Recensione dark country regia di Thomas Jane USA 2009
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Recensione dark country (2009)

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locandina del film DARK COUNTRY

Immagine tratta dal film DARK COUNTRY

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Immagine tratta dal film DARK COUNTRY

Immagine tratta dal film DARK COUNTRY
 

Una coppia in viaggio di nozze nel deserto si trova a soccorrere la vittima di un incidente. Ma la situazione precipiterà presto, quando il ferito aggredirà l'uomo costringendolo a difendersi.
E a quel punto quella che poteva essere considerata come una buona azione, diventerà l'inizio di un incubo. Meglio una vita matrimoniale d'inferno o l'inferno e basta?

Il protagonista di questo godibile filmetto si deve essere posto questa domanda, prima di finire nel loop che lo avviluppa senza pietà appena un attimo dopo essersi risposto.
Risposta sbagliata, ovviamente. Ma lo spettatore, avvezzo ai trucchi del destino, la risposta esatta se la ritrova sulla punta della lingua dopo un'oretta di questo incubo on the road.

Due sposini in viaggio di nozze si incamminano di notte lungo lo sconfinato deserto americano e, naturalmente, perdono la strada. Lo stesso deserto luogo di omicidi, seppellimenti occulti e scenario di milioni di altri film del genere.
Anche quello che accade poco dopo non sembra niente di nuovo: i due mettono sotto un tipo già gravemente provato da un incidente automobilistico occorso pochi minuti addietro.
Naturalmente qui, come mille altri prima di loro, peggiorano la situazione, già molto complicata, dall'essersi persi, prendendo in macchina il poveretto, il quale dimostra da subito di esser fuori di testa.
La faccenda degenera e, da che si voleva salvare la vittima di un incidente, si finisce per ammazzarla. Anche qui niente di nuovo.

E da questo momento in poi è tutto un susseguirsi di seppellimenti, tracce lasciate in giro, aree di sosta abbandonate, segreti svelati, pistole e solerti poliziotti.
Anche se composta sempre dai soliti ingredienti pare che la miscela funzioni. Fino alla fine. Nonostante il fatto che non ci sia tutta questa novità.
Come si diceva, lo spettatore potrebbe aver capito allo scadere della prima ora. Ma non è un male dal momento che l'intera pellicola dura poco meno di un'ora e mezza.

E questa è sicuramente una saggia decisione. Tirare per le lunghe una storia simile non sarebbe il caso. Non tanto per la prevedibilità, quanto piuttosto per non mettere a dura prova la pazienza dello spettatore.
Insomma, quanto può durare in effetti una nottata da incubo, sia pure nel deserto più incasinato del pianeta? La risposta pare essere: abbastanza perché ci si danni per il resto della propria vita consapevole. Il cui termine non sempre coincide con la data di morte.
E qui ci fermiamo perché la costruzione accurata e leggermente obliqua che costituisce l'ossatura di questo semplicissimo thriller richiede il rispetto di un minimo di mistero.

Lo spettatore, che nei primi minuti si può essere facilmente identificato con i due sposini, e che può aver persino compreso la disattenzione provocata dall'enfasi solitamente posta all'aspetto sessuale di un rapporto in fase iniziale, si sentirà tradito abbastanza dalle scelte solo apparentemente obbligate che i due finiranno per fare.
E dalla scoperta di altarini, veri e presunti nel passato di uno dei due.

Insomma la paranoia, che di questi tempi permea generosamente la politica estera americana, sembra in questo caso voler infestare anche i rapporti di coppia.
E da qui, come sempre in presenza di un delirio paranoico, la tragedia è solo il passo successivo.

Nient'altro che questo. Ma chissà come mai il racconto di una paranoia che genera un inferno appare sempre avvincente. Nonostante la consapevolezza che non si potrà che finire male, o forse proprio per quella.
Allo spettatore piace da matti vedere gli altri che finiscono male. Anche se con dinamiche non del tutto estranee al sistema di vita odierno. Anzi proprio per quello. Per vedere sull'orlo di quale baratro camminiamo ogni giorno, e raccontarci che pure oggi, almeno noi, l'abbiamo fatta franca.

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Recensione a cura di Anna Maria Pelella - aggiornata al 13/11/2009

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

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