Goldust 6½ / 10 13/05/2020 10:42:55 » Rispondi A Scorsese la figura di Howard Hughes piace senza riserve e lo si vede nella partecipe rappresentazione che ne dà, esaltando le peculiarità del miliardario americano ed evitando furbescamente le tante zone d'ombra che hanno costellato la sua vita ( come i presunti legami con la mafia ) per concentrasi invece "solo" sulle debolezze di un uomo fiaccato ma non vinto da seri disturbi ossessivo-compulsivi. Ne esce così un ritratto parziale che non rende ovviamente giustizia alla storia globale del personaggio ( il discorso si ferma infatti nel 1947 con il primo volo del H-4 Hercules ) ma che si trasforma presto in una corsa eccentrica e scatenata nella vita privata e lavorativa di Hughes e più in generale del sogno americano. E' la prima parte a colpire di più grazie al disegno di un personaggio megalomane ed allo stesso tempo rivoluzionario, il racconto della grande Hollywood del tempo, il rapporto d'amore sopra le righe con la Hepburn. E anche a livello cromatico e figurativo, con il soli colori del blu e del rosso a dominare le immagini proprio come succedeva nei primi film a colori ( la sequenza della partita a golf con il campo blu è pazzesca ) vale la medesima cosa; poi nella seconda, pur senza sfilacciarsi mai la pellicola prende strade sempre più classiche per non dire convenzionali, la lunghezza si fa sentire e le paranoie di Hughes non sono sempre così digeribili a livello cinematografico. Bellissimo comunque nel finale il duello dialettico Di Caprio - Alda mentre nelle figure secondarie Kate Beckinsale ( che pure adoro ) nei panni della Gardner non centra una mazza.