: ma quando invii un commento fai per caso doppio click col mouse?
Alpagueur 07/11/2020 12:54:32 » Rispondi no purtroppo, è talmente sensibile che considera un click della durata di pochi centesimi di secondo un doppio click. Sto sempre attento a non cliccare troppo forte ma non riesco sempre. Ogni tanto segnalerò nel forum, alcuni sono già stati cancellati.
Alpagueur 08/04/2021 13:25:20 » Rispondi La scena in cui il killer uccide una donna nel bagno all'interno del suo appartamento dopo aver aperto la porta dall'interno è altresì un ripoff della scena introduttiva di "Quando la città dorme" (1955) di Fritz Lang.