Recensione one day (2011) regia di Lone Scherfig USA 2011
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Recensione one day (2011)

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locandina del film ONE DAY (2011)

Immagine tratta dal film ONE DAY (2011)

Immagine tratta dal film ONE DAY (2011)

Immagine tratta dal film ONE DAY (2011)

Immagine tratta dal film ONE DAY (2011)

Immagine tratta dal film ONE DAY (2011)
 

"Se a St. Swithin ti piove in testa, vedrai vedrai vedrai... che qualcosa resta".

E' un piovoso 15 Luglio (giorno di festa in Inghilterra) del 1988. Emma e Dexter (Anne Hathaway e Jim Sturgess) si sono appena laureati, e trascorrono insieme una notte apparentemente uguale a tante altre. Invece la ciclicità di questo giorno profetico sarà fondamentale durante il corso delle loro intere vite.

Ogni anno è una parentesi della memoria, è una canzone d'epoca, intervallata da qualche felice battuta e dai progressi nel loro rapporto a due. Dopo il titolo di studio, le strade si dividono: c'è chi si accontenta di quel che ha, aspirando poco per volta a una posizione sociale decente e chi smania per salire sul trono del mondo. Il gioco delle ambizioni si scontra con la quotidianità, consumata e sottovalutata. Il tempo non guarda in faccia a nessuno: reclama lavori, viaggi, flirt, fidanzamenti, matrimoni, vita e morte.

Costruita fin dall'incipit su un periodo di tempo di circa vent'anni, la vicenda si fa inizialmente dominare dalla regolarità del rewind. E questo non è un vantaggio per il film. Mi domando quand'è che la si smetterà con questi vezzosi viaggi narrativi nel tempo e si omaggerà la semplice (e per questo sorprendente) storia lineare. Quand'è che si potrà rinunciare senza troppi rimpianti a una colonna sonora discreta eppure martellante, che avanza tutte le volte che c'è da ornare di nostalgia un'inquadratura.

Nonostante questi limiti autoimposti dalla sceneggiatura e dall'uso del soundtrack, sorprendono alcune variazioni nel ritmo delle "stagioni", e sono queste a giovare all'andamento del film. Le estati si orientano pian piano e pretendono legittimità. Contribuiscono alla maturazione caratteriale dei personaggi (persi tra serate di bagordi e colazioni mattutine solitarie), a un tranquillo sentimentalismo e a chiacchierate incisive. La regia della Scherfig ricostruisce con sufficiente esattezza la giungla dei giorni sempre uguali ma diversi, conservando armonia oratoria e una raffinatezza di racconto essenziale.

Pur essendo un prodotto dignitoso, i botteghini hanno espresso risultati da pollice instabile, se non proprio tendente verso il basso. L'incasso statunitense non ha superato i 15 milioni di dollari, mentre in Italia, visto il trend iniziale, andrà anche peggio. I due paesi in fondo non sono così distanti per quanto riguarda i gusti cinematografici: quando hanno a che fare con soavità e garbo tirano il freno, inibiscono le emozioni, ormai avvezze alle peggiori trivialità e alle "solite idiozie".

"One day" rimane al di sopra della media, perchè marca con forza e scrupolo su elementi antropologici: il progresso-regresso del forzato adeguamento all'uso del telefono mobile, del graduale decadimento dei programmi tv, il cambiamento delle ideologie e delle stratificazioni sociali, la disinvoltura di comportamenti retti che diventano regrediti e un catalogo di condotte buone per tormentarsi, come se l'uomo pensasse solo a punirsi per il fatto di non saper dichiarare i propri sentimenti.

Verso la fine, la pellicola accoglie in grembo alcune venature macchiettistiche e infantili, rigirando il coltello nella piaga del colpetto di scena cadenzato, che anticipa quello vero. Spaventoso, inatteso e drammatico, tuttavia non approfondito abbastanza e troppo improvviso. Il gruppo di attori, nel quale non bisogna dimenticare la bravissima Patricia Clarkson, ha una discreta chimica recitativa che permette allo spettatore di cogliere e accettare il giusto appeal romantico, lasciandosi andare anche ai facili sentimentalismi. La Hathaway si conferma una delle attrici più valenti: la sua Emma è una donna complicata, proprio come il corso dell'amore. Vigorosa e genuina, è protesa in un tragitto esistenziale spezzato da sentimenti che ora procedono a gran velocità, ora incedono trattenuti.

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Recensione a cura di pompiere - aggiornata al 17/11/2011 15.41.00

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