Filman 9½ / 10 18/11/2017 18:20:11 » Rispondi A partire dall'audace decisione di cambiare ambientazione al racconto investigativo americano, sradicando la sua anima noir dalla metropoli industrializzata e insediandola negli organici ed isolati suburbs periferici, la variante messa in gioco da BLUE VELVET investe altri profili cinematografici, come la psicoanalisi nel thriller, rimarcando quella che è la sua attinenza al genere, ma rivolge anche molte delle sue potenzialità all'ammodernamento degli stessi stereotipi, passando per una regia che inizia a deformare suono e immagine, travalicando la realtà per tuffarsi nella percezione mentale. Tuttavia, ciò che rende questo capolavoro alienante, disturbante e folgorante sono proprio i personaggi, incarnazione di identità stereotipate, come la femme fatale o il gangster, scritti e diretti per apparire inverosimili, caricature vittime della loro ripetitiva imprevedibilità, attori di scene ai limiti dell'assurdo e sulle soglie dell'onirico, simbologia di in una realtà ancora provinciale. Il lavoro di scrittura e direzione di David Lynch crea un livello metafisico che non ha bisogno di riscontri convenzionali e genera quello che è uno scontro tra i protagonisti e forze più grandi di loro.