In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Quasi una ******. Americanata spacciata per chissachè. I Film di fantascienza seri e che valgono sono ben altri, ovviamente non mi sogno minimamente di accostarli a capolavori quali 2001 odissea nello spazio, blade runner, Alien, Metropolis, Solaris, Ritorno al futuro, Terminator, il pianeta delle scimmie e via dicendo, ma almeno Nolan poteva riuscire a fare un un film bello e appassionante come Contact, Gattaca, atto di forza, matrix ecc ecc. Ormai la gente grida al capolavoro per caXXate.
Complicatezze come se non ci fosse un domani. Nolan ha sempre lo stesso vizio di complicare le cose con i paradossi temporali. Sta diventando davvero insopportabile. Quest'uomo è così cerebrale da ridimensionare una situazione anche quando le premesse la potrebbero rendere emotivamente sconvolgente (legame padre/figlia). Nonostante la disponibilità di un budget senza ritegno, non ho percepito la fatica e la durata degli spostamenti nello spazio. Sembra che tutto avvenga con relativa facilità e il minimo spreco di energie psico/fisiche. La cosa brutta è che non c'è un solo Nolan, ma c'è pure il fratello, che però non fa il meccanico, ma lo sceneggiatore. Per fortuna al montaggio non c'è Nolan cugino. Anche se dimenticavo di dire che il produttore è Christopher Nolan.
Una pirlata. Veramente una pirlata. Difficile riuscire a non interrompere prima della fine. Un buco nel buco nel buco... nell'acqua. Ho sempre pensato che Nolan fosse sopravvalutato e con questo aborto ha voluto toglierci ogni dubbio. Una vera ******* pentadimensionale incommentabile. Non funziona niente. Pare abbia addirittura vinto l'Oscar per gli effetti speciali... E l'Oscar a chi gli ha dato l'Oscar chi glielo da?
Rivoglio il vecchio Nolan, quello di Memento, The Prestige, Il Cavaliere Oscuro e, in parte, Inception. Sembra che più aumenti il budget più il buon regista sforni boiate. Basare una filosofia di vita sulla legge di Murphy è un insulto all'intelligenza. Voto 5 e mezzo di incoraggiamento. Eureka..!!!
Nolan è sempre lo stesso: tanto rumore per nulla. Le premesse c'erano tutte, da amante dello spazio e ogni possibile mondo parallelo che potrebbe schiudersi, ho visto questo film pieno di interesse. Vai c'è Mecchonaghi, meravigliose immagini in volo, ottima fotografia, ma aspetta...dov'è il film? Dove sono i personaggi, dove è la loro interiorità, dov'è il genere umano nei film di Nolan. Dopo Insomnia (sua opera migliore, ma è un remake), Prestige, inception e il pessimo cavaliere oscuro siamo davanti all'ennesimo gioco di prestigio, le tre carte di Nolan. Rossa vince. Nera perde. Rossa vince nera perde. E così viaggiamo un po' de qua un po' de là, andiamo nei pianeti che fanno invecchiare i cari, guardiamo i video, la terra si insabbia peggio dello strònzissimo caso watergate, ma ti accorgi alla fine del film che nulla realmente sta accadendo e forse Nolan è davvero il più grande discepolo di Melies di tutti i tempi. Siamo davanti ad un prestigiatore, un mago, non nel senso nobile di Welles in grado di nobilitare la storia e il vissuto dei personaggi, no, siamo di fronte al bancarellaro delle tre carte. La forma sopra la sostanza all'ennesima potenza. Davvero, i film di Nolan sono di una pochezza contenutistica imbarazzante, si cerca di rimanere nell'ermetico (inception) o di spiazzare lo spettatore (the prestige) o di far esplodere più palazzi possibili e giocare col vocoder (batman). Penso giustamente a Cronenberg mentre massacrava il cavaliere oscuro di Nolan, definendolo sempre e comunque un uomo in calzamaglia. Nolan è il regista più sopravvalutato del 21° secolo.
Improponibile il paragone con "2001 odissea nello spazio", con cui sembra volersi misurare Nolan.Il film di Kubrick era depositario di grandi interrogativi esistenziali, Interstellar è solo un fumettone pirotecnico, con stupefacenti effetti speciali, ma non veicola grandi messaggi, perlomeno questa è la mia interpretazione, L'invenzione di altre dimensioni anche se supportata da immagini cromaticamente efficaci, era già stata sfruttata in altri lavori cinematografici, come del resto la necessità di trovare in altri mondi possibiltà di salvezza per il genere umano. Bisogna, per onore di verità, comunque sottolineare il valore tecnico del film che si avvale di alcune invenzioni visive di grande suggestione,
Un Nolan che stavolta partorisce qualcosa di incompleto. L'eccessivo dilungarsi sui sentimenti del protagonista talvolta rende poco scorrevole la storia, inoltre la trama subisce di tanto in tanto delle forzature poco credibili. Guardabile, ma non aggiunge niente al genere nè alla filmografia di Nolan.
Ciò che mi spinge a dare un voto non eccelso a "Interstellar" è il problema di fondo, ovvero la sceneggiatura; non ci vuole un esperto di fisica, un arguto agronomo o un luminare dell'ingegneria aero-spaziale per notare le numerose forzature e le scempiaggini che Nolan -con il fidato fratello Jonathan- accumula senza alcuna remora durante l'intera visione. Trattandosi di fantascienza si potrebbe anche soprassedere, il genere si pone già di per sè come incline ad accogliere situazioni impensabili per la mente umana, e la storia cinematografica in questo senso è piena zeppa di assurdità assortite. La critica però questa volta è inevitabile, fomentata dall'ambizione di un autore convinto di di aderire ad un canovaccio il più realistico possibile, fondando soluzioni proprie per dare coerenza ad uno script che partendo da spunti interessanti tramuta in discutibili più snodi, tra l'altro affossati da dialoghi mai ispirati e da "spiegoni" poco convincenti Inoltre non mancano palesi ingenuità, che da un "costruttore" del calibro di Nolan non ci si attenderebbe mai. Comunque, lasciando da parte pipponi cervellotici, spoiler e disquisizioni in fin dei conti sterili ci si può concentrare sugli aspetti salvabili, che non sono pochi. Esempi: cast azzeccato, soundtrack suggestiva (ad opera di Hans Zimmer), visione dell'apocalisse per nulla in linea con ciò che conosciamo, buon intreccio in cui il tedio non ha mai il sopravvento nonostante una durata fiume (e magari piantiamola con queste pellicole infinite) in cui fortunatamente i passaggi da sbadiglio sono rarissimi, visione complottistica riguardo le missioni lunari. C'è poi la solita gigantesca regia di Nolan, con effetti speciali eccellenti e un digitale ridotto ai minimi termini, la fotografia è altrettanto curata, sia nel riportare il grigiore agreste dei campi, sia nell'immaginare un cosmo in cui a farla da padrone non sono solo lo scontato azzurro della Terra o l'accecante bagliore del sole. Si crea poi una sorta di malinconia di fondo a me particolarmente gradita ed indispensabile in questa fantascienza intimista, lontana dagli eccessi kitsch di un qualsiasi "Star Trek" o "Star Wars". Si vorrebbe inquadrare un futuro possibile quindi, divelto però dalle soluzioni di uno script funzionale dal punto di vista dell'intrattenimento ma non in simbiosi con la spocchia di Nolan, il quale, si impunta nel voler spiegare tutto, quando invece lasciare qualcosa celato tra le inesplorate profondità del cosmo o nelle misteriosi leggi dell'esistenza avrebbe giovato. E quel finale, commovente ma allo stesso tempo fin troppo spinto nella sua ricercatezza, pur riannodando i vari fili, lascia dapprima spaesati, poi freddi.
Christopher Nolan è un regista che mi piace molto. Ho apprezzato The Prestige, Memento e i vari Batman. Questo è un bel film senza ombra di dubbio, grande colonna sonora, grandi attori, bellissimi effetti speciali e la lunga durata del film non annoia. Consigliato.
Non posso farci nulla, non riesco a digerirlo proprio, una mattonata inutile, un baraccone pretenzioso al massimo, ma che succede a Nolan? Boh... Lo vidi al cinema quando uscì, il primo giorno di programmazione, il mio entusiasmo era a mille, un regista come Nolan che ha fatto ben pochi passi falsi in carriera, con un cast incredibile, col grande McCounaughey fresco di premio oscar, Caine, che vabbè si descrive da solo quanto sia bravo, e molti altri come la Chainstain, la Hataway e Matt Damon che non sono esattamente gli ultimi arrivati. Non so, forse è proprio tutta l'aspettativa che avevo che mi ha fatto disprezzare il film, entrando al cinema mi aspettavo almeno qualcosa di ottimo, male che andava un film da 8, e invece no. Dopo la visione al cinema mi sono ripromesso di vederlo una seconda volta per capirlo meglio, prima di commentarlo per bene, ma non ci riesco, la mia voglia di rivederlo è pari a zero, preferirei guardare la tv spenta per 3 ore, piuttosto che rivedere questo film, mi dispiace, troppo, troppo mattonata per i miei gusti, e personalmente non ho trovato nemmeno validi motivi per rivederlo, non mi desta più nessuna curiosità. L'inizio presagiva bene, anche se la durata della parte iniziale è comunque dilatata, ancora avevo buone impressioni, si approfondiscono discretamente bene i personaggi, si creano diversi rapporti tra di essi, si pongono le basi per un dramma ben strutturato. E' quando il film dovrebbe esplodere in tutta la sua magnificenza, che fa un kaboom incredibile, per me floppando pienamente: con la scoperta del progetto della nasa iniziano le inverosimiglianze, gli enormi buchi narrativi, che non si adattano nemmeno alla buona atmosfera distopico/catastrofica che si era creata nella prima parte di film, forse è il viaggio nello spazio che però mi ha fatto detestare questo film, il momento in cui Nolan inizia a creare dei dialoghi di ingegneria avanzata misti a filosofia spicciola è forse la pietra tombale su questo film, da li in poi diventa insopportabile, troppa retorica buttata lì a caso, dialoghi riguardanti l'astronomia e l'ingegneria di cui sinceramente, da comune mortale ho capito ben poco, e di cui sinceramente non me ne poteva fregar di meno, poi i dialoghi continuano all'infinito, tutto stereotipato, tutto spiegato al minimo dettaglio, il che diventa fastidioso, Nolan non usa mezza sequenza evocativa, è tutto didascalico, spiegato al dettaglio, di una retorica terribilmente irritante, il perché di questa scelta probabilmente è da attribuire ad una esagerata commercialità del film che vuole attirare tutto il pubblico possibile, va troppo incontro allo spettatore, diventa quasi un film per bambini. L'unica trovata che mi ha colpito probabilmente è stata la questione del tempo nei pianeti, anche questa questione è ricercata per commuovere e destare emozioni facili nello spettatore, però almeno questa Nolan se la gioca bene e riesce a toccare in parte l'animo, basti vedere la scena in cui McConaughey in ritorno dal pianeta pieno d'acqua guarda i video che gli hanno lasciato i figli, ecco quella è una scena con una buona potenza drammatica, ma traquilli, dopo questa scena si ritornerà alla mediocrità e alla sagra del banale. E niente per 3 ore bisogna sopportarsi tutti questi dialoghi degni dei post-it di Francesco Sole, fino a quando si arriva finalmente al tanto atteso finale, dopo che McConaughey compie una missione di salvataggio in un buco nero, da vero e proprio eroe americano, passa in un altra dimensione e crea un bel pasticcio, ovviamente nell'altra dimensione serviva portarsi il robottino inutile che durante il film tentava di fare da spalla comica, fallendo miseramente, per poter dialogare con qualcuno, e spiegare tramite dialoghi i minimi dettagli allo spettatore, capacità evocativa: zero, sfruttamento dell'immagine: zero, boh veramente, un piattume pazzesco. Altra scena strappalacrime proprio sul finale, col padre rimasto giovane che vede la figlia ultranovantenne soffrire, degna di qualche soap opera di bassa lega. Nemmeno tecnicamente mi ha fatto impazzire, buona la ricostruzione dell'astronave e dei vari pianeti, d'altronde con un budget del genere era anche ovvio, regia piatta, virtuosismi ridotti al minimo, in una space opera quantomeno bisognerebbe sforzarsi per regalare qualche bella sequenza allo spettatore, qualche goduria visiva ( e non voglio nemmeno tirare in ballo il capolavoro di Kubrick, cito solamente Gravity, dell'anno prima, che per quanto riguarda la regia e i vari movimenti di macchina può fare scuola e doposcuola a quest'ultimo polpettone di Nolan), niente, zero, anche dagli effetti speciali mi sarei aspettato di più, oltre qualche buona sequenza nei salti spaziali, nei buchi neri, cosa rimane? Piattume. Le cose che salvo sono le comunque buone recitazioni dei personaggi, su quello nulla da dire, e tutto l'impianto sonoro, dalle musiche di Zimmer (lui non delude praticamente mai) ai vari suoni, tutti di ottimo livello, ma per il resto Nolan ha toppato alla grande, e non me l'aspettavo una caduta simile, perché è un regista che mi ha deliziato con diversi film, Following, Memento e The prestige li adoro, Inception, nonostante molti lo critichino, a me è risultato un gradevolissimo blockbuster, anche interessante, a differenza di questo. Il nolan post 2010 con quell'altra ****** del ritorno del cavaliere oscuro e con questo Interstellar mi lascia più indifferente che altro. 3 ore di polpettone retorico.
Consiglio di leggervi questo enorme pipotto solo se avete visto il film,parlo di alcuni dettagli.Finalmente mi decido a valutarlo dopo una seconda visione,e c'è tanto da dire e da criticare.
Nolan è uno dei miei registi preferiti,uno degli uomini che più di 6 anni fa mi ha spinto ad avvicinarmi al cinema.Son sempre stato veramente gasatissimo dal suo cinema,tanto da metterlo nella mia tesi di diploma facendo collegamenti magari plausibili,ma pure un po' deliranti. Dico questo perché son veramente dispiaciuto di aver trovato nei suoi ultimi 2 film i suoi 2 film più imperfetti,per quanto sicuramente fra i prodotti più interessanti del loro anno di uscita.Ma Nolan non è uno che di solito definisco interessante e basta,ed è evidente che anche lui voglia essere decisamente di più.
Il problema di "Interstellar" forse è proprio l'eccesso di ambizioni clamorosamente ridimensionato dalla voglia di toccare più pubblico possibile.Si avverte in alcune scene nel primo tempo,in cui si spera con un banalissimo e forzatissimo dialogo di riuscire a raccontare il declino dell'umanità verso l'ignoranza,magari ritenendo che un inforigurgito così spudorato basti a rendere tutto credibile.Ma non poteva mostrarlo semplicemente con un prologo introduttivo?O poteva catapultarci direttamente al suo interno in un momento attivo,come fa in "Inception",che pur con qualche difetto ha un intreccio e un "mondo narrativo" che si mangia questo film a colazione,sia per idee che per fascino.
I momenti fra padre e figli,e anche quelli col nonno(Lithgow è notevole) funzionano abbastanza bene,ma si presentano in continuazione nuovi difetti.Il modo in cui lo assoldano per partire non sta in piedi,così come la partenza stessa è troppo affrettata.Ora,non ho voglia di scomporre tutto il film per trovare ogni difetto,è già stato fatto da altri,ma comunque è praticamente tutto su quest'andazzo,con inforigurgiti didascalici,tematiche buttate li giusto per poter dire di averlo fatto;inutili lungaggini quando è evidente che a Nolan interessi essenzialmente un solo,unico grande tema. Ed è l'amore,come spinta per l'evoluzione della specie,motivazione fortissima che costringe l'essere umano ad agire,a qualunque costo.Tematica presente da sempre in tutti i film di Nolan,che qui viene espressa alla massima potenza e con caratteri maggiormente universali,bisogna ammetterlo.
Il peccato che lo rende un'occasione mancata son tutte le inutili costruzioni che ci fa dietro.La parte con Damon è messa lì giusto per movimentare un po l'azione,ma assolve incredibilmente male questo compito,è una dilatazione che si poteva tranquillamente evitare perché si capisce fin da subito dove si andrà a parare.Cosi come le azioni di Casey Affleck non hanno alcun senso,ma avranno pensato che nessuno ci avrebbe fatto caso per un personaggio così debole.Il robot Tars ha un bel design,ma poteva anche stare zitto e sarebbe cambiato poco; giusto per citare un esempio recente,nulla a che vedere con l'umanità e la simpatia del Gerty di Kevin Spacey in "Moon".
Il cast,fra l'altro,penso sia il peggiore mai scelto da Nolan.La Hathaway è senza infamia nè lode,Mc ecc.,Chastain e Caine sono discreti,ma nulla di particolarmente incisivo.A parte il già citato Lithgow,l'altra grande interpretazione è quella della Burstyn,molto intensa nel poco tempo a disposizione. E per quanto al cinema sia stato visivamente stordente,non è un'esperienza che mi ha particolarmente colpito,infatti mi ero dimenticato quasi tutto in pochi mesi(alcuni film di Nolan non li vedo da anni eppure ancora me li ricordo bene)e ho avuto bisogno di una visione successiva per poter capire se mi fosse piaciuto o meno.Certo,è innegabile che il montaggio sonoro e l'alternanza di silenzi sia magistrale,la visione dello spazio bella e dettagliata,con continui rimandi visivi a 2001,ma non c'è niente che non avessimo già visto.A parte l'ultima mezz'ora,che porta decisamente la pellicola su un altro livello emotivo. Avrei voluto che tutto il film fosse come quell'ultima parte,mi è piaciuta tanto la rappresentazione del tempo come dimensione,finalmente qualcosa che ci faccia ricordare che è Nolan quello che abbiamo di fronte,c'è una forte tensione,il tema di Zimmer è molto efficace,la regia è notevole,il montaggio pure.Fila quasi tutto al posto giusto,miracolosamente,dopo più di due ore in cui l'andamento narrativo era costantemente farraginoso. Mi chiedo,ma non avrebbe potuto sfruttare maggiormente il tempo come dimensione fisica per l'intreccio della sceneggiatura?Sarebbe stato molto più appassionante scoprire le cose piano piano,sarebbe potuto essere un crescendo continuo.Forse ci hanno provato ma era troppo complesso,oppure,e penso sia così,si è preferito uno sviluppo più lineare per il pubblico generalista.
Nella scena di (breve)riconciliazione con la figlia mi sono molto emozionato,sia per la sentitissima emozione,sia per l'intensità con cui viene rappresentata.E pensandoci è persino coraggiosa,un regista comune l'avrebbe enfatizzata molto di più,ma invece l'emozione risulta dolce amara,perché capiamo che una vera e propria riconciliazione ormai non è più possibile.
Quest'ultima parte sarà probabilmente l'unica cosa che mi rimarrà di Interstellar,cosa successa anche con TDKR(ma li c'era anche qualcos'altro degno di memoria).Nolan non ha mai sbagliato una conclusione,sarebbe però il caso che la prossima volta riuscisse a fare bene anche il resto. "Interstellar" secondo me era un film che aveva bisogno di fare,e sentiva il bisogno di renderlo fruibile a tutti;ed ha spiegato davvero tutto,e difatti è troppo lungo,troppo lineare,troppo pretestuoso in svariati punti.Magari il film durante la visione funziona,non ci si annoia nonostante i problemi,ma non c'è stimolo alla riflessione dopo,perché ci da tutte le risposte.Non è incisivo,non è capace di entrarti nel cervello e farti riflettere a lungo come tanti altri titoli di Nolan. Temo sarà il suo blockbuster meno destinato a lasciare il segno,ed è un peccato viste le potenzialità che offriva.Almeno nell'ultima parte è soddisfacente,anche se è impossibile nascondere la mia personale delusione. Un film nel complesso buono,che soffre della difficoltà del suo autore nel conciliare la sua anima autoriale molto ambiziosa con la necessità di voler portare tutti al cinema.Gli è sempre riuscito abbastanza bene,e anche qui sarebbe ingeneroso dire che non ci sia riuscito;ma "Interstellar" è il secondo forte campanello d'allarme per Nolan in sceneggiatura. Forse dovrebbe collaborare con qualcuno di diverso,o per una volta interessarsi ad un progetto che senta suo,senza occuparsi della scrittura ma solo della regia.Se continua così rischia di sprecare tanto,e sarebbe un vero peccato. Certo,Nolan è sempre Nolan,ma dovrebbe ricordarsi che non sono solo i grandi finali che l'hanno reso quello che è..
Molto ma molto delusa. Tre ore interminabili, usate e gestite male, ai limiti del ridicolo sul finale, tra spiegoni allucinanti, melodrammi insopportabili, forzature di trama, personaggi inutili e raffazzonature posticce e francamente brutte, buttate là. Mi spiace molto dirlo, ma mi aspettavo molto ma molto di meglio, la potenzialità era enorme, e il film parte anche bene, ma il confine genialità/mega vaccata è sottile, e lo si è oltrepassato.
Magari sbrodolare meno la prossima volta, meno carne al fuoco, meno temi, meno ruffianerie, più sobrietà e umiltà.
Tanti tanti soldi per creare tanti tanti presupposti e poi perdersi in un bicchier d'acqua o forse direi meglio perdersi in qualche wormhole.. insomma lascia un po' perplessi. Chiaramente intrattiene e visivamente è piacevole, ma gli manca di credibilità e non convince.
Come dicono molti il film da fantascienza si trascende in sentimentale. Però devo devi che mi ha emozionato strappandomi qualche lacrime In due scene....quando il padre vede la figlia cresciuta alla sua stessa età. e alla fine quando la figlia in fin di vita piu anziana del padre si incontrano
Il primo film dove mi sono accorto che, nonostante la bravura (Matthew McConaughey in questo caso) un attore stava recitando una parte. Stava recitando il ruolo di un altro. Perché é questo "Interstellar", un film profondamente spaccato in una dualità non armonica. E la spinta emozionale data dalle interpretazioni che non riescono ad amalgamarsi con i personaggi scritti, ne é l'amplificatissima prova messa sotto il naso di chi guarda
Ho visto la Hathaway dire che voleva andare su un pianeta perché amava una persona oltre ogni regola, ma il linguaggio visivo che accompagnava questa voglia stava a zero. Ma proprio zero tagliato, facendo risultare l'interpretazione, la performance dell'attrice non mescolata a quello che stava interpretando. Ma anche Murph che scopre una formula a minchia, gridando "eureka" senza alcun rimando visivo, é indicativo in ciò. Ma poi mi si va a criticare age of ultron, giusto? O altre pellicole che questo lavoro lo fanno per bene o almeno ci provano a farlo.
Vogliamo parlare poi delle solitarie nuvole di ghiaccio come culmine per i tanti effetti che potevano scatenarsi grazie a un viaggio così?
Ad ogni modo, ottimi gli effetti. Le musiche di Zimmer sono sempre le stesse, e non tanto bene la fotografia che in alcune fasi sembra un plaid con tinte troppo scure e confusionarie. Un film che non merita la fama che ha e che ti lascia una grossa sensazione di vuoto cosmico, come se una montagna (gli effettoni speciali), abbia partorito un una formica. E' il momento di smettere di scrivere con tuo fratello, forse, Nolan?
Deludente. Troppe lungaggini stucchevoli e piagnistei. Si trascende la fantascienza e si viene a creare un mix di sentimentalismo contrapposto a idee fantascientifiche strampalate fuori da ogni logica. Il personaggio dello scienziato pioniere che bluffa il mondo intero è veramente patetico e forzato cosi come lo è quello della sorella che in qualche modo avverte questa illuminazione nella sua camera d'infanzia, quasi fosse una eroina dei fumetti con poteri paranormali. Davvero un peccato, perchè la prima parte è molo intrigante, ma poi ci si perde in qualcosa di onirico e irrazionale che non ha nulla a che vedere con quanto ci si aspetterebbe.
Nolan con questo film per la prima volta mi delude....e non poco. Buona l'idea di base ma sviluppata male con delle lungaggini davvero inutili! Dialoghi in molti casi davvero stucchevoli ed eccesivamente prolissi. Proverò a rivederlo una seconda volta...ma in un futuro molto lontano perchè la prima visione mi ha talmente annoiato che ci vorrà del tempo prima che mi torni la voglia di rivederlo....
Non avrei mai immaginato che un film di Nolan sarebbe arrivato ad annoiarmi così tanto.. Come in Inception si soffre di eccesso di carne al fuoco, e si nota una voglia (o una smania) di riempire il film di filosofia da quattro soldi con alcuni eccessi assurdi
quando il personaggio della Hataway fa : << Si noi ci preoccupiamo dello spazio, del tempo ma c'è un'altra dimensione che è quella dell'amore e noi dovremo seguirla..>>
Non so perché ma mi ha ricordato alcune frasi sentite in Grazie Padre Pio e non scherzo e di smielate così ce n'è a pacchi..
tralasciamo il buco nero e il paradosso spazio/temporale, il fatto che all'inizio trovino la Nasa che dovrebbe essere nascosta vista la situazione semplicemente quando visti gli eventi dovrebbe stare nascosta sotto il deserto del gobi o in un'incavatura della montagna, tranquillamente andandoci mah..
I paragoni a 2001 che ho letto sono pura eresia, e se proprio dobbiamo paragonare questo film a un altro direi che somiglia molto a Contact di Zemeckis (tra l'altro c'è sempre McCoso) e condivide con quest'ultimo anche i difetti.
No no no no, nessuno mi spacci Interstellar per capolavoro, quando invece è l'ennesima troiata di quel megalomane di Cristoforo Nolano. È evidente a questo punto che l'orrido Cavaliere Oscuro - Il Ritorno ha distrutto qualunque talento di questo regista, che tutto sommato nella sua vita aveva sfornato qualche film decente come può essere un Inception.
Questo film è di una noia galattica, e di una stupidità cosmica, persino Matteo De Conaughi che tanto avevo apprezzato in True Detective, risulta irritante direto da Nolan. Poi una cosa che mai ho sopportato di Nolan, è che prende i soggetti semplici e li complica a non finire (per non parlare dei suoi soliti buchi neri di sceneggiatura che complicano il tutto), e con Interstellar si è superato; per metà film non si capisce un *****,
Non c'è molto altro da dire, se non che fa ****** polvere di stelle dal buscio, e sotto sotto siamo tutti d'accordo. L'unico pregio è che per una volta non c'è Christian Bale, detto anche Mr. Mono-espressività.
Film spettacolare! Mi ha tenuto incollato allo schermo per quasi 2 ore senza stancarmi. Lo consiglio a tutti, anche a chi non è appassionato di scienza.
Noto una certa discrepanza di voti tra chi lo considera un filmone e chi lo considera una mezza ciofeca. Di certo ci sono buchi di sceneggiatura grossi come il "gargantuà" del film ma qualcosa si può salvare. Premetto subito che questo film è stato presentato come fedele alla scienza, all'astronomia, alle leggi della fisica. Così non è. Il progetto era ambizioso ma qualcosa si è rotto in corso d'opera. veniamo subito ai lati positivi: la fotografia (voto 8); alcune riprese tra tutte quella bellissima di Saturno e quelle del buco nero e wormhole (voto 8). Ottima anche l'idea di - emulando 2001 odissea nello spazio - evitare il rumore, spesso abusato nei film di fantascienza. Il silenzio del cosmo è agghiacciante (voto 8) e nel contempo suggestivo. La teoria del wormhole è spiegata bene, fedelmente a quanto teorizzata dagli scienziati (voto 7). Il decollo dell'astronave è abbastanza fedele e ricalca molto le missioni apollo per quanto concerne il tipo di vettore utilizzato (voto 7).
e ora veniamo ai lati negativi: le ambientazioni terrestri fanno schifo. non c'è una sola città, non si vede nulla che non siano quattro pannocchie di mais e tanta polvere (voto 4). la storiella della famigliola che "tira a campare" e poi la separazione tra padre e figlia e tutti i buoni propositi di potersi rivedere, e infine l'addio del padre che si allontana con il suo pick-up è gestito come se si trattasse della trama di un film-tv di infimo livello (voto 4). Siamo nel futuro, non è specificato di quanto e non c'è una sola auto che in qualche modo possa pensare effettivamente al futuro? non potevano "truccare" qualche modello attuale invece di usare modelli di auto attuali? ma questo è il meno e quindi niente voto. Poi la storiella del fantasma che non è un fantasma, gestita come se fosse, almeno all'inizio, un film horror-paranormale di bassa lega (voto 4). e poi comincia il crollo vero e proprio:
- la nasa ridotta ad una sorta di setta ipersegreta che non ha un soldo ma riesce, malgrado ciò, a spedire una dozzina di iper-astronavi e il tutto senza dare nell'occhio: prima incongruenza molto grave (voto 3)
- non è stato introdotto un minimo di addestramento degli astronauti ma si buttato del tempo a portare avanti tutta la storiella del mais, del drone (che ci fa un drone indiano negli usa???) e poi alla fine manca questa parte, trattata persino in quel filmaccio di serie c che è armageddon (voto 4)
- Cooper, arrivati al buco nero, si fa spiegare cosas sia un buco nero. espediente questo prettamente cinematografico, usato però maldestramente,, per venire incontro al pubblico considerato - evidentemente - composto da analfabeti (voto 3). non si gettano così in maniera didascalica alcuni parti interessanti del film
- Si era detto che il film era molto attinente a quanto postulato dalla scienza, tuttavia i pianeti orbitano vicino ad un buco nero senza che questi incida sulla loro gravità se non in minima parte e solo sul pianeta "acquatico". che stupidagine! (voto 3)
- la storiellina dell'amore che unisce ogni cosa sembra presa di sana pianta da una soap opera. Mai vista una scemenza simile neanche nei peggiori film d'accatto (voto 2)
- la recitazione è imbarazzante, poche battute buttate lì solo per spiegare concetti di fisica come se ci si rivolgesse ad un branco di capre. lo trovo offensivo (voto 3)
- gli attori sono quasi tutti sotto tono. Non sono riuscito a farmi prendere, a farmi coinvolgere a farmi suggestionare. ho trovato la loro caratterizzazione estremamente piatta (voto 4)
-la storia è complessivamente tediosa, scontata, priva di patos, costellata di buoni sentimenti alla "volemoce bene" inseriti nel contesto del film in maniera imbarazzante (voto 3)
- all'inizio del film il riferimento al fatto che le missioni lunari non ci sono mai state è una digressione inutile, fasulla e avulsa dal contesto (voto 3)
- alcuni espedienti per fuggire da alcune situazioni difficili sono assurdi e fuori da ogni senso logico. La manovra per attraccare alla navetta danneggiata non ha senso ed è condita da battute alla chuck norris. agghiacciante!! (voto 2) - le astronavi decollano dalla Terra in maniera corretta con il distacco dei vari vettori! però nei pianeti alieni le navette atterrano e decollano sfidando ogni senso logico riguardo velocità di fuga e tutto il resto (voto 4) - l'espediente del tempo trascorso fuori sincrono ha un senso ma è gestito in maniera pietosa. era proprio necessario scendere sul pianeta fuori "sincrono" e rischiare di buttare anni e anni "terrestri" mentre sarebbe stato più semplice inviare delle sonde rimanendo in orbita evitando di incorrere nello sfasamento temporale? non si poteva sviluppare meglio questo contesto?
il finale è raffazzonato, affettato, incompleto. sembra quasi che non si sapesse più come portare avanti il copione. tutto il discorso degli "altri" che erano gli umani che avevano costruito lo strano oggetti usato poi dal Cooper del futuro per parlare con la figlia nel passato, è un artefatto cinematografico tedioso, pesante, ingarbugliato, noioso, confusionario (voto 2)
in conclusione (avrei tante altre cose da dire) il film ha buone premesse, quasi tutte sprecate. quello che si salva non basta per farne un buon film, figuriamoci un capolavoro. mi ha deluso e molto. per un appassionato come io sono di film di fantascienza, è quasi un insulto. noto anche una certa retorica americanoide in tutto questo polpettone: sempre gli americani e solo gli americani a tentare di salvare l'umanità. nessun accenno ad altre popolazioni. nessun riferimento ad altre nazioni. pare che tutti se ne freghino tranne gli americani mah. siamo sotto la mediocrità di parecchio anche.
Scivolone di Nolan, la trama non torna, non viene inoltre approfondita in maniera decente il perchè la terrà sta diventando sempre più inospitale alla razza umana. Poteva apporfondire i temi dell'inquinamento ad opera dell'uomo, e invece in classico stile americano ha preferito non addentrarsi troppo la vicenda
Nolan, gli embrioni umani hanno bisogno di donne per poterli far crescere, non è che li puoi piantare sotto terra per di piu in un altro mondo e sperare che si sviluppi una colonia di persone
Prima parte splendida e carica di aspettative con buoni spunti ma falle grossolane e inutilità evitabili buttate nella pentola della trama. Parte finale incommentabile.
Il drone indiano a che serve al film? era davvero necessario?
Ripensandoci forse si, la scena dell'inseguimento risulta molto bella ed è un pretesto per cercare di approfondire legame padre figli , e fare capire che il protagonista sa usare il pc ,ma tutto qua. A proposito di pc, se sei diventato un pannocchiaro perchè in macchina hai un portatile con una antenna radio e un programmma per hacking se di quei droni non se ne vedono mai.Vabbè.
L'idea della NASA società clandestina è accattivante ma manca di credibilità.
L' esercito abolito perchè bombardare i civili non era la soluzione? Qua si butta nel calderone tanta roba che potrebbe essere un film a sé stante. Pace nel mondo e tutti agricoltori. Idee avvincenti risolte in modo superficiale e a mio avviso grottesco con spiegazioni degne di un B-movie fantascientifico. Della serie ci metto un pò di tutto così piace a tutti. La Nasa senza soldi fa solo 12 missioni su 12 pianeti...
L'ex pilota agricoltore che dopo 10 anni di pannocchie diventa Luke Skywalker
Ok lo accetto, in fondo è l'eroe. Poi,,n sa che guidare una astronave è come andare in bici. Ma che non sappia cosa siano i buchi neri un tale fenomeno è inammissibile. Pur non sapendo nulla sull'argomento fa un disegnino sulla lavagna ,risolve l'atterraggio sul primo pianeta e calcola a occhio una fionda gravitazionale.C'era anche un pc e dei robot con IA, ma vuoi mettere calcolare a mente? Mah
L' esploratore ha mandato pollice su per questo pianeta
Sorvoliamo il fatto che le comunicazioni sembrano in tempo reale nonostante sia una altra galassia in un buco nero ma se i protagonisti si mandano interi video frignoni perchè diamine gli esploratori possono solo mandare pollice su per un pianeta e non mandare i dati?
Descritto dai compagni come l'astronauta migliore più intelligente... crea grande aspettativa nello spettatore e poi? Un pirla. Hai il 50% di morire se mi prendi a testate. In quel momento potevi tirare fuori carta e penna così spiagavi il perchè alla gente in sala. mi aspettavo una scena alla lost in space fatta meglio, di un genio isolato diventato maniaco e manipolatore. Dopo tutti quegli anni a tramare il piano di tradimento. finisce a testate: che tamarrata.
Ho letto nei commenti una bambina frignona, ci sta. Ma sul serio non c'era una persona migliore e più professionale per salvare le sorti dell'intera umanità ?
Per supervisionare il film abbiamo disturbato un esperto di fisica teorica per fare che?
Per errori grossolani, spiegazioni scientifiche assolutamente idiote in contesti forzati? Facciamo una conferenza stampa e diciamo che il film è seguito da un esperto di fisica teorica. Questa è solo pubblicità: un libro delle superiori riporta gli stessi contenuti e senza questi errori. Evidentemente il film è destinato a chi nemmeno l'ha letto un libro di fisica o astronomia. E non dite che si cerca il pelo nell'uovo e che bisogna guardare oltre e questi sono dettagli da nerd etc: MA scherziamo dovrebbe essere un film di fantascienza e la parte di scienza deve avere solide basi e credibili. Poi da li ci si può costruire tutti i sentimentalismi del caso. Insomma sbandieri a tutti in fase promozionale che hai chiamato un fisico per essere "realisticamente fantascientifico". Mi vergogno per il fisico che ha prestato la sua faccia. Una coltellata.
Tralasciamo allora la parte fantascientifica. Allora ammettiamo che io sia un fissato rompiscatole e che sia troppo chiedere a un film fantascientifico di essere fanta-scientifico. Anche la parte delle emozioni umane è una ciabattata, astronauti che muoiono e il protagonista fa spallucce, poi il robo-KITKAT che vuole "sacrificarsi" e nasce la tragedia. L'astronauta resta solo per 23 anni e sembra dica con una barbetta semibianca che si è annoiato e basta.
La donna che vuole andare sul pianeta dell'amante, molto discutibile;tuttavia visto che è stata buttata là (tanto per) si poteva approfondire a sacrificio di scene inutili. Poteva persino risultare interessante e giustificare maggiormente il fatto che l'amore (metro per la decisione del pianeta) avrebbe vinto sulla ragione (il pianeta di Matt).
Vincente invece la scena del protagonista che vede i filmati dei figli che crescono.
La prima parte come detto nonostante tutto avvincente, la parte della libreria e delle 5 dimensioni, dell'orolgio, di come il morse sia tradotto in equazione non mi sento di commentarla. Lo spiegone fuori campo del robokitkat... L'eureka con i fogli che volano.. il bacio inutile. Il risveglio con teletrasporto... La prevedibilissima scena del ricongiungimento. 165 milioni di dollari e questo è il risultato? Sono molto triste per la realizzazione di questo film.
A me il design del robot a forma di Kitkat è sembrata l'unica cosa degna di nota e che ricorderò. Ma anche qua scopiazzatura del senso dell'umorismo a Guida galattica per autostoppisti.
Avevo intuito che fosse un film contorto,e lo è. Quello che mi ha spinto ad andarlo a vedere al cinema era la convinzione di assistere ad uno spettacolo unico di immaggini favolose…invece è proprio questa la delusione piu grande. Io non ci ho visto nulla di nuovo o di clamoroso. Gravity a livello visivo gli è superiore. A Nolan doveva essere rimasto qualche file di Inception nel cassetto e ci ha riproposto le sue visionarie scenografie a 4 o 5 dimensioni della stazione spaziale e della stanza dei libri.Basta. Anche le musiche di Zimmer non mi hanno convinto:sparate a palla per rendere epico ciò che epico non era. Quando Cooper,nel buco nero, si eietta dalla navicella,Interstellar passa dall'essere complicato,al'essere al limite del ridicolo.Dai,mi puoi raccontare tutte le storie che vuoi sulla gravità ,sul tempo,ma lui ci deve lasciare le penne,non che lo trovano nei pressi di Saturno. Bruce Willis che trapanava asteroidi era più credibile.
In questo film c'è tutta la bellezza e il fascino delle grandi storie viste al cinema. E' un connubio quasi perfetto fra emozioni, suspense, gioia dell'occhio da una parte e riflessioni, considerazioni etiche e filosofiche dall'altra. Lo scopo è proprio questo: far emozionare lo spettatore e farlo riflettere sui grandi temi universali dell'esistenza umana, come il contrasto dovere/affetto, altruismo/egoismo, ragione/passioni, padre/figlio. In primo piano c'è sempre, quasi in ogni scena, la sensibilità umana. E' un film umanissimo, tanto che addirittura anche ai robot viene conferito spirito e presenza valoriale da essere umano. Tutta la parte scientifica e ambientale (che è comunque importante) passa in secondo piano rispetto all'esposizione e all'analisi dei conflitti e delle lotte interiori che si svolgono nell'animo dei protagonisti. Anche il tema del tempo viene sfruttato proprio su questo versante, analizzando le reazioni emotive di chi lo ha "subito" in maniera diversa. Per questo possiamo benissimo perdonare alla storia le varie semplificazioni ad uso spettacolare di teorie estremamente complesse, e le licenze al limite della plausibilità scientifica. Possiamo anche largheggiare nella nostra sospensione nella plausibilità e coerenza dei fatti mostrati. Sono tante le scene in cui ci si sente toccati nell'animo. Forse anche troppe o almeno si può benissimo sindacare che sono state congegnate veramente ad arte! Rimangono comunque tutte molto naturali e sincere. Magari ci si può un pochino piccare sul fatto che viene concesso tanto anche ai meccanismi classici (di stampo americano) dei film di genere. Sono i meccanismi oliati che Hollywood ha sviluppato e perfezionato in decenni di dominio incontrastato sugli schermi di tutto il mondo. Prima di tutto si ha a che fare con protagonisti "perfetti" ed esemplari (con il classico protagonista-eroe dalle doti particolari). Ovviamente la sventura colpisce prima di tutto i comprimari, lasciando fino in fondo gli eroi (nella fortuna e nella sfortuna) sullo schermo. Non mancano poi le classiche scene del salvataggio all'ultimo secondo o con l'impresa rischiosissima che ovviamente riesce. Niente di male a usare queste convenzioni. Solo che danno un ché di normalità e banalità ad un film che altrimenti avrebbe potuto essere un capolavoro.
Adoro Nolan e anche stavolta il film non mi delude. Anzi ogni volta riesce a sorprendermi su come riesca sempre a scrivere una sceneggiatura complessa, interessante ma che riesca sempre a seguire una certa logica che viene spiegata e solo in rari casi lasciata all'interpretrazione. È facile scrivere sceneggiature complesse lasciando tutto in sospeso, mentre è più difficile chiedere il cerchio e far quadrare i conti (citando the prestige "è facile far sparire le cose...il difficile è farle riapparire"). Un film che tocca argomenti scentifici molto complessi (relatività, quantistica, teoria delle stringe...) ma che riesce cmq a dare in pasto questi elementi molto difficili da digerire allo spettatore medio costruendo una storia interessante e coIn volente senza risultare un polpettone sci-fi pieno solo di effetti speciali e azione. Poi la colonna sonora di Zimmer è sempre un capolavoro che fa da cornice perfetta a un quadro stupendo. Alla gente che lo critica per buchi nella sceneggiatura dico che questo è un film e non un trattato scientifico o peggio ancora un documentario apocalittico che passano su dmax in seconda serata dove sentiamo panzane ben più grosse. È una storia sci-fi che usa concetti scientifici reali che a volte devono necessariamente essere "piegati" un po' per poter costruire una storia gradevole e che mantenga l attenzione di tutti (e non solo degli studenti di fisica) accesa. Inoltre I personaggi sono ben delineati, almeno per tempo che nolan ha a disposizione (altrimenti il film durerebbe davvero 7 ore) e i dialoghi a mio avviso non sono mai banali. Il film può non piacere. Ma dare 1 significa solo non averne capito proprio nulla (ottusità mentale) o avere la volontà di sottovalutato appositamente.
Un film noioso e pretenzioso. Dopo due ore regala un sussulto (nel frattempo Nolan non ci fa mancare, oltre al tedio, neanche le battutone ad effetto, di una banalità sconcertante) con Cooper/McConaughey che si fa il trip in solitaria (nel buco nero?). Per non parlare del patetico sentimentalismo ("per un genitore dev'essere brutto veder morire un figlio" maddai?) utile per far piagnucolare qualcuno e dare spessore umano a un film freddo e poco comunicativo. Come con Inception (didascalico con i suoi irritanti spiegoni), l'impressione è quella della presa per il c.ulo. Mezzo punto in più per la Chastain e la Hathaway.
La considerevole lunghezza di quasi tutte le recensioni di "Interstellar" è la prova della difficoltà a commentare un'opera mastondica. Sarò sintetico, per non ripetere cose già scritte. Sorvolo su tutti i dubbi scientifici, ben esplicati da utenti più esperti di me, e passo in modalità credulona. La 1° parte, anche se un pò lunga per il poco che succede, intriga molto lo spettatore. Così come l'incipit di "Prometheus", pone le basi per un'epopea dell'umanità nello spazio profondo (voto 7). La 2°, purtroppo, mi ha deluso molto (proprio come nel già citato prequel di "Alien"). L'esplorazione aliena è veramente poca cosa: questo tempo si divide fra dramma familiare e lotta con il villain, veri e propri jolly validi per tutte le stagioni e rassicuranti per il pubblico medio. Il finale, improbabile ma geniale, alza il livello ma si interrompre sul più bello (voto: 6). Il contenuto latita: la distruzione del pianeta non è un elemento di riflessione, ma una presa d'atto che è necessario andare ad insozzare altri mondi. La retorica sull'amore è pesante e non necessaria. La confezione è gradevole: musiche ed effetti speciali sono un piacere. Il problema è che questi ultimo non vengono sfruttati al massimo: prima di tutto, la devastazione terrestre ci offre solo delle tempeste di sabbia. Ma a deludere è soprattutto l'esplorazione spaziale: al di là di qualche ripresa dalla navicella, il tempo trascorso sui pianeti è irrilevante . Nel primo pianeta si vede una distesa d'acqua di 50 cm, da cui si generano onde di 500 metri. Il secondo è una landa rocciosa e gelata, in cui un bolsissimo Damon dice continuamente che si sta benissimo (solo io sentivo puzza di bruciato?). Il terzo, probabilmente il più interessante, viene tagliato perché ormai erano passate 3 ore. In un film di fantascienza così lungo, è inaccettabile che il dramma melenso dei protagonisti si dilati così tanto a scapito di una ben più importante epopea in mondi potenzialmente spettacolari. Il cast è mediamente buono. Matthew McConaughey, Michael Caine (fortunatamente preferito all'onnipresente Morgan Freeman) e Jessica Chastain sono letteralmente spaziali. Anne Hathaway, Casey Affleck e Matt Damon (imbolsito) sono troppo imbarazzanti, anche contando che sono fuori ruolo. David Gyasi, Topher Grace e Wes Bentley fanno il loro dovere.
Insensatamente e inutilmente lungo, lento e retorico come il Discorso del Giorno del Ringraziamento, è l'usuratissima metafora dell'esodo extraterrestre, probabilmente eco e constatazione della marginalità e della sterilità della cultura americana contemporanea. Impastato di pseudo scienza alla Kazzenger, mescola seri problemi scientifici a cretinate da B movie con una colonna sonora che avvilisce anche le orecchie. Matthew McConaughey su cui avevo qualche speranza per non addormentarmi è ai livelli di Nicholas Cage e pare avviato su quella strada se pensa di accettare altri film del tipo torna-a-casa-papà come questo. Tre ore terrestri che durano come 27 anni nello spazio tra buchi neri e warmhole per tornare al punto di partenza senza passare dal via. Astenersi anche se perditempo.
Nolan è un visionario. Un geniale visionario. Come Kubric, ma le analogie con 2001 finiscono qui. I temi trattati sono profondamente diversi. In uno si parla di viaggi spaziali e, al più, di evoluzione umana (ed intendo 2001), nell'altro...una marea, con ognuno ci si potrebbe fare un film! Dalla necessità di un ritorno all'agricoltura per la sopravvivenza futura del genere umano (proprio ieri TG2 ha fatto uno speciale su questo nuovo trend in Italia), ai minori finanziamenti alla NASA (con la relativa impossibilità di continuare a "guardare in alto, ma sempre e solo nel fango in basso…", dal rapporto padre-figlia, ai comportamenti egoisticamente autodistruttivi (un gran Matt Dammon) alla relatività del tempo (invero con qualche imprecisione, il tempo è relativo solo in funzione della velocità relativa tra i due corpi, non quando sono fermi su un pianeta!) fino al capolavoro finale (vedi Spoiler)…A chiunque voglia andare a vedere il film, consiglio di farsi prima un'infarinatura (magari anche su Wikipedia) di relatività del tempo e curvature spazio-temporali/teoria della forza unica, altrimenti si rischia di credere che il regista sia raccontando favole e non dando una sua personale soluzione a tale teoria scientifica (teoria si, ma pur sempre scientifica). Fra qualche decennio il film verrà considerato un capolavoro, il capolavoro di un visionario (se poi avesse fatto addirittura centro….!!!!)
Il visionario sta nel formulare una soluzione al mistero scientifico, ad oggi irrisolto, di quale sia la Forza unica che supera il tempo e lo spazio e permetterebbe la spiegazione ad alcuni di quei fenomeni ad ogni inspiegabili, come buchi neri e curvatura spazio-tempo. Nolan la identifica (è l'Amore), e ne da anche uno straccio di spiegazione in un dialogo: "conoscete infatti una forza più forte dell'Amore? Una Forza che supera lo spazio (si può amare anche una persona lontana) e il tempo (si può amare anche una persona morta da alcuni anni)…. E' l'Amore per la figlia infatti che permette al capitano di superare lo spazio-tempo e di colloquiare con la figlia, è l'Amore della Hathaway per il compagno che le permetterà di scoprire il Pianeta che sarà la nuova casa del genere umano…E' chiaro, non essendo una dimostrazione scientifica, è opinabile, opinabilissimo….ma intanto è il primo che propone una soluzione e dà uno straccio di prove (con gli esempi su detti sul superamento di spazio e tempo). Nessun fisico quantistico/astrofisico si era spinto a tanto…..vi sembra poco???!!!! Un Genio (al di là se poi, tra 40/50 anni, scopriremo che non era l'Amore la Forza Unificatrice dell'Universo)
Il film vuole presentarsi come verosimile, ma certe assurdità nella trama ne minano la credibilità.
Innanzitutto il fatto che il protagonista incappa, quasi per caso, in un laboratorio della NASA che ci viene detto essere uno dei segreti meglio custoditi del mondo. Gli scienziati che vi lavorano pensano bene, invece che eliminarlo fisicamente in modo che non possa raccontare a nessuno ciò che ha visto, di invitarlo a partecipare in qualità di Leader ad un viaggetto nello spazio dal quale dipende il destino dell'umanità, semplicemente perché il nostro eroe era stato un astronauta in passato (e anche grazie ad una raccomandazione).
A bordo della navicella troviamo un robot dotato di un'intelligenza artificiale che probabilmente non saremo in grado di programmare nemmeno tra mille anni e una strumentazione che è pari pari quella di 50 anni fa dell'apollo 11.
Ma il pezzo forte arriva alla fine: il nostro eroe compie l'estremo gesto di altruismo e si lascia cadere in un buco nero per il bene del resto dell'equipaggio. Finisce dritto dritto in una dimensione parallela, nella cameretta di sua figlia, alla quale, spostando libri e lancette di orologi, riesce a comunicarle in codice Morse l'equazione segreta per la salvezza dell'universo.
Mediocre. Non si può fare un film così pretestuosamente scientifico e poi usare forzature così grossolane. Ci sono numerosi errori dal punto di vista.... (!) (!) (!) ATTENZIONE SPOILER (!) (!) (!) 1) scientifico: l'uso dei "rapporti di compressione" temporali che fanno riferimento alla teoria della relatività sono insensati e funzionali unicamente alla trama (entrerebbero in ballo fattori come la velocità o la gravità, totalmente incompatibili con la tecnologia presentata e la sopravvivenza stessa). 2) Logico: Non sta in piedi.. ne per la fesseria del buco nero che finisce in camera, ne per il principio causa-effetto (va nel futuro e poi manda i segnali con le istruzioni per andarci, non funziona!), ne per molto altro 3) Tecnologico: In un mondo che ha rinunciato alla scienza esiste una struttura gigantesca in calcestruzzo (con sale riunioni adiacenti a sale di lancio) che tutti credono debba prendere il volo per lo spazio (una favola a cui non avrei creduto neanche da bambino ma alla quale questo pool di scienziati crede ciecamente); razzi a stadi come li fanno da 50 anni che si alternano a navicelle degne di star trek; ecc ecc
Oltre a questi aspetti più tecnici, si possono aggiungere infinite falle anche nella sceneggiatura... che è più che altro un minestrone di cose già viste: lui vedovo, la figlia ribelle, sta legge di Murphy (decisamente povero come pretesto), i discorsi tra scienziati che "spiegano" la trama (inverosimili che questi entrino in un buco nero e prima si debbano spiegare l'un l'altro come funziona con un foglietto di carta bucato da una penna), i tempi, i messaggi.... bla bla bla.
Mi piace Nolan ma in questo film ha toppato.... guardabile perché è guardabile, qualche buona idea che poteva essere approfondita ma decisamente scadente come opera in sé. Verrà presto dimenticato.
L'intelaiatura visiva è sostanzialmente quella di 2001, si potrebbero citare almeno 5 codici visivi: la scena dell'entrata con l'astronave ad altissima velocità nello spazio-tempo verso le stelle che presenta gli stessi giochi pirotecnici e smorfie della'astronauta, il computer parlante che sembra avere un'anima, ironia e sarcasmo, una sorta di autocoscienza, gli agganci meccanici tra astronavi e mezzi minori in cui spesso si concentra un certo suspense, le angolazioni fotografiche all' interno delle astronave indubbiamente di grande suggestione, l'invisibile presenza degli extraterrestri, l'enigmatico gioco con il tempo che consente scene di assoluta variabilità e impossibile previsione. Cambia la trama e il senso del messaggio etico. Il film è troppo strutturato su conoscenze di fisica e poco su una cultura classica umanista,e sia l'estetica che lo spessore filosofico del film ne risentono pesantemente. Andava tenuto un maggior equilibrio tra fantasia e realtà per consentire un coinvolgimento legato a questioni di maggior attualità sociale.
INUTILE PREAMBOLO Tra amici sono venute fuori dicussioni e informazioni interessanti. Da cosa partire. Ho notato che molti parlando di Interstellar tirano fuori 2001. Io i paragoni li odio, per me sono la Morte del Cinema, questo continuo vivisezionare ogni cosa mettendola a confronto con il passato non lo condivido per niente. C'è sempre un precedente e ce ne saranno sempre di più, il tempo scorre, ma ogni cosa va valutata per quella che è. Detto questo prenderò una posizione sul forzato dualismo: tra Interstellar e 2001 non c'è paragone, il film di Nolan è superiore. Prima che venga etichettato con il titolo di "Supremo Bestemmiatore", premetto che anche per me 2001 è un capolavoro, c'è poco da discutere. Ma vedo che Interstellar non sembra essere considerato tale. Allora in altra sede ho posto una domanda multipla che spesso mi gira in testa e ho ricevuto finalmente una risposta. La domanda era per quale motivo si tende a venerare il passato e mortificare il presente? Perché sembra che molti si innalzino affossando gli altri? E' un aspetto che riguarda i nostri tempi o il genere umano? Io credevo che fosse una carratteristica delle nostre generazioni, ho quindi fatto un esempio per chiarire il mio pensiero.
-Sono convinto che se non fosse mai esistito "2001 Odissea nello Spazio" e uscisse nelle sale domani senza alcuna differenza, molte persone che lo considerano un capolavoro lo stroncherebbero dicendo che non ha senso. E giù frasi del tipo: "Ma che cazzàta eh?! "Un parallelepipedo con le scimmie, ma chi l'ha messo?" "Tutto quel viaggio psichedelico che finisce su una stanza! Dallo spazio a una stanza, ma te rendi conto che cazzàta!" "Poi è vecchio, poi ancora più vecchio, poi indica quell'affare, poi è un feto sullo spazio ah ahaha" "Il regista voleva risolve il mistero dell'universo e non ha detto un càzzo, non sapeva dove mettere le mani e si è buttato sul filosofico!" "Che fregatura..." "I film di fantascienza belli sono altri"-
La risposta risolutiva che ho ricevuto è stata che è vero che direbbero queste cose, ma che non è un problema di oggi. Come prova mi ha detto che 2001 quando è uscito è stato accolto da molti proprio così. Critici che hanno abbandonato la sala e sentenze sull'inconsistenza. Fa parte dell'uomo, è una disfunzione inconsapevole. Io non lo sapevo e questa cosa mi ha rasserenato, da qui ho sognato un bellissimo film di fantascienza del 2060 che veniva deriso rapportato a Interstellar. Ma torniamo al paragone che non vorrei fare ma per il quale ormai mi sono espresso. Interstellar non è paragonabile a livello di scrittura. I Nolan avranno sudato non poco per scrivere questo colosso, ma la differenza più grande è che hanno avuto il coraggio di prendere una posizione, senza lasciare lo spettatore ad arrovellarsi il cervello sul significato di ciò che ha visto. Il coraggio di buttarsi nella fantascienza con la scienza, dove nessuno era mai arrivato, il coraggio di lasciare in disparte mistero e fede, il coraggio di non nascondersi dietro metafore e di mostrarsi a tutti rischiando critiche che puntualmente sono arrivate numerose e indecorose. Cosa che non si può dire di 2001, che è un'autentica opera d'arte in movimento e in quanto tale non dice nulla, ma lascia all'ossevatore le proprie sensazioni. Lo stesso Kubrick ha dichiarato che se qualcuno ha capito il film significa che lui ha fallito. Quello che voglio dire è che sono 2 capolavori, non si scontrano, l'uno non esclude l'altro. Il primo non riesco ancora a capire come sia stato realizzato a livello tecnico, ma l'ultimo è un sacrificio fisico e mentale enorme, è ambizione sotto forma di parole, e non dico che debba piacere per forza, ma da questo a non riconoscerne la grandezza è grave. Piaccia o meno, è uno dei film più importanti della storia.
INTERSTELLAR Il tempo è relativo. Nolan lo mostra e lo dimostra con un film di quasi 3 ore che passano in 20 minuti. L'ennesima opera titanica per occhi e cervello. Questo signore sembra che ad ogni film sposti l'asticella dell'ambizione verso l'alto, il che mi porta a pensare che dopo Interstellar o tornerà a storie più piccole o avrà una breve carriera; mi viene im mente un solo argomento che sia superiore a questo, forse due. Parlare degli aspetti tecnici è superfluo, regia, attori, sonoro, musiche, montaggio, tutto è al massimo livello. Per citare una scena che riassuma questa perfezione basti vedere l'addio da casa con il conto alla rovescia e l'immediata partenza: c'è la pelle d'oca per la musica di Zimmer, gli occhi lucidi per la recitazione, i brividi per come è diretto e montato, e si conclude con la partenza del razzo che fa letteralmente tremare la sala. Da qui il viaggio interstellare verso l'ignoto, dove nessuno era mai arrivato, combattendo contro la natura dell'universo e la natura umana, per raggiungere l'irraggiungibile obiettivo, sfruttando scienza, intelligenza, istinto della sopravvivenza e i sentimenti. L'Amore non è una convenzione sociale creata dall'uomo, esiste, è quantificabile, è parte integrante dell'universo. Siamo legati a ciò che amiamo come un satellite è legato al pianeta e senza questo l'umanità non si sarebbe salvata. Perché "loro" hanno accesso a tempo e spazio infinito ma non sono legati a niente, non possono trovare un luogo specifico nel corso del tempo, non possono comunicare, c'è bisogno di Cooper per arrivare a Murph. La gravità attraversa spazio e tempo e salverà il mondo, dall'eterno di una stanza. Cooper non avrebbe mai pensato di tornare. Entra nella sua casa e passa le dita sopra quel tavolo perennemente impolverato... adesso è pulito. Poi riuscirà a guardare con gli occhi di un padre un'anziana signora. Ma c'è un ultimo viaggio da fare, che porterà ad una nuova Terra e, prima o poi, a un evoluzione certa. Loro saremo noi. Questo è il più grande inno all'umanità che esista. E' l'esaltazione della scienza. E' la massima elevazione dell'uomo.
"Dovevano fare da loro... Fu allora che presero il volo!"
INUTILE EPILOGO C'è chi se ne sta nella propria villa, sdraiato a prendere il sole sorseggiando un drink, accompagnato da moglie o puttanoni vari; poi arriva una telefonata, la conferma che sarà il regista di quella sceneggiatura. Girerà il film, e nulla vieta che lo farà nel migliore dei modi. Poi c'è chi magari se ne sta comunque nella propria villa, sdraiato a prendere il sole sorseggiando un drink, accompagnato da moglie o puttanoni vari, nell'altra mano però ha una penna con la quale si mette a scrivere una sceneggiatura. Girerà quello che ha scritto, e nulla vieta che lo faccia nel peggiore dei modi. Ecco, Nolan è uno di questi ultimi. Ad eccezione di Insomnia ha tirato su tutti i suoi film da zero, non solo, ha scritto sempre cose interessanti, geniali o ambiziose, senza limitarsi a fare il compitino o cadere nel banale. A prescindere se i suoi film piacciano, la cosa che dà veramente fastidio è il ridimensionarlo o l'accostarlo a livelli inferiori (che comunque meritano tutto il rispetto in quanto professionisti); ad esempio ho sentito che questo è il classico blockbuster che tolte le immagini non rimane niente... Frasi come questa dovrebbero considerarsi reato. La computer grafica in Interstellar è quasi assente, dietro un lavoro così c'è una passione mostruosa, insensata, un rispetto per il cinema immenso e una volontà di proporre al pubblico il meglio possibile realizzabile; ma è inutile stare ad elencare i dettagli... I detrattori rimarranno tali, dall'alto della loro superiorità manifesta, convinti che il vero cinema si trovi solo nel passato o nella nicchia, consapevoli che loro saprebbero fare di meglio.
Non andartene docile in quella buona notte I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno Infuria! Infuria contro il morire della luce Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta Perché dalle loro parole non diramarono fulmini Non andartene docile in quella buona notte Infuriati! Infuriati contro il morire della luce
Questo film di incredibile bellezza aspira al criterio assoluto, allo spirito dell'esistenza, all'al di là categoriale come orizzonte ancora costruibile e immaginabile. L'universale è pensato come facoltà autodeterminativa inter e pluri-versale, come non solo declinazione delle sue singolarità ma anche come estensione assoluta della sua potenzialità contenutistica. Il film aspira, insomma, all'arte come filosofia e scienza, al capolavoro sistematico che può durare se non eterno molto a lungo. Per costruire l'ulteriorità prospettica del nuovo mondo si fa riferimento alle filosofie più mistiche e affascinanti, ai pensieri che hanno creduto di poter trovare l'al di là. Se Platone è il punto di riferimento per l'immagine dei "guardiani" (La Repubblica) che sorvegliano l'ordine della terra, Nietzsche lo è per la costruzione teoretico-cosmologica dell'eterno ritorno dell'uguale. Prospettiva attraverso cui è interessante e determinante interpretare i paradossi fisico-temporali progettati da Nolan. Assunta la prospettiva nietzschana infatti si dovrebbe finire per asserire, con tanta certezza quanto stupore, che ogni ragionamento sulla storia conduce a una conclusione contraddittoria sullo svoglimento della medesima. Ma poiché la base speculativa di fondo è la torsione della linearità del tempo, il concetto di ciò che è all'inizio e ciò che è alla fine in una linea temporale, e dunque di ciò che è coerente e ciò che non lo è, perde ogni significato. Nel groviglio di questo infinito ed eterno contraddirsi dell'essere è necessario includere una stabilità sostanziale, una volontà di potenza, una sistematizzazione rigida in cui l'uomo possa affermare l'orizzonte delle proprie azioni e della percezione della propria vita. La forza primordiale insuperabile è l'energia fisica ed extrafisica per tradizione: l'amore (il sospetto che esso sia già ulteriormente determinato da un futuro che plasma il passato e il presente, e dunque plasma se stesso come futura contraddizione incommensurabile, non attraversa minimamente la narrazione, ma forse è LA questione fondamentale). Questo è l'assoluto esistenziale in cui ci proietta il film; la stabilizzazione di un ordine disordinato, eppure onnicomprensivo. Inclusivo del vietato, dell'a noi precluso. Capolavoro concettuale ed estetico: 10.
State of Art. Ci sono pochi film su questo genere e di questo livello, tanto che si possono contare su di una mano. Tutti capolavori assoluti. Nolan si conferma un regista fuoriclasse che ha il coraggio di rischiare perché conscio delle sue capacità. Fotografia, interpretazione, trama, regia... tutto superlativo. Mi viene da sorridere quando leggo commenti del tipo "non mi è piaciuto perché scientificamente blah blah blah" oppure "leggo Asimov e qui si sbaglia tutto". Tutti scienziati? E sprecate il tempo a lasciare recensioni su filmscoop? Andiamo, è un film. Film=intrattenimento. Le teorie mostrate sono affascinanti e colpiscono senza dubbio lo spettatore. Non ho memoria di essere stato per quasi tre ore al cinema, in una sala gremita, e non aver sentito bisbigliare nessuno! Silenzio e stupore. Questo è cinema. Film Maestoso.
Nolan si conferma un abilissimo incantatore di serpenti. La fattura generale del film è talmente valida da non farti accorgere di assistere ad una storia vecchia, lacunosa, sempliciotta e assurda. Sintetizzare questo incantesimo in un voto, singolo e secco, è molto complesso. Il film trascorre bene malgrado la durata? Sì. Il film regala momenti emozionanti? Sì. Il film è pieno di stupidaggini? Sì. Il film ha un suo significato? Sì. Il film è ben fatto? Sì. Il film è una storia stupida che viene continuamente ricomplicata? Sì. E il finale poi, è la summa del cinema Nolaniano. Il costante tentativo di riassemblare tasselli che erano dapprima stati evidentemente rimescolati solo per il gusto di poter esser poi riassemblati, e che in ultimissima parte, di nuovo vengono rimescolati...
Non si può dire che sia un brutto film. E non lo è. Ma siete davvero sicuri che sia così bello, interessante e profondo come pretende di apparire? O siete vittime del solito gioco di prestigio...
Il film promette molto bene: fotografia molto bella e particolare, musiche coinvolgenti, sono pregi che si notano immediatamente... c'è da riconoscerlo. L'impatto visivo di certe scene è notevole ed è sicuramente un film da vedere al cinema.
Dopo neanche mezz'ora il film già perde una buona dose di credibilità... cioè... fatemi capire, una missione così faraonica per dispendio di mezzi e soldi per salvare il mondo sarebbe basata sulla casualità di un tipo che bussa alla porta di un laboratorio supersegreto della NASA? bah...
il protagonista parte per un viaggio interstellare con la leggerezza e la disinvoltura di chi va ad una gitarella fuori porta, la figlia che resta fino a 40 anni una piagnona lamentosa per l'abbandono del padre. Sempre il protagonista sembra partire così, dalla sera al dì, d'accordo che era un pilota, ma quando si sarebbe addestrato per la missione?!
Non c'è la minima caratterizzazione dei personaggi, la minima evoluzione psicologica, dialoghi buttati lì. Toni troppo spesso esageratamente melodrammatici. Il finale diviene poi un pasticcio dove non si capisca più nulla e si fa fatica a seguire. Citazioni poi a piene mani da 2001... Nolan... insomma, se vuoi scimmiottare Kubrick cerca di mostrarti all'altezza della situazione.
Forse riponevo troppe aspettative in questo film: speravo veramente di trovare qualcosa in grado di sorprendermi e stupirmi. Invece mi son trovato di fronte ad una pellicola di un Nolan indeciso se fare un blockbuster commerciale o un' opera d'autore alla Kubrick. Il risultato finale e' probabilmente piu' vicino al DePalmiano "Mission to Mars", con piu' di qualche saccheggio da "Contact", che non all' Odissea Kubrickiana (nonostante venga citata continuamente). La parte sulla terra, soprattutto, e' caratterizzata da un sentimentalismo condotto in maniera stranamente melassosa e retorica dal regista (in qualche momento mi ha portato alla mente quasi il rapporto Willis/Tyler di Armageddon...sei Nolan... non Bay). Quello che non mi ha convinto per niente e' che il film richiede dosi da cavallo di sospensione dell'incredulita', pero' questo stride con l'approccio "realistico" e "scientifico" scelto dal regista. Quando vedi un "Armageddon" o un "Deja-Vu", sai in partenza che sono delle calle, ti metti l'animo in pace ed accetti le frescacce a ripetizione o le rambate
per esempio, tipo l'aggancio alla stazione rotante impazzita
, ma quando un film -come in questo caso- vuole esser preso sul "serio" allora cambia molto. La questione non è se le ipotesi (Fanta)scientifiche siano verosimili, ma che, nell'ambito delle stesse, troppe cose sono gettate li', incoerenti, illogiche, forzatissime o buttate in caciara.
Per esempio, come qualcuno ha già evidenziato: la spiegazione "wormhole for dummies" fatta tra il top degli ingegneri.... capisco che si debba "spiegare" il concetto al pubblico, ma è l'artificio narrativo scelto per farlo che non funziona ed è completamente senza senso logico in quel contesto, questo è il punto. In primis se lo spiegano (per di più in maniera elementare e non tecnica) tra soggetti che dovrebbero già saperlo e poi non si capisce perchè debbano aspettare di essere nello spazio per farlo.... magari nella fase di preparazione della missione... così, tanto per... La NASA organizza la spedizione DECISIVA per salvare l'umanità e non ha UN pilota esperto?!? La NASA??? Al punto che deve ringraziare la botta di cùlo -dal punto di vista NASA- di MmC, ex pilota, che gli arriva a cecio? E Nolan, secondo me consapevole della càzzàta, fa biascicare una mezza spiegazione a Caine, abbastanza risibile. Soluzioni complesse mandate in codice morse (!!) attraverso la lancetta dell'orologio (!!!), con possibilità di errore di comunicazione e di trascrizione elevatissime (oltre a dover imbroccare esattamente il punto di inizio dei dati/equazioni...)... cioè, arrivati a superare le dimensioni e a manipolare la gravità ecc. non c'è un modo più sicuro e chiaro per mandare gli elementi che salveranno la razza umana? Caine che è già vecchio e 23 anni dopo è praticamente identico. Ecc.
Anche sul piano strettamente visivo l' ho trovato bello, sì, ma non così sensazionale; per dire, il paragone, sotto questo profilo, con "Gravity" (che era un virtuosismo fine a se' stesso), vede Nolan preso a pizze in faccia daigli interminabili piani sequenza e dalle coreografie maestose di Cuaron. Anche gli attori... boh... non mi hanno colpito particolarmente, specie le 2 donne. Deludente, dunque, ma non da buttare, esagererei se dicessi cosi': dei segmenti sono molto validi e coinvolgenti, c'e' un robot assurdamente "monolitico" (considerato che deve muoversi in spazi angusti) ma che alla fine colpisce e ricorda GERTY di "moon", la colonna sonora di Zimmer e' splendida (anche se in qualche momento usata in maniera fastidiosamente manipolativa) e viva anche a sé stante, il film non e' mai noioso, oltre che tecnicamente di alto livello (ma si sapeva) e con qualche intuizione visiva notevole (tipo il finale Escheriano)... E' che speravo non dico nel capolavoro, ma in qualcosa di piu' originale e sorprendente di una frullatura, seppur di classe, di film precedenti piu' o meno recenti e, soprattutto, sono uscito dal cinema con la sensazione che non lo rivedrò, il che con Nolan (Batman a parte) non mi era ancora mai capitato; anzi, in questo caso, come non mai, il regista mi è sembrato più un abile incartatore di scatole semivuote, che ti lascia l'illusione di aver visto un film più pieno di quello che in realtà è.
Escludendo la trilogia del cavaliere oscuro e Inception(comunque interessanti) il cinema di Nolan non mi è mai dispiaciuto. Alla fine mi sono sparato anche questo "Interstellar" è il difetto acquisito da questo regista nelle sue ultime produzioni è sempre li presente come un'avvoltoio.... Prolisso,è tanto prolisso,inutilmente prolisso.....ma perchè?...mi chiedo questo... Voglio dire,si tratta di un'ottimo regista,che sa valorizzare il cinema.....possibile che non riesce a capire che se un film dura 2 ore deve essercene una ragione valida?...eppure sembrava che inizialmente lo sapesse bene.... "Memento","Insomnia","The prestige",sono tutti ottimi film,che durano quello che serve,dal buon ritmo.....invece adesso no; adesso allunga la brodaglia quasi a voler raggiungere il minutaggio da "Super kolossal" a tutti i costi.... Una sceneggiatura deve essere lunga e articolata se lo richiede il soggetto o se presente qualche motivazione stilistica/artistica.....su la Trilogia di Batman,Inception e questo non c'è nessuna motivazione simile....è solo prolisso.... "Interstellar" è un bellissimo film; mi ha suscitato diverse emozioni; ci sono inquadrature e riprese molto efficaci; presenta una fantascienza che oggi è assai difficile trovare,ma quella prima mezz'ora è davvero macchinosa e troppo difficile da digerire. Si ripresenta il solito problema; impiega 10 minuti per raccontare qualcosa che basterebbe la metà del tempo......non asciuga,si dilunga troppo e non ci sono motivazioni plausibili in questa sua scelta..... Non mi andava di nominare Kubrick nel commento di questo film,anche perchè le scene,le inquadrature o gli elementi che lo ricordano sono presenti solo per omaggiare; il fatto che Nolan abbia tirato fuori 2001 è per questo,e lo si vede da come è girato il film...non ha voluto plagiare ne sostituire niente...non è così idiotà.... Tuttavia ho voluto nominare la pellicola di Kubrick per rialacciarmi al discorso della tempistica. Anche Kubrick utilizzava 4 minuti per far vedere una base orbitante che girava nello spazio,ma in quel caso c'era tutta una componente poetica,teologica ed interpretativa; era un film con un linguaggio diverso; con uno scopo diverso.....in quel caso 2h 30 minuti avevano un senso.... Se lascio perdere 2001 e nomino "Ben Hur" il discorso non cambia; in quel caso non si sente la pellicola arrancare perchè i dialoghi giustificano ogni singolo minuto.....lo stesso "Titanic" di Cameron(per quanto blockbuster) giustifica meglio la sua durata..... "Interstellar" decisamente no....il prologo è qualcosa di agghiacciante... Non voglio dire che non ci sia importanza all'inizio del tutto,anche perchè ci sono molteplici cose che tornano nel finale,ed alcune di esse contribuiscono a dare quella carica emotiva che valorizza molto la pellicola(anche se mirata un tantino),però alcune parti sono proprio inutili(un esempio?....l'inseguimento nel campo di grano....il dialogo a scuola con gli insegnanti...ecc..ecc...); arricchivano un pò,ma considerando tutto quello che doveva essere raccontato,si potevano tranquillamente depennare...... Comunque la durata non è il solo difetto presente; anche la narrazione è spesso confusa,i dialoghi troppo costruiti e volutamente complicati,quando invece alcune cose potevano essere raccontate in modo più semplice e meno intrecciato; non aveva senso cercare di rendere il loro viaggio così complesso nei dialoghi,forse sarebbe stato più saggio dedicare spazio al viaggio e al fascino della galassia,inserendo qualche considerazione dei personaggi,ma senza cercare di renderlo troppo "impegnato"(ma semplicemente perchè non serviva...appesantiva il tutto e sarebbe stato più saggio spiegare le varie teorie scrupolosamente nel prologo;cosa che fanno solo in modo approssimativo per tornarci poi dopo la partenza della navicella)... Ci sono alcune banalità che già altri hanno riscontrato(come l'incredibile capacità di Cooper nel pilotare una navicella dopo anni di agricoltura e senza un fottutò "ripasso" nel simulatore....così come tutto il discorso del linguaggio binario ecc..ecc....),ma in fondo queste imperfezioni sono coperte abbastanza bene dal comparto tecnico(superbo),dalle componenti emotive(mirate ma funzionali) e dal messaggio di fondo,che anche se un pò preconfezionato,riesce comunque a lasciare il segno. A livello interpretativo non c'è niente da dire; Mattehew McConaughey se le cavata egregiamente direi e il resto degli attori reggevano in modo decente la baracca(anche se Matt Damon l'ho visto alquanto sacrificato....anzi forse non serviva proprio...). Ad ogni modo si tratta di un ottimo film che mostra palesemente le qualità di un Nolan che dovrebbe cercare di ridimensionrsi un tantino,cercando di sviluppare i suoi film senza per forza creare un mattone anche quando non serve.... Ho fatto una marea di osservazioni,però vi confesso che il film mi ha catturato molto e lo ritengo interessantissimo; alcune cose sono davvero memorabili e non lo si può di certo definire superficiale. Tuttavia ho trovato molto più originale "Moon",che per quanto parli di tutt'altra tematica(ma poi fino ad un certo punto),era decisamente più originale ed intrigante nella sceneggiatura(magari meno commovente e più carente nel budget,ma da una parte è un pregio,dato che la lacrima facile è un'asso di cuori per i produttori di Hollywood). Concludo dicendo che il film è anche molto "astuto".....è raccontato miscelando gli ingredienti della fantascienza impegnata con altri più vicini alla fantascienza da Blockbuster; il risultato è un film che acchiappa in un sol boccone una fascia di pubblico spropositata....e lo fa con rispetto verso lo spettatore,considerando che tutto sommato non si discota poi molto da quello che trasmettevano determinati film di un tempo,oggi sempre più rari....
Il voto scaturisce dalla media tra apparenza (effetti visivi e sonori: 8) e trama (dialoghi e storia: 0). Qui di seguito la mia personale opinione sul film, piena di spoiler.
La trama inizialmente appassiona, ma dopo la prima mezz'ora si trasforma in un'apocalisse di incongruenze e sciocchezze: 1) Pur essendo in un mondo povero e al limite della sopravvivenza, la NASA riesce a trovare trilioni di milioni di dollari da spendere per mandare una dozzina di astronavi in giro per lo spazio…
2) Qual è il senso del drone indiano che sorvola i campi???
3) Cooper, ex astronauta ormai divenuto agricoltore, riesce agevolissimamente a pilotare e gestire un'astronave intergalattica, nonché a sorvolare ed aggirare buchi neri. Imparando tutto il piano di viaggio e i comandi della navicella spaziale nel giro di... qualche giorno???????
4) Il viaggio verso il wormhole di SATURNO, che dista la bellezza di circa 1.33 MILIARDI DI CHILOMETRI dalla terra, viene affrontato in estrema tranquillità e spensieratezza, come se fosse un picnic di campagna, senza alcuna turbolenza, asteroide, meteorite, o tempesta magnetica. La visuale dello spazio appare sempre così pulita, serena e tranquilla che quasi quasi mi verrebbe di prenotarvi una bella vacanza…
5) Dopo tutta l'odissea compiuta, il nostro impavido eroe si ritrova all'interno del buco nero. Con tutte le possibili destinazioni, dove porterà mai questo buco nero??? Nella biblioteca della figlia!!!!!!! Ma certo!!! E, tramite l'alfabeto morse, riesce a comunicarle i dati quantici del black hole e tutto quello che serve per risollevare completamente le sorti dell'umanità…
6) Alla fine, con la specie umana quasi sull'orlo del baratro, senza risorse economiche né umane, spunta la figlia di Cooper che dicendo: "Eureka" risolve tutti i problemi del mondo: nel giro di quarant''anni circa, infatti, l'umanità costruisce UNA BASE INTERSATELLITARE QUADRIMENSIONALE SU SATURNO!?!?!?!?!?!?????
7) La forza dell'amore che supera ogni ostacolo, anche interstellare, rappresenta la ciliegina sulla torta, a coronamento dell'apocalisse di minch..te scritte dal mio regista preferito (lo è davvero!).
Il cinema è meraviglio, partiamo da questo presupposto. Commentare questo film è molto difficile, sia per i contenuti che per il nome del regista. Un regista che viene considerato da molti un genio, uno che sicuramente "arriva" a tantissime persone in tutto il mondo. Christopher Nolan ha un potere, riesce ad usare un linguaggio sgangherato ma comprensibile, un linguaggio che le grandi masse colgono in pieno. Non è assolutamente un visionario, ne un narratore cinematografico vero e proprio. Il potenziale di Interstellar è tanto buono quanto pericoloso, un'opera simile può funzionare ed essere considerata tale solo a fronte di una grande sceneggiatura, ancor prima di una grande messa in scena. Il grave problema di questo film è la totale incapacità di Nolan di narrare visivamente, di creare immagini iconiche difficili da dimenticare. Un attore non deve spiegare quello che succede, deve viverlo. E' il regista, con la sua macchina da presa, i suoi movimenti e il suo linguaggio cinematografico che deve evocare, emozionare, colpire... restare. Interstellar "emoziona" e colpisce principalmente per il grande impianto di produzione sonora e musicale, di una potenza emotiva ed artistica di altissimo livello. Cinematograficamente parlando invece, in più di due ore di film, c'è a mio avviso solo una scena ben riuscita e costruita. Quella della partenza di Cooper, raccontata in maniera SEMPLICE e forte. E' la semplicità, l'unica cosa che funziona in questo film... e purtroppo Interstellar di "semplicità" ne ha ben poca, al contrario ha moltissima verbosità. Una verbosità data dall'incapacità del regista di raccontare, uno dei limiti già presenti in tutti i suoi film, che qui emergono in modo impietoso. Voler dare risposte che non si conoscono è ben diverso dal provare a suggerirle, a mostrare una visione. Non sono uno schizzinoso che cerca il pelo dell'uovo in ogni film ma qui cadiamo spesso in scelte stilistiche/narrative imbarazzanti, da allievi di Cinema del primo anno... e non lo posso tollerare (o meglio non lo capisco) da un regista che viene considerato genio, o da un film che ha un'approvazione così positiva dal pubblico. Qui sotto elenco i più gravi difetti stilistici e di scrittura di questo film.
- In generale, Nolan risolve un'enigma e una domanda con una spiegazione, i così detti "spiegoni". Un approccio del tutto anticinematografico. Questi spiegoni ovviamente sono dialoghi forzatissimi degli attori che si dicono tra di loro cose che dovrebbero già sapere, in maniera banale ed inutile, solo perchè non si è riusciti a trovare un modo di raccontarlo visivamente o con dialoghi studiati, calcolati e ben scritti. Dialoghi conditi da movimenti di macchina e inquadrature che ne aiutano la fruizione. Per esempio, un'attrice che mi dice che l'acqua è la vita stessa mentre vede il mare, io la vorrei prendere a padellate. Oppure una che mi dice che l'amore trascende lo spazio e il tempo, una che fa discorsi da prima elementare incaricata di salvare il mondo. Poi uno scienziato che spiega ad un pilota/astronauta come funziona un Wormhole, in un astronave, con una matita e un foglio di carta... dopo due anni di criosonno e mesi di addestramento. Uno che sta sveglio 23 anni ad aspettarli e nel rientro in astronave dice "vi sto aspettando da 23 anni" con la sola faccia depressa e un pochino di barbetta bianca incolta a mostrare il passare del tempo. Ci sarebbe molto altro, ma chiudo qui.
- Un altro grave problema è legato ad un limite registico vero e proprio, la sintesi visiva appunto, o la creazione di immagini iconiche, evocative. Per fare qualche esempio, non puoi mostrarmi Jessica Chastain che corre da suo fratello con un orologio in mano (subito dopo avergli bruciato i campi e mentre sta cercando di portargli via la famiglia) che urla a squarciagola "era lui, era nostro padre!!!!" e lui ovviamente impassibile con la faccia da TONNO si fa abbracciare e non dice una parola. Poi c'è sempre la povera e bellissima Jessica che lancia fogli per aria dopo aver risolto la "formula" e grida "Eurecaaaaaaa! Eurecaaaa!... è un classico" si gira e bacia un personaggio inutile, per niente analizzato o raccontato. Poteva baciare un muro e la scena avrebbe avuto lo stesso identico impatto, ovviamente pari a zero. Ma aspettate, vogliamo parlare della morte di Michael Caine? (per di più tutta sfocata) Del modo in cui Nolan affronta il ricongiungimento tra Murph e Cooper? Il modo in cui Cooper dal nulla diventa il centro di un progetto per salvare il mondo? (certo si manda da solo li alla nasa, ma allo stesso tempo comunica dopo un viaggio interstellare a sua figlia da dietro la scrivania di farlo restare.)
- Per quanto riguarda le immagini iconiche, vi potrei fare esempi molto più banali e celebri di quelli che sto per fare, ma cercherò di darvi un'idea. In Jurassic Park, l'immagine di un bicchiere con le onde increspate, che rievocano i passi di un dinosauro in avvicinamento sono il fulcro, sono ciò che manca a Interstellar! Mancano le immagini! Manca il cinema! Un esempio più recente (e di moda leggendo i commenti precedenti) potrei farlo con Gravity, la Bullock nel frame finale che si alza in piedi e "conquista" il mondo, lei che rientra in astronave e si mette in posizione fetale, rievocando un'imminente rinascita. Stiamo parlando di due pianeti diversi ragazzi, di opere riuscite e di valore e di altre puramente di intrattenimento. Ho letto cose agghiaccianti in giro, paragoni con 2001, ma non ha alcun senso. Davvero se Kubrick potesse rinascere oggi farebbe il camionista o il postino. L'unica immagine "iconica" di Nolan può essere la trottolina di Inception, che ovviamente non spiega nulla e non serve a un ca... ma fa figo! Questo si...
Questi gravi difetti vanno appunto (come ho già detto) dilatati e spalmati su più di due ore di film e in molteplici episodi. Passo ora alle cose che ho apprezzato, in primis la musica. Un mix di suoni, con l'organo e musica elettronica e archi davvero ben riuscito. Solo Zimmer può sperimentare e fare cose del genere, basta quella a mettere i brividi e dare un minimo di corpo ad immagini che nel silenzio stenterebbero anche solo a funzionare. Ho apprezzato anche la resa tecnica radicale e nostalgica, niente green screen (proiezioni) e solo pellicola. (35mm e 70mm) C'è poco di digitale e sembra di vedere video originali di vecchi lanci nello spazio, in generale l'intera pasta del film l'ho apprezzata anche se mi aspettavo di più dal punto di vista fotografico. Ci sono imperdonabili errori tecnici, sia nel mix audio per le sale che di ripresa, molte inquadrature sono sfocate in maniera imbarazzante... inaccettabili a simili livelli. Quindi anche tecnicamente non mi ha strabiliato, anzi, mi ha ricordato i film fatti alla vecchia maniera, ma film nella media. Essendo comunque un nostalgico ho apprezzato molto. Ora vorrei venire al voto, quello reale, forse, sarebbe 5 e mezzo. Il film l'ho visto due volte, in digitale e in 70mm, perchè amo il cinema. E siccome con questo film Nolan è riuscito a riempire le sale, a far parlare e discutere le persone, oggi nel 2014... voglio dargli 6. Perchè comunque qualcosa di sincero l'ho percepito, ho visto un uomo affogare per due ore che all'improvviso è riuscito a sussurrarmi un parte di una poesia. Sono un nostalgico, il cinema che piace a me, oggi non piace alla maggior parte delle persone. Ma non è un male, l'importante è che un film arrivi, dopotutto Interstellar parla d'amore, di salvezza, di famiglia, di un padre e una figlia... d'amore... di salvezza... lo fa in 2 ore e 46, ma lo fa ed arriva a milioni di persone. Il cinema è meraviglio, partiamo da questo presupposto. :)
Daje su ma la gente la deve piantare di sparare boiate sul conto di Nolan:"uoilà è il miglior regista esistente e uno dei migliori mai esistiti". Miglior regista esistente cosa? Tarantino cos'è? Uno dei migliori registi mai esistiti dove? Nolan ha fatto due film grandiosi, Memento e The Prestige, ai quali si debbono aggiungere Inception e il Cavaliere Oscuro e basta.
D'ora in avanti farò spoiler quindi siete avvertiti.
E arriviamo a questo film: Interstellar. Oscar sicuro e se lo piglierà di brutta maniera. Ha una colonna sonora fantastica e da brividi. Parte tecnica ineccepibile e ben fatta, insindacabile. E finalmente il film mostra un viaggio, non un semplice viaggio ma un viaggio realistico. Ci si è immersi dentro e si vive lo spazio. Ma vogliamo parlare di altri film sullo spazio? Quello di De Palma? Pianeta Rosso? Armageddon? Gravity? I soliti film sullo spazio prefigurano una missione amuzzo dove gli attori vanno a giro senza sapere veramente il perché, pigliano e vanno. Non si sente il viaggio, vedi solo la missione in corso con gli eventuali problemi annessi: l'astronave si rompe, l'altro si sfava, trovi gli alieni, rimani da solo nello spazio e via dicendo. Qui Nolan trasmette l'emozione del viaggio e lo fa dosando musica e tempistica, ci sono scene totalmente silenziose, altre accompagnate dalla musica, altre più impetuose altre più lente. Questo è un gran pregio del film ma c'è anche da dire che il viaggio è sì vissuto dallo spettatore e dai personaggi ma non totalmente visibile. Quando i nostri escono dalla Terra, essa è inquadrata sì e no quattro volte da lontano o tagliata proprio, i nostri arrivano subito a Saturno e le uniche inquadrature sono due, così gli altri pianeti sono mostrati ma non nella loro maestosità o nella loro completezza. I pianeti e la galassia sono elementi quasi di confine e questo è in parte una pecca in quanto un viaggio spaziale dovrebbe per lo meno configurare una visione totale degli elementi. Altra cosa, la navicella è anch'essa inquadrata pochissimo da lontano, scelta registica ovviamente ma Nolan inquadra nove volte su dieci l'ala della navicella, il che mi ha fatto molte volte storcere il naso. Ma si tratta di gusti personali.
Andiamo a parlare invece dei difetti lampanti e meno del film: Il cast: Il ruolo per McConaughey fu scritturato prima che vincesse l'oscar e balle varie quindi a Nolan va il merito di aver visto lontano. Protagonista e personaggio caratterizzato meglio nonché dà prova di essere davvero un buon attore. Sicuramente la sua non è un'interpretazione da Oscar come a qualcuno di malato viene in mente di dire. L'interpretazione in Dallas Buyer Club è nettamente superiore. Poi abbiamo Anne della fava Hathaway. E già qui parte il boh. Perché? Il personaggio più stupido del film caratterizzato a tratti malissimo, davvero una pena. Dai ma cosa ci fa in un film del genere? E' una buona attrice ma dai. Non è che se l'hai usata nel terzo di Batman te la porti in un film del genere. Personaggio da dimenticare. Ha il taglio di capelli alla Sandra Bullock di Gravity. E' veramente stupida tipo che si impunta per andare sul pianeta solo perché c'è l'amante dall'altra parte sapendo di essere insignita dell'arduo compito di salvare l'umanità. Cioè sei seria? Parliamone. Il personaggio della Chastain gestito bene e scritto bene, apparte il finale ma poi ci arrivo. Brava la Chastain, credibile. Brava anche l'attrice che recita la Chastain da bimba. Ellen Burstyn fa la comparsa. Il figlio del protagonista. Non c'è molto da dire, è un personaggio secondario ma il film non è incentrato sul rapporto padre/figlio e ci sta. Ad un certo punto impazzisce e gli si smina il cervello amuzzo non si sa perché. Il nonno. Perché chiamare l'attore (grandissimo) che mi ha fatto il villain in Dexter? Mi chiamavi un perfetto sconosciuto andava bene lo stesso tanto muore dopo un po'. Mi ha fatto piacere rivederlo. Micheal Caine. Non brillantissimo, giù di corda e neanche caratterizzato benissimo. Matt Damon. Maremma laida Matt Damon è diventato un bonzo, antipaticissimo e personaggio davvero inutile. Stupido come una mina. Dalla funzione cerebrale di un minicicciolo sparato a terra. Poi abbiamo un nigga e un'altro con la barba che è il tipo ganzissimo di American Beauty.
Detto ciò la durata. Diamine 169 minuti troppi. Boia 3 ore. L'inizio è sottotono, poi parte poi ci sono momenti davvero noiosi in cui non succede nulla, poi il film riparte ma si arresta e poi c'è il finale. Durata eccessiva veramente.
Poi ci sono tutti i difetti scientifici/fisici che non sto ad elencare per filo e per segno. Ovviamente durante la visione del film li ho appena percepiti ma non essendo ferrato in materia, e poi chi lo è con un tema di fondo simile tra fisica quantistica e mazzate varie mi accingo ad elencare alcuni difetti palesi o domande inspiegabili:
Perché diamine due astronauti/ingegneri devono mettersi a spiegare cos'è un buco nero? Certo lo fanno altrimenti lo spettatore non capisce ma è abbastanza ridicolo che c'è il nigga che fa il buco sul foglio per spiegare a McConaughey cos'è un Wormhole. E' come se un calciatore professionista spiegasse ad un altro calciatore che cos'è la porta e chi sia un portiere. Come diamine fa McConaughey a spiegare alla figlia tramite CODICI BINARI leggi matematiche ed equazioni complesse per trasportare tutti su un altro pianeta? Come diamine fa McConaughey A SAPERE UTILIZZARE PER FILO E PER SEGNO UN'ASTRONAVE QUANDO PER DIECI ANNI HA FATTO IL CONTADINO? E' un ingegnere va benissimo ma c'è una grossa differenza tra essere un ingegnere ed essere un astronauta. Sto qua va nella base della Nasa, gli affibbiano la missione dopo due secondi parte per lo spazio. Buco di sceneggiatura palese, NON DOVRESTI QUANTOMENO FARE UN CORSO DI ADDESTRAMENTO PER LO SPAZIO? CIOE' VA NELLO SPAZIO ED E' PURE IL COMANDANTE DELLA NAVE. CIOE' UN CONTADINO/INGEGNERE MI FA UN PARCHEGGIO PERFETTO NELLO SPAZIO INSERENDO L'ASTRONAVE DENTRO AD UN BUCO MENTRE L'ASTRONAVE GIGANTE RUOTA VELOCISSIMA. No dai cioè. Ma poi sembra davvero che gli altri ingegneri non sappiano fare nulla. C'è il protagonista che si mette a fare schemi su una lavagna per far capire a TRE SCIENZIATI DELLA NASA COME E DOVE DEVONO ATTERRARE. No dai. Come e perché è avvenuto il drastico cambiamento sulla Terra? Non viene data una spiegazione esaustiva. Poi come ho detto prima, cioè vieni inviato per SALVARE IL MONDO E C'E' LA HATHAWAY CHE FA AGLI ALTRI DI SCENDERE SUL PIANETA SOLO PERCHE' C'E' L'AMANTE. NON SI PUO' SENTIRE. E GLI ALTRI DICONO DI SI' E IL PIANETA OVVIAMENTE E' SBAGLIATO E LO SUCANO DI BRUTTA MANIERA. Una cosa che mi ha infastidito è la morte degli altri due ingegneri. Cioè uno muore letteralmente amuzzo sommerso da un'onda, l'altro muore ESPLODENDO???!! Il bello che a nessuno frega nulla davvero. Son morte delle persone freganulla. Poi arrivati sul pianeta d'acqua, non lo so si fanno problemi sul fatto che non possono andarsene. Appena arriva uno tsunami di 40 KILOMETRI SI CAGANO DI BRUTTO PIGLIANO L'ASTRONAVE E SE NE VANNO. Non potevi andartene da prima invece di farti i drammi? Il computer di bordo. Parliamone. E' la versione minecraft di un non so cosa e poi è ironico. Capisco smorzare l'attenzione ma a tratti è fastidioso. E poi si sacrifica e gli piangono addosso, E' UN MINCHIA DI COMPUTER DIAMINE. Allora le altre due persone morte? Anzi tre se contiamo la fava di Matt Damon che si fa esplodere nello spazio.
IL FINALE. E' certamente un finale ambizioso ma non mi è piaciuto per nulla ed è troppo diamine melenso. Dai ma fatemi morire il protagonista, come diamine si è salvato DA UN BUCO NERO?? E poi ritrova IL MINCHIA DI COMPUTER, CIOE' MI DEVO COMMUOVERE? MA COSA ME NE FREGA DI UN COMPUTER! Poi si scopre che la Hathaway NON E' MORTA, poi c'è il fatidico dialogo tra la figlia e il protagonista che poteva essere reso di gran lunga migliore, dopo tre ore di film il dialogo dura due minuti, poi la figlia affida la missione al padre di andare a salvare la Hathaway e c'è il protagonista in versione Top Gun prontissimo. L'altro figlio non si sa se è morto o vivo. La Hathaway rimane sola sul pianeta della fava a contare le rocce. Giusta punizione per la sua stupidità.
E' un buon film che rivedrò sicuramente e contiene quelle due tre scene davvero emozionanti. L'entrata nel buco nero me l'aspettavo più fantastica e intrippante invece è stata liquidata con poco. Bellissima la scena della singolarità e del Tesseract. Mi aspettavo di emozionarmi di più ma son rimasto deluso, peccato davvero. Ma poi la gente che paragona sto film a quello di Kubrick. Dai basta avete rotto seriamente.
Speriamo che Nolan si riprenda perché dopo il terzo Batman e dopo aver prodotto Man of Cesso sta calando un casino. Si rimetta a fare film con i 5 milioni come per Memento, diamine.
Attesissimo ritorno al cinema "vero" di Christopher Nolan che finalmente lascia la fascinosa calzamaglia di Batman ( ma pur sempre una calzamaglia) per dedicarsi a quel cinema d'autore che solo Hollywood e i suoi pochi uomini giusti, riesce a coniugare con le esigenze del mainstream.
Interstellar può essere visto come un ideale continuo di Inception, quest'ultimo infatti era un viaggio sulla relatività soggettiva della percezione del tempo mentre Interstellar ci parla della relatività oggettiva Eisteniana. Nolan sembra essere quasi ossessionato dal tempo e dai ricordi e cerca di costruire un grande film epico di fantascienza che riesca ad essere maggiormente aderente alla realtà scientifica. Il rischio Prometheus era dietro l'angolo e non si può dire che il film riesca a filare scientificamente ma ci riesce dal punto di vista narrativo. I detrattori dalla penna rossa hanno, giustamente , sottolineato una debolissima parte iniziale, denunciando come non solo il discorso scientifico mostrasse spesso il fianco ma anche la semplice plausibilità dei personaggi e della storia.
Andando con ordine Cooper è un padre di famiglia vedovo che cresce con l'aiuto del suocero i suoi due figli. Un giorno, tramite misteriosi segnali "esterni" captati dalla figlia, viene a conoscenza di un luogo segreto nel quale si è rifugiata la Nasa per condurre l'ultimo esperimento, ultimo tentativo di salvare l'umanità che nel frattempo è alle prese con una terribile piaga che sta distruggendo la vita vegetale sulla terra. In questa fase iniziale Nolan si lascia prendere un pò la mano e dopo una lunga introduzione sui protagonisti, nel giro di cinque minuti Copper scopre la base Nasa e si trova a viaggiare in un'altra dimensione. Visto la durata fiume del film è palese che si siano dovute fare scelte in fase di montaggio e soprattutto la fase iniziale risente di un brutto montaggio e di tagli pesanti. Effettivamente emergono delle ingenuità veramente palesi, segno che Nolan ha preferito "sacrificare" la parte più squisitamente narrativa per non incorrere nel rischio di tagliare alcune scene nella seconda parte più "tecnica" mettendo a rischio la plausibilità scientifica del tutto.
La seconda parte è quella del viaggio e della scoperta dei nuovi pianeti, Nolan gioca molto su tutti i clichè del genere, dice di ispirarsi al 2001 di Kubrick ma in realtà Interstellar è una versione matura di Contact di Zemeski. Sempre i detrattori dalla penna rossa sottolineano alcune ingenuità scientifiche, se da un lato sono comprensibili visto la complessità dell'argomento, dall'altro non sono palesi per uno spettatore di media cultura e comunque non riguardano mai aspetti fondamentali della trama, per questo motivo non meritano di essere rilevati se non per un discorso squisitamente dialettico.
E' evidente che nel momento in cui ci si incammina in un discorso così complesso è difficilissimo riuscire a trovare una coerenza narrativa al 100% e quindi Nolan non solo è perdonato ma addirittura elogiato. Veramente crediamo che l'improvvisa virata filosofica dei vari Kubrick o Tarkovskij sia stata dovuta solo a scelte squisitamente artistiche e non anche a difficoltà di sceneggiatura? Nolan ha il coraggio di entrare in quel buco nero, ha il coraggio mostrarci un mondo di dimensioni diverse, prova senza abbandonarsi a visioni o presenze oniriche, di rimanere nel piano della realtà e facendolo presenta allo spettatore una realtà inedita, mai pensata, una realtà veramente fantascientifica.
Il coraggio di osare dove nessuno ha osato, di rimanere nella scienza senza abbandonarsi alla metafora fanno questo film coraggioso e straordinario, in un puzzle che non ha la perfezione di Inception ma dove comunque tutto combacia ed anche se manca qualche tassello è difficile notarlo a colpo d'occhio. Solo due aspetti restano abbastanza oscuri nel finale ma anche in questo caso o almeno nel primo, la motivazione è più data dal montaggio che da un vero buco narrativo
1) Verso il finale è di difficile comprensione come mai Cooper dopo aver rincontrato la figlia dopo alcuni anni per lui ed una vita per lei, decida di ripartire subito. E' effettivamente una scelta molto scenica per la conclusione però è anche umanamente sgradevole. Idem con patate il fatto che restiamo totalmente all'oscuro delle sorti dell'altro figlio, anche se fosse morto resta difficile pensare che il padre non abbia fatto nemmeno una domanda e che comunque non fosse minimamente interessato su cosa avessero fatto nella vita i suoi figli. Anche qui si è proceduto per tagli quindi urge la Director's cut 2) Non si capisce quale sia la connessione tra il buco nero e il Warmhole dal quale esce a fine film, veramente una trovata attaccata con lo scotch, una pezza a colori di sceneggiatura che si sarebbe potuta ovviare........non era meglio che Copper morisse dentro a sto benedetto buco nero? A meno che non ci sia l'intento di un sequel...
Perdersi nel contenuto senza citare la grandezza dell'intrattenimento di Interstellar sarebbe un vero delitto. Nolan confeziona 3 ore di adrenalina pura, ci lancia nello spazio senza mai dare tregua, mantiene l'attezione dello spettatore in un vortice emozionante dove il grandissimo Zimmer gioca un ruolo attento ma stavolta più defilato. Splendido il cast ma merita un applauso il cameo di Ellen Burstyn, purtroppo dimenticata da troppo tempo dal cinema che conta e che fa piacere rivedere anche se per poche battute.
Non sapevo che i più grandi scienziati mondiali fossero utenti di Filmscoop. Ma andate a farvi curare, voi coi i vostri buchi di sceneggiatura...sto film è un capolavoro.
Trasuda emozioni da ogni angolo, merito di regia-fotografia-attori-storia-sonoro e tutto quanto. Nolan al momento è il meglio sulla piazza, fatevene una ragione: sono davvero pochi i registi bravi come lui sia tecnicamente che emotivamente.
Il vero cinema è questo, vedere un film di 3 ore e non annoiarsi mai. Non dò il massimo dei voti solo perchè a tratti si faceva davvero fatica a seguire gli avvenimenti, ma il pathos è alle stelle qui.
Risparmiate i paragoni con "Odissea nello spazio" perchè son 2 film nati con una diversa concezione di base. Non è che sol perchè hanno in comune inquadrature di cielo nero e tante stelle, allora è obbligatorio metterli a confronto.
Non merita la sufficienza. Spiegazioni sulla fisica astruse ed errate che non fanno capire niente anche a uno come me che legge e vede molti documentari in materia. Ragionamenti scontati e risvolti prevedibili. Effetti speciali dei pianeti da pianto. Di buono è che un film guardabile e che comunque intrattiene e tiene banco. La regia non è lenta e le quasi tre ore di film scorronno fluide.
Mah... sinceramente da Nolan mi sarei aspettato qualcosa di piu' . Siamo ben lontani da film come Memento o Inception . Chiariamoci, non e' un brutto film, ci mancherebbe. Ma ci sono troppe americanate, troppi buchi nella sceneggiatura, troppe cose che sanno di "gia' visto"... insomma, non e' un lavoro perfetto alla "Nolan" . Alcune trovate sono geniali, ma obiettivamente il film e' troppo troppo troppo lungo. Parere personale: media voti generale decisamente troppo alta.
peccato per il finale.. troppo melenso, in puro stile americano! sennò avrebbe meritato un punto in più!
Sicuramente non il miglior film di Nolan.. Memento, The prestige, Inception e la trilogia gli sono superiori!!
C'è da dire che chi ha commento in precedenza, e lo paragona a Gravity, sta bestemminado! nel senso che Gravity è una c.a.c.a.t.a mostruosa, salvata solo dalla scenografia, per il resto non è un film, è un documentario!
Qui almeno c'è una storia, una trama , un po' di pathos, delle musiche veramente notevoli (Zimmer è sempre una garanzia) e 2-3 scene che secondo me rimarranno impresse nella memoria dello spettatore!( una su tutte vedere spolier)
Comunqe anche a chi non è un amante del genere , sicuramente consigliatissimo!
Sempre tantissime aspettative, campagne pubblicitarie dirompenti e invadenti, e poi finalmente ci si confronta il "capolavoro " di Nolan. Dal punto di vista tecnico gli elogi si sprecano: visivamente parlando siamo ad alti livelli ( non ho visti Gravity), l'attore principale è assolutamente in palla, le musiche di Hans Zimmer mi hanno convinto e soprattutto ho trovato suggestivo il montaggio alternante sonoro-silenzio-sonoro-silenzio che offrono un'idea esatta dello spazio nella quale non si diffonde il suono. Discreta, non ottima, anche la prima parte distopica dell'umanità, seppur vengano tralasciati alcuni punti che meritavano un'approfondimento maggiore. Tralasciando alcuni buchi di sceneggiatura che i commenti prima di me hanno elencato con esaustività, mi accingo a commentare l'ultima parte. Non mi capitava da tempo di commuovermi per una scena in particolare, che mi ha stretto il cuore in maniera sincera:
Quando il protagonista, tornato dal pianeta acquoso, scopre che sono passati 23 anni e che nel mondo la vita è andata avanti e quindi anche i figli sono cresciuti ed hanno costruito una famiglia, etc..
Il problema che secondo me affossa il film, oltre alla sceneggiatura non granitica, è proprio la gestione finale della singolarità del buco nero.
Troppo paraculata che l'umanità nell'altra galassia ha sviluppato la quinta dimensione e quindi anche i dati che permettono alla terra di colonizzare altre pianeti e salvare l'umanità. Alla fine questa umanità altra manda messaggi con la forza di gravità per comunicare e attirare il protagonista nell'altra galassia e salvare l'umanità nella sua linea temporale. Quindi il fantasma dell'inizio non è altro che lo stesso protagonista che è già in atto nella quinta dimensione, perchè stiamo parlando di un loop circolare che configura un paradosso. Un pochino intricato ed alla fine anche abbastanza risibile come soluzione, da Nolan mi aspettavo molto di più.
Le sequenze dopo il buco nero risultano a mio parere un pò confusionarie e poco chiare, anche perchè si salta tutto un pezzo sul "come" si siano concluse le cose. Capolavoro? no, assolutamente no. Buon film? Certamente, e dei momenti che sfiorano il capolavoro ci sono, ma sono numericamente inferiori ai momenti un pò più superficiali e "alla carlona" che la pellicola ci propina. Ho preferito Nolan in Inception, Memento e soprattutto The prestige ( il mio preferito del regista).
Ogni film di Nolan non passa con indifferenza, a dir la verita' mi aspettavo qualcosa in piu' dagli effetti speciali, o di vedere chissa' quali mondi, matthew mi piace nella prima parte del film, nella seconda parte e' monofacciale, anne non mi e' sembrata in gran forma, e molte scene del film girate magistralmente dove serviva il tocco e il viso dell attore per dare enfasi sono venuti a mancare, le musiche sono avanti rispetto al film, e lo reggono molto, c'e' stata una bella scopiazzatura al grande 2001, ma non si avvicina neanche lontanamente a quel capolavoro...insomma almeno per me il film non mantiene il passo della colonna sonora, nolan ha voluto mischiare la lentezza di 2001 alla velocita' del suo girare film e le cose non vanno d'accordo, ovviamente il film lento tipo odissea dev' essere sorretto da una buona storia e dall incuriosire lo spettatore, insomma alla fine della visione dei due film, uno e' un capolavoro inimitabile e l altro un blockbuster, e devo dire che non mi ha nemmeno dato il senso di isolamento che ha saputo darmi gravity, forse il voto che ho dato e' stato anche alto, scopiazzatura anche del finale. Non credo di rivederlo una seconda volta, mentre andro' a ricercare il bluray di odissea
anche se di anni fa il viaggio nel wormhole o blackhole di odissea trasmette delle emozioni che nolan non e' riuscito per niente a dare, siamo 100 a 1 come rapporto, insomma non e' riuscito a darmi quel senso di infinito, smarrimento, isolamento che e' riuscito a darmi kubrik........
Smarrimento… forse è questa la prima sensazione che ho provato uscendo dalla sala dopo la visione di Interstellar. Ho dovuto dormirci un po' su prima di esprimere un giudizio adeguato su questo film e alla fine posso dire di non aver visto un capolavoro assoluto ma un moderno film di fantascienza, che attinge dalla storia del cinematografica del genere. Al di là dell'aspetto fantascientifico però, seguendo lo stile Nolan, il film è impregnato di emotività, sentimenti, filosofia e azione. La narrazione parte a mio parere molto bene, con l'introduzione dei personaggi e della storia non troppo prolisse, ma essenziali nel dare allo spettatore un'idea "spaziotemporale" della realtà descritta. Ho molto apprezzato il fatto , poi, che non ci si soffermi troppo su immagini di addestramenti, preparativi della navetta, ultimi giorni sulla terra etc.. insomma una cosa in stile Armageddon, del resto il tema centrale del film è il viaggio interstellare, è quello che Nolan ci vuole raccontare. Il film, quindi, si sviluppa trasmettendo sensazioni forti tra azione, effetti visivi curatissimi che ci raccontano uno spazio come non era mai stato fatto prima e anche forti sentimenti (mi ha particolarmente colpito la scena in cui Cooper "vive" in pochi minuti vent'anni di vita dei suoi figli). Il film è quindi un grande omaggio al tempo, a quanto esso sia relativo all'importanza che gli diamo, l'uso che ne facciamo e come possa scorrere più o meno lentamente in base ai momenti che viviamo. Il giudizio complessivo è sicuramente positivo, la parte finale può un po' cambiare il giudizio eccellente che avevo fino alle prime due ore e mezza di film. Naturalmente essendo io un grande fan dei Nolan non posso esimermi da una valutazione fatta rispetto ai suoi precedenti lungometraggi. A mio parere forse questo non raggiunge i livelli di film come Inception e Memento, però sono convinto che il giudizio sia anche influenzato in negativo dalle aspettative, se avesse firmato il lavoro con uno pseudonimo forse avrebbe ricevuto più consensi ed in ogni caso ritengo che un film che divide il pubblico è sempre qualcosa di positivo, perché fa discutere e fa ragionare. Magari con il "tempo" ne apprezzeremo ancor di più la grandezza.
La parte finale naturalmente è quella più fuori dagli schemi, più fantasiosa, meno scientifica (per quanto ne so io). Naturalmente non era un saggio di fisica quello che andavamo a vedere ma sempre un sci-fi, quindi una componente di finzione (finction) ci deve essere. Certo io avrei semplicemente concluso con la morte di Cooper nel buco nero e un colpo d'occhio sull'umanità che prova a sopravvivere grazie alle nozioni lasciate alla figlia. Un'altra forzatura che ho riscontrato è quella di passare dei dati di fisica quantistica attraverso il codice morse con una lancetta d'orologio, fatto che mi sembra veramente assurdo. Però alla fine la sopravvivenza di Cooper può essere "giustificata" dall'aiuto di quella società scientificamente superiore che dal futuro ha praticamente salvato la razza umana e che ha quindi conoscenze e possibilità per salvare Cooper. La finzione rimane a mio parere un po' troppo esagerata anche se nei film di fantascienza ho visto di molto peggio. Insomma il giudizio è sicuramente positivo, un film che attinge dal classico e che non manca dello stile tipico di Nolan.
Partiamo dall'inizio: la terra e' prossima al colasso ed allora occorre battere nuove strade (interplanetarie). Ok.. ci sta, ma certo non possiamo dire che si parta con un'ideona cosi' originale eh (ben altro incipit in Memento dello stesso Nolan)! Comunque da qualche si parte si doveva pur partire e quindi passiamo oltre. I punti critici a mio avviso son altri: 1) l'(esagerata!)emotività dei protagonisti (scienziati!) e' la prima nota dolente (se il meglio della nostra razza e' questo... inutile far tanta fatica per salvarla: meglio che si estingua!): a) la fondamentale decisione (da cui dipende la salvezza del genere umano) circa il pianeta su cui fare rotta sembra possa essere influenzata dalla presenza, su una delle possibili mete, di un vecchio amore di una delle 4 persone che compongono l'equipaggio; b) la figlia del protagonista non perdonera' mai al padre che lo stesso l'abbia abbandonata per... voler salvare (anche lui) la razza umana: ok, l'incazzatura ci sta quando la stessa ha 10 anni... ma poi non e' piu credibile quando lei arriva sui 40 (e nel frattempo e' pure divenuta una scienziata): cresci figliola, cresci! c) il protagonista stesso ad un certo punto vuol cambiare rotta dell'astronave.. mandare tutti a quel paese e tornare a casa... (a volte a me accade quando lascio la famiglia per andare a vedere la partita... ma poi non c'e' una volta che esca al primo casello e ritorni a casa. Lui invece, dopo aver superato Saturno, imbucato un paio di buchi neri etc... ha dei ripensamenti e vorrebbe far manovra nell'area dell'autogrill e tornare a casa contromano...). d) lo scienziato "scongelato" aveva inventato "un sacco di fantastiche storie"...solo per far tornare qualcuno a prenderlo: ma era rimasto congelato per anni.. o semplicemente si era fatto di efficaci acidi che reso la mente cosi' fertile? Poi ci sono le solite esasperazioni americane (ma la volontà di Nolan non quella di fare un film "scientifico" che piu' "scientifico" non si puo'?): 1) il protagonista, in un momento critico, per calcolare la nuova rotta da seguire... anziche servirsi di uno di quegl'incredibili computer che l'han portato fin li', la traccia in tre-secondi-tre con semplice pennarello e lavagnetta (e tutti gli altri approvano). Uno cosi' farebbe comodo anche a noi: Renzi, chiamalo subito che questo in due settimane elimina mafia, camorra , corruzione e fan un bib cosi' alla Merkel! 2) la sicurezza dell'atteraggio del solito Matthew su un pianeta mai visto manco in cartolina sconosciuto mi ha ricordato il sorpasso di Rossi su Stoner a Laguna Seca nel 2008... 2) l'astronave madre, quella circolare, perde un pezzo causa una tremenda esplosione... e inizia a girare come una trottola nello spazio lanciando pezzi qua e la': beh.. qual'e' il problema ? C'e' Batman che in 4 e 4'otto assicura un mirabolante aggancio acrobatico col suo "modulo" e poi, dando sapienti dosi di gas con i razzi laterali del suo mezzo, la rimette in bolla in men che non si dica. Nota: l'esplosione all'astronave madre era stata causata da un'imbranato scienziato che quando l'astronave era li'.. ferma ed immobile.. non era riuscito a fare il comodo aggancio col suo modulo (insomma.. uno parcheggia una macchina arrivando a 150 all'ora semplicemente tirando il freno a mano... mentre l'altro non riesce a parcheggiare nell'area park dell'ikea.. quella dove c'e' pure l'omino che ti aiuta a fare manovra...). Tralascio il fatto che il film dura quasi tre ore (con poca fatica lo si poteva "potare" e portare ad 1 ora e mezza/due e renderlo piu' "digeribile"). Vista l'ora la chiudo qui... ma senz'altro avrei potuto trovare perlomeno un'altra decina di motivazioni che mi portano a dare un modesto 6.5 a questo film (il mezzo voto lo aggiungo solo perche' mi piace la fantascienza...). Caro Kubrick.. sei cosi' lontano che Saturno in confronto mi par dietro l'angolo...
Non c'e' dubbio che, umanamente, sia il piu' importante film di fantascienza contemporaneo da circa due decenni a questa parte. "INTERSTELLAR"resta un esperienzacvisiva e filosofica da non perdere. Nolan raggiunge il massimo quando racconta lo zenith temporale sul destino dell'uomo, e la grande forza utopica di un'umanita' che cerca nell'esistenza ultraterrena la sua massima ispirazione. Filtra pertanto una "salvezza universale" che puo' sembrare retorica, ma drammatocamente realista. Il mondo di "Interstellar" non e' piu' il sogno falista degli anni sessanta, ma una concreta, per quanto incredibile, possobilita'. Sono mondi paralleli, terreni o cosmici, che ambiscono a colmare misteri costruiti attorno al primo uomo sulla luna, con buona pace dei referenti idrologici. Qualche dubbio sul piano tecnico-stlistico permane, v. verso l'epilogo finale dove sembra di rivedere un remake di Amabili resti di P. Jackson. E' quando Nolan si ricorda troppo di se stesso e diventa autoreferenziale. Ma poi la lotta cosmica tra due uomini (eccellente Matt Damon), e la solitudine di Anne Hathaway nei panni della figlia di Michel Caine (un sorprendente 82enne in piena forma) restituiscono un "Corpo vitale" che travolge ogni aspettativa. E il massimo stupore racconta un'Infinito che si stringe attorno a noi, per decenni di vita, a catturare il monolite Kubrickiano che reckama salvezza umana o nostalgia per la lontananza. Due oppisti mondi anche nella vita
Recensione da Lungoibordi http://www.lungoibordi.it/interstellar/
Mettiamola così: Nolan aspira a diventare Kubrick (gli piacerebbe) come Sorrentino aspira ad essere Fellini (e, anche qui, gli piacerebbe). Aggiungiamo anche che quando lo stesso Christopher Nolan ha paragonato questo suo ultimo lavoro a 2001: Odissea nello spazio abbiamo tutti pensato avesse pisciato fuori dal vaso. Innanzitutto perché 2001 è considerato uno dei primi cinque capolavori assoluti della storia del cinema. Poi perché paragonarsi a Kubrick, diciamocelo, è sempre una cosa di cattivissimo gusto. Interstellar era forse il film più atteso dell'anno e, visto che negli ultimi tempi il mondo della cinefilia sembra essersi diviso tra coloro a cui Nolan piace e coloro a cui fa ******, metto le mani avanti e vi dico subito come la penso. Sarò sincero. A me Christopher Nolan piace e pure parecchio, per tutta una serie di motivi che rischierebbero di rendere questa recensione infinitamente lunga. Mi limito quindi a dire che, gusti soggettivi a parte, indubbiamente stiamo parlando di un professionista che sa come intrattenere il suo pubblico e tenerlo incollato alla poltrona per due o tre orette buone. Se parliamo di cinema di intrattenimento, è innegabile che Nolan sia attualmente tra i migliori registi sulla piazza. I suoi punti di forza? Fondamentalmente l'abilità e la furbizia che ha sempre dimostrato in fase di post-produzione (come lavora lui col montaggio e, soprattutto, col montaggio sonoro ad Hollywood ce ne sono pochi). In poche parole, Nolan è uno che dirige tutto sommato bene (di questo ne parleremo più nel dettaglio tra poco) ma che soprattutto sa come e quanto scremare le pellicole con cui lavora. Se è vero che i suoi lavori difficilmente vanno sotto le due ore di durata, è anche vero che tutto ciò che mostra al pubblico risulta sempre indispensabile per la comprensione del film stesso, senza che vengano mostrate scene inutili. Detto questo, mi sento di dire che conosco abbastanza bene Nolan da aver capito quali siano i suoi pregi e quali i suoi (innumerevoli) limiti che gli impediscono di essere considerato, almeno a mio avviso, un maestro del cinema. Innanzitutto (e questo è il primo enorme tallone d'Achille del regista inglese) nei film di Nolan di "artistico", in senso lato, c'è poco o nulla. E mi riferisco a tutti quegli aspetti in base ai quali una pellicola andrebbe giudicata: sceneggiatura, inquadrature, montaggio, recitazione, fotografia e via dicendo. Dal lato tecnico, che i suoi lungometraggi denotino una regia eccessivamente fredda è cosa risaputa. Aggiungiamoci che Nolan è uno che il senso estetico non sa manco dove stia di casa. La resa fotografica dei suoi film o è piattissima o più in generale fa schifo. I personaggi femminili sono visivamente scialbi e in alcuni casi pure poco curati (resterà nella storia il make up orribile di Marion Cotillard ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno). I colori, poi, per Nolan fondamentalmente non esistono, o perlopiù si limitano a un'accozzaglia di nero, grigio e blu scuro, che hanno lo scopo di rendere le atmosfere cupe perché così è più "fico". E anche volendo evitare di addentrarci troppo nei meriti della tecnica cinematografica, bisogna dire che la filmografia di Nolan è sempre stata fondamentalmente esente da particolari guizzi di regia, eccetto i soliti flashback/spiegoni finali che indirizzano lo spettatore verso l'inflazionatissimo giochetto del "Aaaahhhhhhhmmm, aaaadeeeessoooo hooo caapiiitooo tutta la trama del film!" o i cliffhanger piuttosto banalotti e in certi casi pure abbastanza inutili (vedi la trottola di Inception). A tal proposito, aggiungiamoci pure che il regista in questione è uno che si prende sempre un po' troppo sul serio (ma talmente tanto da ritenere plausibile che un tizio vestito da pipistrello combatta il crimine in un tanto decantato contesto "realistico") e che difficilmente si mostra ironico o divertente (non che a Nolan stesso gliene freghi qualcosa di risultare simpatico, però sorbirsi tre ore di film senza neanche sorridere mezza volta eccheppalle!). Nolan, in poche parole, più che un esperto regista mi è sempre sembrato un creatore di videogames, uno a cui piace articolare (e incasinare) i copioni dei suoi film manco fossero capitoli di Final Fantasy (delle volte per capire a fondo un suo script bisogna rivedersi il film almeno una volta e, francamente, questo è un modo di fare cinema che detesto e trovo scorretto). È, indubbiamente, un astutissimo produttore. Nel senso che si comporta da produttore anche quando si trova a fare il regista, riuscendo a inserire nei suoi lavori sia marchi pubblicitari in maniera più o meno celata (impossibile non citare l'esempio del Fernet Branca) sia battutacce qualunquiste che manco Beppe Grillo (vedi, sempre ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno, la sparata di Bane sul mondo della finanza "Se non ci sono soldi da rubare, allora perché voi siete qui in una borsa valori?"). Bene. Con Interstellar ci aspettavamo tutti da Nolan un notevole balzo in avanti rispetto ai precedenti lavori, sia in termini di contenuti che di forma. Da un lato perché stiamo parlando di un regista che, nonostante le lacune di cui sopra, ha sicuramente del grande talento. Dall'altro perché, dopo la lunghissima parentesi della saga di Batman, è ragionevole aspettarsi che un regista del calibro di Nolan voglia dimostrare di saper masticare una materia più "alta" rispetto a semplici film di supereroi. Dunque. Interstellar è un film di supereroi? No. Anzi sì. Per capirci, il plot di base è questo: in un mondo devastato da una piaga che sta distruggendo ogni forma di sostentamento per l'uomo, Cooper è un ex-ingegnere costretto da anni a lavorare controvoglia come contadino. Finisce per caso in uno stabilimento segreto della NASA, dove alcuni ingegneri ed esperti scienziati vedono in lui la speranza di salvezza per la razza umana e gli affidano così, abbastanza sulla fiducia, il comando di una missione volta alla ricerca di nuovi pianeti abitabili. Al nostro eroe non servono addestramenti di sorta e non serve nemmeno che si sgranchisca le ossa coi comandi di bordo di uno shuttle. Pilotare un'astronave a quanto pare è un po' come andare in bicicletta: se sapevi farlo fino a dieci anni fa sai farlo benissimo anche adesso. Sceglie quindi di compiere un viaggio, quasi certamente di sola andata, per tentare di "salvare la razza umana" (testuali parole affidate al personaggio di Michael Caine). Ora, diciamolo subito per non creare equivoci: Interstellar è molto diverso dai soliti film di Nolan. È più legato alla spiritualità e alla sfera affettiva piuttosto che alla razionalità o all'etica. Non è il solito regista freddo e calcolatore che dirige film confezionati quasi appositamente per nerd. Interstellar, in altre parole, si rivolge a una fascia di pubblico ben diversa. Se parliamo di regia in senso lato, il salto di qualità rispetto ai precedenti lavori del regista inglese è enorme, e lo si intuisce già dai primissimi fotogrammi. Le inquadrature hanno una forza visiva che francamente ricorda molto quella dei grandi capolavori del cinema. Il tutto accompagnato da una colonna sonora che, a mio parere, è la nota più positiva di quest'opera. Le musiche di Hans Zimmer sono fiche (e fin qui nulla di strano) con l'aggiunta che questa volta non risultano ripetitive fino allo sfinimento e, soprattutto, l'utilizzo che ne fa Nolan in fase di montaggio è P-A-Z-Z-E-S-C-O (in questo sì, Interstellar è molto simile al capolavoro di Kubrick). È ben interpretato, anche se non si riscontrano performance attoriali strabilianti. Matthew McConaughey (sì, Nolan è molto abile a scegliersi attori sulla cresta dell'onda) è indubbiamente bravo, ma non è neanche lontanamente paragonabile a quello di Dallas Buyers Club. Certo, stiamo parlando di un attore che (a differenza del nostro povero e amatissimo Di Caprio) ha una presenza scenica paurosa. Bene poi il resto del cast, tra cui, a mio parere, spicca Jessica Chastain (il personaggio femminile più ben scritto dell'intera filmografia di Nolan). Andiamo con le note negative. Parto da quello che è indubbiamente il primo enorme limite di questo film: gli spiegoni. Praticamente Interstellar è strutturato in modo tale che ogni dieci minuti lo spettatore debba assistere a un brainstorming tra i protagonisti intenti a discutere sulle più disparate e incomprensibili teorie della fisica. E ok, potrete dire che l'intento del regista fosse quello di articolare la trama su un terreno che fosse il più realistico possibile, preferendo aggrapparsi a leggi oggettive della fisica piuttosto che sfociare nella fantascienza più astrusa. Domanda: e chi se ne frega? Ma soprattutto: c'era davvero bisogno di ricorrere a delle spiegazioni così noiose e intricate? (Nolan, lo sappiamo, non è uno che conosce il concetto di semplicità). Non mi vergogno a dirlo: a tratti non ci ho capito davvero un ***** di questo film. Ed era una cosa che, ad essere sincero, temevo ancor prima di entrare in sala. Perché, ripeto, Nolan lo conosco e so benissimo che non è uno in grado di trasmettere un concetto per immagini, quanto piuttosto uno che adora sentire i propri personaggi blaterare per ore su robe pallosissime da nerd. C'è un'unica scena in cui viene fatto ricorso al visivo più che al parlato per spiegare l'ennesima legge scientifica, permettendo al protagonista, e quindi allo spettatore, di capire il funzionamento dei viaggi interstellari non per mezzo dei soliti discorsi scassa***** (o per lo meno non solo) ma letteralmente con l'ausilio di carta e penna in modo da far arrivare il concetto anche a gente, come me, a cui di teorie della fisica non può fregar di meno. Male poi lo sviluppo della trama nel complesso. E non mi riferisco tanto ai soliti buchi di sceneggiatura nolaniani (non li elenco perché sono troppi ma chi ha visto il film sa a cosa mi riferisco), quanto al fatto che troppo spesso si ha la percezione di una sceneggiatura tirata per le lunghe. Per farla breve, la parte centrale è trooooooooppoooooooo leeeeeeeeentaaaaaaa e soporifera. E lo so che è una cosa bruttissima da dire, ma complessivamente dura troppo. E credetemi se vi dico che qualche settimana fa mi sono sorbito quel pappone de Il regno d'inverno (tre ore e venti filate di film senza intervallo) e mi ha pesato infinitamente meno rispetto ad Interstellar. La fotografia è sempre scialbissima, ok, ma un po' meno del solito (ma qui il merito è di Hoyte Van Hoytema che aveva già fatto un lavoro eccellente con Her). E, finalmente, allo spettatore è dato modo di osservare una gamma di colori che non si limiti più al nero e al grigio scuro. In conclusione? Stiamo parlando indubbiamente di un film avvincente e soprattutto diretto con maestria. Ciò che francamente mi ha spiazzato è la brusca deviata dalla fisica più teorica alla spiritualità sentimentale. E il tentativo di conciliare le due componenti. Il cambio è destabilizzante. Io l'ho digerito poco. Magari a voi farà un effetto diverso. Però, ve lo chiedo per favore. Non provateci nemmeno a paragonarlo a Gravity. Meno che mai a 2001: Odissea nello spazio.
Quando si vuole eccedere per sfociare nel capolavoro si devono accettare anche le giuste critiche. Il film parte solido e la prima metà parrebbe anche buona (almeno per me), concordo con chi dice che è troppo lagnoso sul piano sentimentale, comunque mi avrebbe fatto abbassare il voto solo di un punto, dall' 8 al 7. Ma il buio totale, e non è una metafora, è quando McConaughey va a finire nel buco nero. Quando è in quella specie di riproduzione delle stanza di casa sua e rivive i momenti passati, la voce di sottofondo dice che la struttura è stata creata dall'umanità anni avanti per permettere di cambiare il futuro attraverso il comunicato della formula da lui a sua figlia. Ecco, lui invia la formula complicatissima tramite il codice morse con le lancette dell'orologio (PER L'AMOR DI DIO!). Poi in questo teorico futuro dove l'umanità può creare una struttura capace di agire modificando il passato l'unica trovata che ne esce è questra castroneria? Messa li solo per aumentare l'atmosfera sentimentale del film, il rapporto figlia-padre, l'amore (RI PER L'AMOR DI DIO!). Poi, la scelta su quale pianeta andare a valutare dei due scienziati rimasti in vita, la ragazza innamorata vuole tornare dal suo uomo e vota qual pianeta, e gli alti GIUSTAMENTE si basano sulle percentuali dei dati arrivati e poi si dimostra la scelta sbagliata. Anche qui NOLAN sembra che ci voglia far credere che bisognava seguire l'AMORE perchè era giusto cosi' ecc ecc....MA DOVE? Nel mondo bisogna seguire le probabilità più alte di riuscita, in tutti i campi e non dare retta a queste boiate filosofiche, specialmente degli scienziati nello spazio! PUNTO. Sorvolo sulla spiegazione della distorzione temporale copiata totalmente da "Punto di non ritorno" Di Anderson. Sorvolo su altre piccole cose che comunque contribuiscono a non fare di Interstellar un capolavoro. Una delle poche cose buone è il design alternativo dei robot.
Profondamente difficile valutare quest'ultima fatica di Nolan, che insieme a Tarantino è indubbiamente uno dei registi più talentuosi e visionari di questa generazione. Paradossalmente mi trovo d'accordo sia con i pareri positivi che negativi già espressi, pertanto ho deciso di valutarlo così a freddo, in base alle sensazioni ancora fresche di fine visione. Partiamo subito dicendo che NON è un capolavoro e nemmeno il migliore del regista (per me i capolavori di nolan rimangono l'indimenticabile Memento e l'affascinante The prestige). Anzi è sicuramente il film meno nolindiano di tutti, che punta maggiormente al lato emotivo. Ha i suoi evidenti difetti già evidenziati, fra piccoli vuoti di sceneggiatura e alcune lungaggini di troppo. Lo spettatore però si trova dinanzi ad una scelta: la prima è analizzare il film con occhio critico, storcendo il naso dinanzi alla banale soluzione dell'amore come motore principale che permette di spiegare la teoria delle stringhe e le singolaritá spaziotemporali, mentre la seconda è invece quella di abbandonarsi completamente alla sospensione dell'incredulità lasciandosi trasportare in un lungo ed emozionante viaggio. Ovvero ci si pone nell'ottica di dover fare "un atto di fede" come diceva il buon Cobb di inception. E proprio come inception nolan ci culla, questa volta non in onirici sogni nel profondo della mente e dell'inconscio, ma dritti ai confini dell'universo. Io ho evidentemente scelto la seconda strada. Ho fatto il mio atto di fede. Mi sono emozionato e finita la pellicola ho avuto la sensazione di aver fatto parte pure io a questo incredibile viaggio nelle galassie. Inutile perdere tempo per tessere lodi alla solita cura per la tecnica del girato, fra evidenti strizzate d'occhio a 2001, e vertigini procurate dalla vastità degli spazi. Ormai si sa che tecnicamente Nolan è un maestro, tra l'altro ancora uno dei pochi, insieme al già citato Tarantino, che non si è piegato al volere del digitale e che rimane fedele alla pellicola, dimostrando di essere, prima che regista, un appassionato di cinema. Inutili anche i paragoni al capolavoro di Kubrick. A parte le citazioni e gli omaggi sono due film completamente diversi. Interstellar ha il suo carisma ma non la grandezza e la maestositá di 2001. Uno dei grandi limiti è stata la volontà di nolan di voler spiegare tutto, questa volta senza alcuna trottola, e togliendo forse un pelo di fascino e mistero (e anche di inquietudine) che era parte caratterizzante di odissea nello spazio.
In conclusione comunque le uniche critiche che si possono muovere sulla pellicola sono sui contenuti. Io consiglio di fare un atto di fede. Non provate ad aspettarvi un altro inception con molteplici e fantasiose teorie sul finale da trovare. Non provate a paragonarlo a 2001. Entrate nel wormhole e lasciatevi semplicemente trasportare fino alla fine, e uscirete dalla sala pensando che interstellar è già cult.
Nolan non sbaglia davvero un colpo. Il film è molto bello e, soprattutto, emozionante, per questo gli ho dato un bel voto. Secondo me avrebbe potuto essere ancora meglio, visti i mezzi a disposizione. In parecchi punti fa il verso a 2001, evidentemente il regista ha amato molto questo film. Ma nel capolavoro di Kubrick non vi sono mai cadute di stile o palesi esagerazioni come qui. Parlo per esempio di alcuni dialoghi davvero fuori posto, con membri dell'equipaggio che spiegano nozioni scientifiche davvero elementari agli altri membri (che davvero non dovrebbero avere bisogno di queste lezioncine), a favore del pubblico che osserva. Oppure di palesi esagerazioni durante le manovre della navetta e, soprattutto, degli eventi in prossimità del black hole. (Da qui SPOILER!) Insomma si tratta probabilmente del fenomeno naturale più distruttivo e spaventoso che esista, nel quale vengono letteralmente disintegrati sistemi solari interi, e il protagonista non solo ci entra bellamente e vi comunica col robottino "monolite", ma ne esce pure indenne!!! Insomma non pretendo rigore scientifico a tutti i costi, ma qui hanno davvero esagerato e potevano veramente studiare una parte finale diversa, anche se così facendo hanno potuto girare la bellissima e toccante scena del padre che ritrova la figlia. Il finale vero e proprio poi è davvero buttato lì. Insomma possibile che nessuno negli anni precedenti abbia pensato ad andare a recuperare la Hathaway, e che ci debba andare lui rubando pure una navetta??? Ammetto forse di essere troppo pignolo ma dovete capire che stravedo per il regista, adoro la fantascienza e amo l'astrofisica, dunque avevo immense aspettative per questo film. Ma c'è anche da dire che quei pochi difetti che vedo io per altri potrebbero essere insignificanti. In definitiva, non mi ha deluso (e il voto lo dimostra), ma mi ha lasciato un po' di amaro in bocca!
Mi è piaciuto molto. Ovviamente anche io, come il 99,9% di tutti quelli appena usciti dal cinema, parlavo di fisca quantistica, di dimensioni parallele e teoria delle stringhe senza capirci una mazza. Quindi risultato? chissenefrega. Nolan è bravo e le cose le sa fare. Mattew diventa sempre più figo e gli voglio proprio bene.
Per me sta diventando difficile commentare Nolan. Perchè pur riconoscendo i difetti, non riesco a non emozionarmi durante un suo film. O meglio, l'unico momento di sconforto l'ho avuto con Rises, ma quella roba era oggettivamente una merdà. E una caduta la si perdona a tutti. Interstellar, al contrario, me lo sono goduto, tre ore che volano via incollandoti alla poltrona. Vuoi perchè il binomio Nolan/Zimmer emotivamente mi devasta, vuoi perchè con quella cinepresa quel tizio ci sa fare parecchio, vuoi per tutta una serie di fattori che superano di gran lunga i problemi legati alla sceneggiatura, alla "banalità" del messaggio finale, o alla discutibilità di alcune scelte (che non sto qui ad elencare, perchè è inutile). Se c'è un autore che ogni volta riesce ad emozionarmi davvero, beh quello è Nolan. E lo dico a costo di sembrare una groupie del cazzò. Ma che ve devo di? Eppure con i registi che amo spesso sono molto critico, ma con lui non lo so, non ci riesco. Mi piace. Vado a nozze con il suo cinema. Quando si autocita, impazzisco. Sarà forse quello, il suo vero talento (fregare la ggggente, dico:)
Io non so neanche da dove partire per spiegare la magnificenza di questo film. Potrei partire dal protagonista...un uomo che guarda in avanti,guarda oltre la mentalità limitata dell'uomo....ma che contemporaneamente continua a mettere al primo posto la famiglia...e che ciò
Non si limita ad essere un mero sentimentalismo del film...ma è uan caratteristica che sarà cruciale nel finale del film
; potrei partire dal fatto di come in sala venissi investito da una mentalità scientifica totalmente evoluta, di come siano stato immensamente trattati tutti gli argomenti quantistici. Poi io 12 mesi fa dissi che Gravity non fu di certo l'erede di 2001 Odissea nello spazio....e invece Interstellar si avvicina eccome a questo ruolo,perchè fa quello che fece questo film 40 anni fa: mostrarci secondo la mente evoluta del regista che sta dietro,la teconlogia e lo spazio...e Nolan anche lui è riuscito a dare spettacolo!!
Insomma senza dilungarsi troppo questo film è...emozione!!Emozione perchè lo spettatore lo travolge letteralmente....lo travolge perchè ci mostra...non so come altro definirlo...una fantasia basata sulla realtà!!!E non lo fa in maniera vuota....i sentimenti dei protagonisti si sentono,la tensione si sente (grazie anche al solito montaggio adrenalinico e sopraffino),ciò che ci viene mostrato riesce ad essere allo stesso tempo crudo ed ottimista,ci viene dato fino alla fine del film uno scenario fantastico che da da pensare,....ma per tutta la durata del film non si perde mai neanche un briciolo di spettacolarità. Non so se abbia reso l'idea di quanto è stato immenso questo film per me,posso solo concludere dicendo che...questo è cinema,grandissimo cinema!!!
Ho considerato inizialmente deliranti e ridicoli i commenti insufficienti per questo film...ma credo che un vero capolavoro per essere tale non può mai piacere a tutti
Veramente una pu*tt*a*nata interstellare. Sarebbe stato meglio non sapere il nome del regista, così si potrebbe pensare ad un errore di gioventù. Invece no, è veramente Nolan.
Il film è un pastrocchio di temi, non uno dei quali viene portato avanti decentemente, con una sceneggiatura densa e vuota allo stesso tempo. Amore, spaziotempo, viaggi spaziali, agricoltura, fantasmi, tempeste di sabbia, pianeti, buchi neri, gravità, codice morse,mietitrebbie, wormhole, e chi più ne ha più ne metta.
Dopo aver perso ore a discutere dei problemi della coltivazione del granoturco, finalmente si parte per lo spazio, così, da un momento all'altro. Una Anne Hataway TERRIBILE, sembrava una bambina frignona messa di forza su una astronave. Ottima attrice per film frivoli come Il diavolo veste prada, zero assoluto per ruoli piu' impengativi. Del resto era la figlia del capo nonchè Alfred di Batman, in qualche modo dove avere la sua parte sull'astronave.
Poi dì la verità Nolan, t'è piaciuto troppo Gravity, altrimenti non si spiega com'è che hai messo la protagonista con lo stesso taglio di capelli di Sandra Bullock, e per fare le scene nello spazio hai fatto copia-incolla dal film di Cuaron. Alcune scene sono quasi imbarazzanti per quanto sono state copiate.
Per non farsi mancare niente mettono pero' un fantastico Robot, dotato di intelligenza artificiale (anche se le mietitrebbie sembrano avere poco piu' di un GPS), con un design parallelepipederico veramente inguardabile, oltre che ingegneristicamente privo di senso... Ah già, gli ingegneri facevano tutti gli agricoltori. Mettiamo anche un paio di schermi con scritte a caso che male non fanno.
Sull'astronave i migliori scienziati ed astronauti del mondo discutono di problemi di tutti i giorni: "Abbiamo fatto un salto avanti nel tempo passando vicino al buco nero, non è che sai un modo per tornare indietro o recuperare qualche anno?" con la stessa legerezza in cui ci si ferma ad un semaforo chiedendo indicazioni.
Tralasciamo la scena sul pianeta di sola acqua, perchè quando ho visto che si formano ondate di km in un mare profondo 25cm ho preferito chiudere gli occhi, tappare le orecchie e dire "No no no no no no la la la la la chiamatemi quando è finita questa parte".
Eccoci sul pianeta di ghiaccio, dove un Matt Damon in un ruolo molto significativo fa idiozie senza senso che portano alla sua morte, fra altre scene fra relitti spaziali prese direttamente da Gravity, dove la Bullock è stata rimpiazzata con photoshop mettendo la Hataway.
Non dimentichiamo che McCounaghey si stacca dall'astronave e si suicida, perchè non voleva essere da meno a Clooney.
Raggiungiamo finalmente il buco nero, in cui il robotto spaziale nonchè McCounaghey arrivano perfettamente integri nonostante attrazioni gravitazionali che possono piegare la luce, e vedono una curiosa quando priva di senso rappresentazione delle 5 dimensioni.
Qua McCoso comunica con la figlia in morse (cioè, nel film si sta manipolando lo spazio tempo e l'unica cosa che McCounaghey riesce a fare è far cadere libri... ), ed in morse trasferisce alla figlia una complessa formula fatta di radici quadrate e lettere greche.
Quello che c'è dopo preferisco non commentarlo, perchè è qualcosa di aberrante, meno male che avevo avanzato qualche pop corn.
Un grande viaggio nell'immensità cosmica e, come al solito, nei sentimenti e nelle fragilità umane. Finalmente i due fratelli rendono l'omaggio dovuto al grande Stanley. Quelli che parlano di buco nella sceneggiatura o nelle teorie scientifiche sono gli stessi che guardano al dito invece che alla luna. Qualche eccesso nella regia e nella recitazione, che non sarebbe sucesso a Kubrick
Convenzionale, formale, didascalico e in definitiva cerchiobottista, Interstellar è in sintesi la summa del Cinema di Nolan, ma dei suoi lati peggiori.
Non sono particolarmente amante della fantascienza e film di viaggi spaziali ecc, a parte per lo stupendo 2001 odissea nello spazio, ma questo Interstellar mi ha colpito profondamente lasciandomi a bocca aperta per la sua bellezza e pensare al film anche una volta uscito dal cinema (penso che lo andrò a rivedere)! La durata di quasi 3 ore non si sente, tiene con il fiato sospeso per quasi tutta la sua durata non annoiando mai! STRACONSIGLIATO
Vorrebbe essere, ma sa benissimo che non è. Diciamo che i fratelli Nolan si sono piegati all'intrattenimento. Tanta carne al fuoco di cui si preferisce solo scalfire la superficie. Credo che la potenza visiva ed emotiva possa essere maggiore rispetto al film di Cuaron, ma Gravity è di un livello superiore sotto ogni punto di vista tecnico. Gravity farà scuola, di Interstellar rimarrà , nel prossimo futuro, solo la pregevole e scientificamente valida simulazione di Gargantua, niente di più purtroppo. Il film è valido e vale sicuramente la visione, la pecca più grande è stata quella di piegare la sceneggiatura ad oscillazioni facilone tra filosofia e banalità. Per chi dice che il fulcro sia l'Amore, io dico di no: la singolarità, la ragione e spiegazione di tutto è il nome Murph. L'amore è solo una sfaccettatura del film ( Murph e il padre) , ma c'è anche la speranza (Murph e il padre che vorrebbero ritrovarsi) e l'imprevedibiltà (legge di Murphy, ciò che succede nel corso di tutto il film), il bene superiore e l'egoismo (il professore e Murph). In sostanza tutto il film è costruito per e su Murph.
Lontano dalle aspettative di capolavoro che l'attesa, l'autore e l'argomento hanno generato. La preoccupazione di Nolan sembra essere la ricerca ossessiva della solennità in ogni sequenza, la voglia di misurarsi con i classici del passato per mettere la propria firma nel filone della fantascienza epica. Purtroppo la realizzazione finale non supporta le intenzioni ed il risultato è un ricorso spesso eccessivo ai ritmi lenti, che determinano una durata molto al di sopra delle reali esigenze narrative e la presenza costante, troppo spesso ingombrante, della colonna sonora, solenne e ripetitiva a sottolineare momenti e dialoghi tutt'altro che fondamentali. Ma il vero ostacolo alle presunte intenzioni è la sceneggiatura fiacchissima, e qui aprirei una parentesi: non se ne può più di dialoghi improntati sulla battutina sagace ad ogni emergenza! Certo, non si pretende un taglio neorealista dalla fantascienza, ma se il contesto generale è improntato sulla drammaticità allora consideriamo anche che quando stai per crepare nel vuoto assoluto l'ultima cosa che ti viene in mente è trovare la battutina giusta per apparire brillante agli occhi dei compagni! Aggiungiamo poi buchi logici che vanno al di là della semplice polemica un po' nerd sulle contraddizioni scientifiche
una civiltà talmente avanzata da estendere l'esistenza umana a 5 dimensioni e capace di manipolare tempo e gravità è per forza di cose una civiltà capace di viaggiare nel tempo. Cade ogni necessità di utilizzare Cooper come intermediario ed aspettare che la figlia risolva le equazioni: perchè non comunicare direttamente con gli uomini del 21 secolo e suggerire le soluzioni? Ma poi se nel nostro futuro esiste un'umanità avanzata di milioni di anni evidentemente in qualche punto della storia hanno già risolto il problema e sono sopravvissuti, perchè allora affannarsi tanto per mandare indizi nel passato?
Anche sul versante blockbuster Nolan si muove appena nella sufficienza: poca fantasia nelle ambientazioni dei pianeti "alternativi" ed effetti speciali che non aggiungono nulla a quanto visto da decenni, l'unico shock visivo è vedere quanto sia ingrassato Matt Damon!
Momenti godibilissimi ed emozionanti non mancano. McConaughey all'altezza. Tecnicamente di alto livello. Colonna sonora molto coinvolgente. Cosa c'è che non va? Il film - parecchi che mi hanno preceduto l'hanno detto - tradisce le aspettative dello spettatore che vorrebbe guardare qualcosa di più, di meglio che un film di avventura-azione, suggestivo dal punto di vista tecnico stilistico, ma dalla trama a volte farraginosa e per alcuni versi scontata. A primo acchito si potrebbe pensare che il film, prima ancora che su fantasticherie scientifiche - che comunque possiamo dare per buone -, si fonda su un classico del genere fantascientifico dei "viaggi nel tempo": trattasi della ciclicità della trama: la trama è tautologica. Cooper va nello spazio solo in seguito ai messaggi in codice ricevuti dall'iperspazio e inviati da parte di sé stesso, ma se non fosse andato nello spazio non avrebbe potuto inviare quei messaggi! Potrebbe trattarsi del "bug" che affossa in partenza il film. In realtà però in questa storia c'è qualcosa di più. Cooper dal buco nero invia messaggi non solo a sé stesso, ma anche alla figlia. Ma attenzione: nel buco nero il tempo non esiste. La regia adotta la scelta di mostrare simultaneamente cooper "dietro la libreria" e la figlia di fronte la libreria. In realtà cooper non sta interagendo con il tempo della figlia (il tempo della terra); cioè non sta interagendo ex novo, non sta cambiando il corso degli eventi. Gli eventi sono scritti da sempre. Infatti il cooper dietro la libreria esorta, tramite il messaggio criptato, il cooper davanti la libreria (del tempo standard) a restare (<<stay>>). Eppure cooper parte lo stesso, "non si da ascolto". Stando così le cose non è cooper che salva la terra comunicando con la figlia tramite le lancette dell'orologio (e permettendo alla figlia di risolvere l'equazione e dare atto al piano A); il cooper dietro la libreria è come se trovasse gli eventi già modificati. L'uomo è salvo già da sempre. In tal senso Cooper ha il privilegio di partecipare interattivamente alla necessità. Interattivamente, cioè con la sua coscienza, col la sua azione, non so se mi spiego. Per fare un paragone è come in un videogioco di avventura: chi ci gioca, chi porta il gioco alla conclusione partecipa attivamente al disvelamento della trama videoludica già confezionata dagli ideatori. Non reinventa niente da sé. Da notare come, appena prima che cooper precipiti nel buco nero, il tempo della terra (il tempo standard) a quanto detto da cooper stesso e dalla dottoressa è già il tempo in cui la figlia di cooper è vecchia. L'umanità in quel frangente è già salva. Tutto ciò secondo la mia modestissima ricostruzione costituisce l'essenza del film. E il viaggio di cooper è "solo" un prendere coscienza che l'uomo è già salvo da sempre (anche la scoperta del buco nero rientra in questo "disvelamento"). Se così stanno le cose le domande sono: perché c'era bisogno che cooper compisse questo viaggio? Perché c'era bisogno che cooper salvasse il già salvato? E quindi: perché c'era bisogno del film? Qual è il messaggio ultimo di nolan? Ecco, è qui che secondo me nolan poteva fare meglio. Qualcuno in questa sede ha parlato di "amore". Amore, dunque, come metafora della salvezza dell'uomo. "L'amor che move il sole e l'altre stelle": letteralmente, direi! Mah, ritengo sia un'interpretazione plausibile; nel caso fosse acconcia, direi però che il tutto doveva comunque essere reso meglio. Se il film voleva essere tale elogio dell'amore, credo che non ci sia riuscito appieno. Avrebbe dovuto essere più potente, più perforante, meno dispersivo. Certo che è amore (per la figlia, per la famiglia... forse anche per l'umanità) quello che spinge cooper ad intraprendere il viaggio. Ed è forse l'amore il motivo per cui l'umanità è da sempre salva e in continua evoluzione. Ma l'amore come rappresentato in questo film (mi riferisco alla sceneggiatura, alla scrittura) ha la stessa qualità dell'amore che mi spinge ad andare in farmacia a comprare le medicine per la mia fidanzata che è a letto malata. Un amore velato, che non si pronuncia. E' vero che si palesa con l'azione, nel quotidiano, e che accomuna tutti gli uomini: ma al pari dell'odio, suo contrario; e del male, e di tutto il resto. In definitiva: non c'è un momento in cui lo spettatore può emozionarsi pensando: "si, questo è l'Amore!" Avrei dunque preteso qualcosa di più. Una lezione sull'amore. Se vuoi fare un film sull'amore fallo davvero un film sull'amore! Saluti.
Le aspettative erano molto alte per questo film, come del resto per tutti i film dei fratelli Nolan. Questo Interstellar risulta "meno" Nolan del solito ma l'impronta del regista si sente eccome. Innanzitutto il regista britannico lascia un po' perdere le sue trame contorte a scatole cinesi come è di solito fare e qui ci regala una sceneggiatura molto lineare, con un paio di buchi qua è la ed un inizio con qualche battuta un po' banale, ma che risulta molto coinvolgente per tutte le 3 ore del film. In questo film, come molti di voi utenti ha sottolineato, il tema principale è l'amore in tutte le sue tematiche, la forza che spinge l'essere umano a compiere delle imprese al limite del possibile. Qui il protagonista, un superbo Matthew McConaughey interpretazione da oscar, è spinto da questo sentimento nell'intraprendere questo viaggio attraverso lo spazio.
Dall'amore che prova per sua figlia, il salvare il mondo per salvare lei.
La prima parte del film si svolge sulla Terra e risulta abbastanza convenzionale senza fronzoli apparenti, poi andando più avanti risulta sempre più coinvolgente, inserendo alcune teorie astrofisiche per svolgere la storia, fino ai 45 minuti finali dove il cervellotico Nolan ci regala un'altra delle sue visioni che valgono la durata della pellicola.
In pratica Nolan prende spunto dalla teoria quantistica che in un buco nero il tempo e lo spazio sono distorti se non addirittura distrutti. Attraverso quello il protagonista può comunicare attraverso la figlia nel passato per cercare dei salvare l'umanità ed anche se stesso e per viaggiare nello spazio.
Insomma un film che parte lento, tanto che non sembra affatto un film di Nolan ma che dopo si riprende alla grande fino ad una sorprendente ultima parte. Gli altri attori fanno bene la loro parte anche se sono una spanna sotto McConaughey. Una colonna sonora di Hans Zimmer strepitosa che ti fa immergere nella vastità dello spazio. Qui i paragoni si sprecano, addirittura c'è chi l'ha paragonato a 2001 odissea nello spazio. Non ci può essere paragone con il capolavoro di Kubrick, questo Interstellar è completamente un'altra cosa. Nolan ci regala una sua visone su un possibile fenomeno fisico e lo sfrutta per la sua trama, cosa che 2001 non faceva affatto: Kubrick a semplicemente riscritto il genere fantascientifico. Nolan, per quanto sia bravo, non possiede questa capacità di inventare generi nuovi, semmai ha un diverso modo di interpretarli rispetto ad altri. Consigliatissimo, meno Nolan del solito ma con una parte finale bellissima che vale tutto il film.
vorrei dare 4 per la delusione , ma i contenuti non sono solo quelli della mia aspettativa e attesa , e ci sono anche contenuti cinematografici di valore . per ora mi limito a questo , concorro con le critiche e quanto detto da piu' pazienti recensori sotto di me . aggiungo quello che non è stato ancora detto : questo film NON avrebbe mai potuto essere un capolavoro . troppe cose da "sistemare" nella sceneggiatura nelle discrepanze temporali universali e nella confusione galattica , troppi buchi neri che risucchiano di non senso ..troppo troppo , e lo dico consapevole del fatto che da Nolan mi aspettavo di piu' non solo la visionarietà e la creatività , cose che almeno ha mantenuto .. forse a spese di altre..
Penso che il punto di forza di questa pellicola sia proprio quello che molti (anche comprensibilmente) considereranno il punto debole o l'elemento che certamente potrebbe indispettirli o insoddisfarli; Nolan crea una rappresentazione sopraffina dell'amore, sull'amore e per l'amore che, nonostante una selva di guai, potrebbe essere ancora in grado di unire e salvare gli esseri umani da una fine sia interiore che fisica/esteriore; la scienza, le regole fisiche e astrofisiche che regolano l'universo esistono in quanto tali..ma l'amore rifugge ogni spazio e ogni tempo: questo è il messaggio o (meglio) la chiave di INTERSTELLAR..oltre ciò non vi è nulla di preponderante o sottilmente 'utile', pertanto posso comprendere lo spettatore che non apprezzerà la piega che il film a un certo punto prende; io invece, proprio per questo, l'ho amato ancora di più. Sorvolo sul lato tecnico della pellicola..perchè perfetta in ogni sua angolatura; colonna sonora bellissima e già indimenticabile.
Mai ci fu commistione più pura tra cinema di intrattenimento e qualità autoriale..se non in altre opere dello stesso Nolan: "The Prestige" su tutti.
Sono cresciuta leggendo Philip Dick e Asimov, mastico fantascienza fin dall'adolescenza e i film ambientati nello spazio mi hanno sempre affascinata. Ho sempre amato opere come Alien, Blade Runner o i primi Terminator e di recente ho apprezzato la nuova ondata di film fantascientifici più o meno impegnati (Gravity, Source Code, Moon, District 9, passando per lo scopiazzatissimo, ma divertente Oblivion).
Detto questo mi trovo purtroppo ad affermare che questo Interstellar è un film deludente su tutta la linea.
Avevo alte aspettative sull'ultima fatica dei fratelli Nolan, speravo di trovare un film avvincente e coinvolgente come the Prestige o Memento... invece trovo solo un ammasso dei tipici difetti delle loro pellicole, ma senza i lati positivi a compensare il tutto!
Nolan è spesso accusato di eccessiva verbosità, spiegoni molesti, qualunquismo e frasi fatte trasformate in perle di fantapolitica e slogan, ma i suoi film compensano solitamente il tutto con una trama coinvolgente, un buon ritmo narrativo e colpi di scena di buon livello... tutti pregi che qui vengono a mancare!
La prima ora e mezza si basa su dialoghi ridondanti per spiegarci l'improbabile futuro apocalittico in cui vivono i protagonisti:
Un mondo in cui la sovrappopolazione e la desertificazione hanno portato a carenze alimentari così gravi che la popolazione mondiale è quasi interamente impiegata nella coltivazione del mais (una delle poche piante ancora in grado di crescere).
Nella prima mezzora ci viene quindi spiegato che la società è regredita, annullando quasi l'istruzione, "perchè non servono ingegneri, ma agricoltori"...
No, davvero? Dovrei bermi una cosa del genere? E le mietitrebbie che usano nei campi chi le ha progettate? I camion, i furgoni e il resto?
Matthew McConaughey ad un certo punto si sfoga con rabbia del fatto che la moglie sia morta per una cisti nel cervello che non le è stata diagnosticata perchè non esistono più tac e ospedali con attrezzature mediche d'avanguardia... Ora, lui faceva l'ingegnere aerospaziale prima che avvenisse questo tracollo globale, quindi si presuppone che la tecnologia esistesse fino a pochi anni prima, possibile che la popolazione abbia accettato docilmente ed in massa la scomparsa di internet, dei cellulari, delle attrezzature mediche e degli ingegneri? Oo()
Altra stranezza, viene detto che la carestia ha portato forzatamente alla pace nel mondo, visto che non ci sono più risorse per finanziare eserciti e produrre armi... Le guerre in Africa ci dimostrano che quando arriva una carestia basta armarsi di machete per instaurare una dittatura basata sulla legge del più forte ed avere il controllo delle scarse risorse alimentari... >_>
Boh, sarà la mia personale sospensione dell'incredulità ad essere molto sensibile, ma questo futuro distopico è inverosimile e basato su teorie storico/antropologiche inascoltabili! Hunger Games in confronto è Orwell! (No, scherzo, resta un clone di Battle Royale e basta XD)
Il film prosegue con (finalmente) il viaggio interstellare, ma a decollare sono solo i protagonisti: la trama resta saldamente ancorata sul nulla:
In questa fase avvengono strafalcioni scientifico-ingegneristici della peggior specie!
- Buchi neri che risucchiano lo spaziotempo, ma non pianeti, astronavi o luce presenti nella propria area d'attrazione gravitazionale. - Basi spaziali senza paratie di pressurizzazione intermedie, in cui se apri male il portello esplode tutto (roba che Armageddon in confronto era scientificamente corretto!!) - Segnali radio degli astronauti sbarcati che arrivano fino alla terra, mentre quelli inviati dai protagonisti non riescono a passare il Wormhole - Funzionamento del Wormhole spiegato al pubblico con l'esempio del foglio di carta piegato come in Déjà vu di Tony Scott... con la differenza che allora c'era lo scienziato (Val Kilmer) che lo spiegava al poliziotto (Denzel Washington) che di astrofisica non sapeva nulla, qui invece gli ingegneri se lo spiegano tra loro senza un apparente motivo, visto che dovrebbero saperlo già, avendoci lavorato da tutta una vita...
Insomma, errori grossolani che vengono spacciati per scienza da dialoghi iper seri e dall'apparenza verosimile (il "realismo" in sceneggiatura non esiste, si può solo parlare di verosimiglianza narrativa)
Lo scopo è raggiungere i 3 pianeti dove potenzialmente vi siano condizioni compatibili con la vita umana:
Il primo è un pianeta oceanico stile Kamino di Star Wars, ma con la differenza che si tocca... e nell'acqua bassa si generano tsunami di 500 metri! In più la vicinanza col buco nero fa sì che ogni ora trascorsa lì equivalga a un decennio circa nel nostro mondo.
Senza un motivo apparente l'astronauta interpretato da Wes Bentley muore restando chiuso fuori dall'astronave a cui si bagnano i motori! McConaughey e la Hathaway restano bloccati lì per diversi minuti (che equivalgono ad anni nel mondo reale) nel tentativo di far ripartire i motori... poi la minaccia di un altro tsunami li costringe ad attivare una ventola d'emergenza e a decollare in un istante... ma farlo prima no?
Ormai il danno è fatto, il salto temporale avvenuto e si procede per il secondo pianeta: una landa ghiacciata islandese simile a Hot sempre di Star Wars. L'astronauta di qui (Matt Damon) è ancora vivo in sonno criogenico ed entusiasta di vedere la squadra di recupero... così entusiasta da cercare di ucciderli per fuggire da lì... Oo() Quale parte di "squadra di recupero" non gli era chiara?
Il livello dei colpi di scena e conseguente esplosione della base interstellare rasentano il Michael Bay più becero di Armageddon, con però pretese di dramma e serietà nonostante le enormi idiozie action messe in scena! Tipo trasmettitori strappati dal casco e gettati nei crepacci ghiacciati, ma miracolosamente recuperati a mo di deus ex machina durante s*****ttate e cadute nella neve...
Il terzo pianeta ce lo fanno appena vedere, perchè ormai il film sta raggiungendo le 3 ore e non c'è tempo di mostrare anche questo... Però sappiamo che è un pianeta roccioso, desertico ed inospitale tipo Marte...
Tempo di permanenza sui pianeti ed esplorazione effettiva dei nuovi mondi: 15 minuti l'uno esagerando...
Da qui partono gli ultimi 45 minuti di film con il vero viaggio nello spaziotempo attraverso il buco nero... Fase in cui qualunque regista darebbe fondo alla sua più fervida creatività ed immaginazione, plasmando "cose che noi umani non possiamo neppure immaginare"...
Purtroppo Nolan si limita a panoramiche liquide di stelle e galassie e ad una libreria cosmica con cui comunicare con la figlia nel passato frasi in alfabeto morse di dubbia utilità, per provare a cambiare il futuro...
Mandando indietro nel tempo un Terminator avrebbe ottenuto risultati più efficaci!
Il film mescola insieme tutti gli elementi tipici del genere: dall'angoscia di Alien e Gravity (nello spazio nessuno può sentirti urlare), alle alterazioni spaziotempo di Terminator, Source Code e Dejà Vu, fino ai concetti filosofici sul confine della conoscenza e i limiti dell'uomo, "la vita, l'universo e tutto il resto"...
Il problema è che lo fa in modo farraginoso, lento, discontinuo, pretestuoso e povero d'immaginazione sia nella scrittura che nella messa in scena!
Verso "Giove e oltre l'Infinito" mi ha già portata Kubrick e il suo film del 68 è tutt'ora irraggiungibile nella capacità di unire spazio e filosofia. I Nolan non sembrano in grado di scegliere quale taglio dare al film e quale tematica portare avanti, limitandosi ad un minestrone interstellare indigesto...
Una grave delusione che da gente che ha realizzato film come Memento, the Prestige e Inception proprio non mi aspettavo...
Questo film mi ha delusa così tanto che sto rivalutando Prometheus (che ho trovato davvero sciatto in molti punti), perciò "addio e grazie per tutto il pesce"!
In un prossimo futuro il pianeta terra o forse un paesino del midwest è minacciato dalla... Sabbia. L'umanità è in pericolo! Nolan scopre il 4D :) ma lascia buchi che nella terza dimensione appaiono come sfere
Una ****** intergalattica, una mediocrità cosmica, banalità spaziale, una pochezza interstellare. Sceneggiatura che sembra scritta da un 15enne, con dialoghi melensi, pressapochismo e luoghi comuni a fiumi, un'americanata colossale, di una pesantezza disarmante, vuota di sentimenti, forzata e pretenziosa. Performances degli attori davvero deludenti, attori che mi sono sembrati oltretutto fuori ruolo, salvo la splendida Jessica Chastain che risolleva a stento le sorti di una storia che sembra non aver mai fine. Un film che poteva durare molto meno ed evitare inutili sproloqui sul nulla e scene patetiche da telefilm di serie b; vedi la s*****ttata con Matt Damon od i patetici piagnistei continui e le filosofie adolescenziali sull'amore. Ne esce fuori un minestrone di ciance surreali e teorie assolutamente illogiche e sconclusionate. La mia personale aspettativa ammetto che fosse davvero altissima, nonostante l'ultimo "Inception" non m'avesse fatto urlare al miracolo. Certo devo dire anche che dopo "Gravity" di Cuaron sarebbe stata dura riproporre un prodotto dello stesso livello o superiore, ma nel caso di Interstellar siamo proprio a standard piuttosto mediocri. Il film comincia ad avere una certa fluidità solo nell'ultima mezz'ora. I primi 20 minuti li ho detestati, ma grazie soprattutto per aver copia-incollato i personaggi principali di The Last of Us, ovvero il padre e la piccoletta. Gli altri erano talmente irrilevanti che li ho già dimenticati. Non voglio parlare nemmeno delle assurdità degli eventi, gente che vola nello spazio come se nulla fosse, testate date col vetro del casco e casualmente se ne rompe solo uno, esplosioni senza senso, catastrofi naturali senza alcuna spiegazione ecc ecc Nessuna trovata registica, o tecnica particolarmente entusiasmante, intrighi e complotti degni di una soap opera Argentina, ambientazioni povere e per di più scopiazzate pure male dalla saga di Mass Effect. Unica nota positiva le splendide musiche di Zimmer ed il sonoro. Temo purtroppo che anche il doppiaggio abbia influito negativamente. Che altro dire "La chiave.... E' l'amore! L'amore supera il tempo e lo spazio!" "Quella è acqua! ...La vita stessa!" (Cosa??) "Noi siamo il fantasma del futuro dei nostri figli..." (EHhh?!!) "Eureka! Eureka!" Ora caro Nolan, fatti sparare nello spazio, e non tornare mai più.
L'amore salverà il mondo? L'amore salverà il mondo, ma Nolan ama ancora intrappolarsi dentro i labirinti spazio-temporali che contraddistinguono il modo, suo e del fratello, di concepire storie. E perciò ancora non ci regala quel capolavoro cui il suo cinema extra-Batman aspira con ambizione sconfinata. Comunque, assistere a pellicole come questa è pur sempre un'esperienza di grande cinema. "Interstellar" risucchia in un vortice spazio temporale che non ha pudore di appoggiarsi in più di un momento su citazioni dell'odissea kubrickiana (specie nel finale), con l'ambizione smisurata di andare addirittura oltre. Al di là dei cubi di rubick con cui Nolan ci lascia sempre a interrogarci fino al mal di testa sulle sue licenze, poetiche e scientifiche, e della sua fissa per le dilatazioni del Tempo (stavolta il gioco si chiama: teoria della relatività), al di là di tutto questo, la vera novità di Interstellar è scoprire che Nolan ha scoperto i sentimenti. E facendo dell'Amore il motore immobile del suo universo dove si muove tutto, termina il suo film in odore di Solaris, con un finale che quasi vorremmo immaginare sulla soglia di una dacia. Una menzione poi la merita davvero quella biblioteca di babele di borghesiana memoria con funzione di stanza rococò kubrickiana, dove si coltiva la speranza che a guidare un senso nell'infinito proliferare dei segni possano essere solo le lancette dell'amore.
Insomma, Nolan, che dire. Non riesci mai a convincermi di aver fatto un capolavoro, ma la tua cerebrale visionarieta' sa lanciare sempre forti suggestioni. E come per tutti i migliori prestigiatori, la grandezza del tuo valore sta forse proprio nella vertiginosa suggestione di non poter sapere se era solo un trucco, o era in parte vero, quel che ci hai voluto lasciare immaginare.